Ripensare la valutazione nell’attuale scenario educativo
Spunti per la progettazione di Risultati di Apprendimento Attesi efficaci

Una buona progettazione didattica della valutazione ha come presupposto la scrittura di Risultati di Apprendimento Attesi chiari e ben formulati.
In questo contributo, proponiamo quattro criteri da seguire e alcuni esempi di Risultati efficaci a cui ispirarsi.
Innovazione didattica e valutazione nello scenario attuale
È innegabile che il mondo attuale stia attraversando grandi cambiamenti su scala globale, dovuti a trasformazioni profonde in ambito tecnologico, economico, politico, sociale, ambientale e in molti altri contesti. Pensiamo, ad esempio, allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, all’uso dei big data, alla robotica, ma anche ai cambiamenti climatici, alla transizione ecologica, alle crisi internazionali, alle trasformazioni demografiche, alle grandi migrazioni, all’evoluzione del mondo del lavoro, solamente per citarne alcuni.
Tutti questi cambiamenti, per la loro portata e rapidità, non possono non riflettersi anche sul mondo dell’educazione. La scuola, infatti, come parte integrante della società, svolge un ruolo centrale nel preparare le nuove generazioni ad affrontare uno scenario complesso e in continua evoluzione. Questo significa ripensare finalità, contenuti e modalità della didattica per sviluppare non solo competenze disciplinari, ma anche abilità trasversali quali ad esempio quelle proposte dal famoso modello delle “4C”: critica, comunicazione, collaborazione e creatività.
In questo contesto, è inevitabile quindi riconfigurare il ruolo di docenti, studentesse e studenti, in relazione a tutte le dimensioni educative e, fra queste, sicuramente anche la progettazione didattica della valutazione. Si tratta di passare da una pratica tradizionale della didattica nella quale il docente è esclusivamente un oratore a un approccio innovativo, nel quale diventa docente designer dell’esperienza di apprendimento rispetto a nuovi obiettivi didattici.
Anche il ruolo dello studente si modifica, diventando parte attiva del processo di apprendimento, coinvolto nella costruzione del significato, nella riflessione critica e nello sviluppo delle sue competenza trasversali, valorizzando autonomia, partecipazione, collaborazione e responsabilità. Il processo di innovazione didattica comincia così con la definizione di nuovi obiettivi legati alla costruzione di esperienze di apprendimento più efficaci (non si fa infatti innovazione per fare innovazione, ma la si fa per raggiungere determinati risultati).
Allineamento Costruttivo e progettazione didattica della valutazione
Il processo di ripensamento della didattica in ottica innovativa, si basa quindi come primo elemento sulla formulazione di obiettivi didattici in grado di guidare la progettazione dell’esperienza di apprendimento. In questa riflessione, possiamo prendere spunto dal contributo del noto pedagogista J.B. Biggs, considerato il padre della teoria del Constructive Alignment, o “Allineamento Costruttivo”.
Secondo Biggs, per progettare un’esperienza di apprendimento realmente efficace, è necessario che tutte le componenti del sistema didattico – gli obiettivi, le modalità di valutazione, le attività formative e gli strumenti utilizzati – siano tra loro allineate, in una prospettiva costruttiva, finalizzata alla costruzione attiva del proprio apprendimento da parte di studentesse e studenti. Nella concezione di Biggs, infatti, l’apprendimento è creato in prima persona dai discenti stessi.
Partendo da qui, possiamo quindi già ricavare alcune importanti linee guida per l’efficacia della progettazione didattica della valutazione, in base alle quali sarà necessario:
- definire chiaramente gli obiettivi formativi che gli studenti dovranno raggiungere al termine del percorso;
- ideare un sistema di valutazione coerente per poter accertare concretamente il conseguimento degli obiettivi di apprendimento stabiliti;
- costruire esperienze didattiche in grado di guidare gli studenti verso la realizzazione degli obiettivi formativi.
Da semplici obiettivi a Risultati di Apprendimento Attesi (RAA)
Dobbiamo però sottolineare come in realtà Biggs non parli genericamente di “obiettivi didattici” ma utilizzi l’espressione Intended Learning Objectives, che in italiano è stata tradotta con “Risultati di Apprendimento Attesi” (RAA).
La natura quindi intenzionale, resa ancora meglio nell’espressione originale in lingua inglese “intended”, vuole mettere in luce il carattere di guida nella progettazione didattica rappresentato dagli obiettivi. Essi però, per svolgere appieno questo ruolo, devono essere correttamente formulati. Vediamo di seguito quali criteri possono guidare l’insegnante nella loro progettazione.
Criterio 1. Ragionare in termini di prestazione attesa
La prima indicazione riguarda la logica in base alla quale gli obiettivi didattici vanno formulati.
Come già sottolineato, i RAA non vanno intesi solo come una meta da raggiungere, ma costituiscono uno strumento operativo in grado di orientare la progettazione del percorso di apprendimento.
In quest’ottica, è indispensabile che siano formulati in maniera chiara e precisa. Dobbiamo pensare al RAA come a un elemento che descrive in modo sufficientemente dettagliato le prestazioni che ci attendiamo alunne e alunni siano capaci di compiere al termine del percorso formativo.
Se adottiamo questa prospettiva, possiamo focalizzare l’attenzione sulla trasformazione della conoscenza, delle abilità e delle competenze che cerchiamo di realizzare grazie all’esperienza educativa.
Per chiarire meglio i criteri di formulazione di un RAA che seguono questa logica, proviamo a vedere un esempio di formulazione parziale e la sua riformulazione come prestazione attesa.
Esempio
Formulazione parziale: Studentesse e studenti conosceranno la Rivoluzione Francese.
In questo caso, l’unica informazione che ci fornisce questo RAA è legata alla tematica oggetto di valutazione. Se vogliamo invece ottenere una formulazione molto più efficace, dovremo completare il RAA con altri elementi che rendano evidente la trasformazione che ci aspettiamo avvenga negli studenti.
Riformulazione: Studentesse e studenti saranno in grado di analizzare le cause politiche ed economiche della Rivoluzione Francese, utilizzando fonti primarie e secondarie, e argomentando le proprie ipotesi in forma scritta.
Come possiamo vedere, prendendo in considerazione la prestazione attesa, è possibile spostarsi dalla semplice definizione del contenuto al comprendere come esso andrà a inserirsi nel quadro delle conoscenze, competenze e abilità degli studenti. Sarà quindi più semplice farsi guidare dal RAA per progettare in modo coerente attività didattiche e modalità di valutazione, rispettando quindi la prospettiva dell’Allineamento Costruttivo proposta da Biggs.
Criterio 2. Formulare i RAA in modo completo
Un altro criterio per costruire RAA efficaci, consiste nell’esprimerli attraverso una struttura della frase completa, che fornisca elementi chiari e osservabili per poter valutare al meglio il loro raggiungimento da parte degli studenti.
Più nello specifico, risulta utile verificare che il RAA sia espresso con un’organizzazione sintattica formata da:
- un verbo che indichi l’azione;
- un contenuto specifico;
- un ambito di applicazione;
- un contesto di realizzazione della prestazione attesa.
Esempio
Vediamo anche in questo caso un esempio di RAA ben formulato: Studentesse e studenti saranno in grado di classificare, attraverso l’osservazione al microscopio e l’analisi di immagini digitali, i principali tessuti animali in base alla loro struttura e funzione.
Questo RAA risulta ben formulato in quanto include tutti gli elementi citati sopra:
- la descrizione in termini di prestazione (saranno in grado di…);
- l’azione richiesta dalla prestazione (classificare);
- l’oggetto della prestazione (i principali tessuti animali);
- l’ambito di applicazione (in base alla loro struttura e funzione);
- il contesto di realizzazione della prestazione (attraverso l’osservazione al microscopio e l’analisi di immagini digitali).
Questo tipo di formulazione consente quindi all’insegnante di progettare attività coerenti (per esempio laboratori o esercitazioni pratiche), costruire prove di valutazione e facilitare negli studenti la comprensione degli obiettivi e delle modalità con cui saranno valutati.
Criterio 3. Formulare RAA “smart”
Questo suggerimento viene originariamente dal mondo del management e riguarda il modello SMART per la formulazione di obiettivi strategici efficaci.
Questo approccio è stato successivamente ripreso nei contesti educativi per essere applicato alla progettazione didattica della valutazione.
In base a questa prospettiva, un obiettivo didattico ben formulato dovrebbe essere costruito con riferimento agli elementi indicati dall’acronimo “SMART” ovvero dovrebbe essere:
- Specifico: abbastanza preciso per non risultare vago, ma allo stesso tempo non prolisso o ripetitivo;
- Misurabile: verificabile durante o al termine del percorso formativo e utile per progettare la valutazione;
- Assegnabile: comprensibile nella sua formulazione per chi dovrà essere valutato;
- Realistico: in linea con le caratteristiche dei destinatari, del contesto e del livello del percorso formativo proposto;
- Collegato alla dimensione Temporale: progettato per essere perseguito secondo le tempistiche definite dalle attività didattiche previste.
Una formulazione basata su queste linee guida consente quindi di ottenere RAA chiari, verificabili e adeguati ai destinatari e ai vincoli definiti dal contesto della valutazione.
Criterio 4. Progettare RAA multidimensionali
Come già sottolineato, il complesso scenario educativo attuale richiede un ripensamento della didattica e della valutazione, che non si limiti a prendere in considerazione la dimensione della conoscenza. Si tratta quindi di adottare un approccio multidimensionale alla valutazione, che la consideri più simile a un album fotografico che a un’unica istantanea. Senza entrare nel dettaglio, possiamo affermare che, per supportare i docenti in questo compito, esistono numerosi strumenti progettuali, quali ad esempio i Descrittori di Dublino e le Tassonomie di Bloom, che offrono spunti metodologici efficaci per formulare RAA multidisciplinari in grado di rispondere alla complessità delle attuali sfide educative.
Referenze iconografiche: Anton Vierietin/Shutterstock