IA in pratica
Strumenti di intelligenza artificiale a confronto
ChatGPT, Gemini, Copilot, Quillbot, Claude, Mistral, Perplexity, Suno: gli strumenti di intelligenza artificiale si moltiplicano senza che ne ce accorgiamo, ma come scegliere quale usare? In questo articolo facciamo chiarezza sulle diverse funzionalità di ciascuno e proponiamo alcuni spunti per individuare il più adatto al nostro scopo didattico.
Aprendo un chatbot basato sull’intelligenza artificiale e inserendo una semplice domanda, un cosiddetto prompt, comprendiamo istantaneamente come l'evoluzione delle tecnologie digitali stia alterando il nostro rapporto con il sapere e il linguaggio. Come sottolineato da filosofi, studiosi della tecnologia e teorici del linguaggio contemporanei, con l’avvento degli strumenti di AI generativa, l’essere umano ha perso il monopolio sulla gestione del linguaggio e dell'informazione. Ha però guadagnato strumenti versatili, capaci non solo di automatizzare compiti ripetitivi ma anche di accelerare processi operativi, supportare creatività, decisioni e relazioni, migliorando l’efficienza delle attività quotidiane e aprendo la strada a nuovi scenari lavorativi e di vita ancora da immaginare ed esplorare.
Gli strumenti a disposizione
Per capire quali siano le possibilità da valorizzare, dobbiamo prima comprendere com’è costituito l’ecosistema degli strumenti basati sull’IA, attualmente già vasto e in continua espansione.
Questi strumenti sono spesso classificati in base alle funzionalità che offrono, come ricerca, generazione di contenuti in vari formati, editing, produttività, marketing, e così via, oppure in base ai formati di input e output che utilizzano, ad esempio text-to-text (come ChatGPT), text-to-image (come DALL-E) ecc. Sono accessibili online e, in molti casi, offrono una versione base gratuita previa creazione di un account. Cercando in rete troviamo tantissime classifiche e top-ten di strumenti che possono essere utilizzati a supporto dei processi di insegnamento e apprendimento. Per orientarci, potremmo dividere tali strumenti in tre categorie.
Categoria 1. Strumenti generici
Nella prima categoria possiamo inserire chatbot generici, come ChatGPT, Gemini, Copilot, Claude, Mistral, che si propongono come strumenti utili per rispondere a “qualsiasi cosa”.
Categoria 2. Strumenti dedicati a uno specifico scopo
Nella seconda categoria possiamo inserire strumenti dedicati a uno specifico scopo, che vengono in aiuto in alcuni settori, ma diventano utili in didattica, per esempio:
- NoteGPT: genera trascrizioni, sintesi, traduzioni, mappe concettuali, domande (e così via) di lunghi video di YouTube.
- Quillbot: è uno strumento interessante, pensato per chi “scrive”. Può essere utilizzato per rendere più fluida la scrittura, parafrasare, sintetizzare, controllare un testo in termini di plagio e di utilizzo di strumenti IA.
- Se ci spostiamo su altri media, basta un semplice prompt testuale affinché Suno generi canzoni strumentali o che combinano voce e musica. Allo stesso modo, Ideogram può generare immagini e ai video in differenti formati.
Categoria 3. Strumenti pensati per l’ambito educativo
Infine, l’ultima categoria comprende quegli strumenti pensati ad hoc per il contesto educativo, ovvero per supportare l’insegnante nelle attività di insegnamento e in discente in quelle di apprendimento.
- Attraverso prompt specifici preimpostati, ai o Eduaide.ai supportano i docenti in tutte le fasi del loro lavoro, dalla progettazione didattica alle questioni più operative.
- A supporto dello studio e della rielaborazione di contenuti si può citare NotebookLM di Google che, a valle del caricamento di uno o più documenti dedicati a un argomento specifico, propone sintesi, glossari, guide di studio, e persino una spiegazione audio sotto forma di podcast.
- Un altro esempio è Vaia, che supporta studentesse e studenti nei processi di rielaborazione e consolidamento delle conoscenze, sia attraverso la pianificazione dello studio sia supportando processi di autovalutazione grazie alla creazione di flashcard e di test utili per verificare le conoscenze acquisite.
Le principali caratteristiche di questi strumenti
Tutti gli strumenti elencati hanno caratteristiche che li accomunano e che sono parte delle principali aree di ricerca dei team di sviluppatori.
Per iniziare ad analizzarle, apriamo ChatGPT, Gemini, Copilot o uno degli strumenti generici citati.
Proviamo a inserire un prompt in modo chiaro e che fornisca i dati di contesto, per ottenere una risposta il più possibile efficace (ovvero precisa, dettagliata e pertinente).
Per esempio: Crea il piano di una lezione di 2 ore, sul tema Madame Bovary, per studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori di un indirizzo tecnico.
Attenzione: con gli strumenti di IA generativa le risposte sono continuamente generate, non cercate e riproposte come in un motore di ricerca. Quindi, a valle di uno stesso prompt, utenti diversi ottengono risposte diverse. Voi quale risposta avete ottenuto? Come la valutate?
- Semplicità
Come avrete notato, lo strumento si caratterizza per la sua semplicità d’uso.
Non servono competenze digitali particolari: piuttosto, serve conoscenza del contesto, del metodo e, in generale, chiarezza sull’output che si vuole ottenere. Ciò permette di formulare una domanda completa, corretta metodologicamente e rispondente alle nostre necessità. Per esempio, avremmo potuto chiedere allo strumento di creare la sequenza di attività ripercorrendo gli eventi formativi dello psicologo Robert Mills Gagné e alternando attività individuali e in coppie. - Accuratezza
Riprendiamo la risposta che abbiamo ottenuto. C’è qualche errore? Con la diffusione degli strumenti basati sull’IA a milioni di utenti, una delle principali problematiche è legata alle cosiddette “allucinazioni” dell'IA, ovvero risposte errate o poco pertinenti rispetto alle domande poste. Lo sviluppo dei modelli si è focalizzato, quindi, sulla massimizzazione dell'accuratezza, anche grazie ai feedback di milioni di utenti, e sull’introduzione, dove possibile, delle fonti da cui è tratto il contenuto: l’obiettivo è quello di ristabilire la fiducia da parte dell’utente nelle risposte fornite.
Nello specifico, si può fare affidamento su Perplexity: uno strumento basato sull’IA, che agisce specificamente come assistente di ricerca. Se poniamo una domanda (per esempio, Quali opere d'arte posso utilizzare per rappresentare i principi dell'equilibrio dei corpi solidi? oppure Quali sono le principali crisi storiche che hanno influenzato l'Unione Europea?) lo strumento fornirà come output una sintesi affidabile dei contenuti correlati alle risorse individuate, corredate da link a fonti attendibili. - Personalizzazione
Gli strumenti basati sull’IA non si limitano a offrire risposte “accurate”, ma mirano a permettere a ciascun utente un’esperienza personalizzata e “su misura”. Tale caratteristica è fondamentale specialmente nel contesto educativo, che punta a differenziare le esperienze di apprendimento degli studenti a seconda delle necessità e delle caratteristiche individuali. Nella versione “base” dello strumento, ogni utente può completare quindi la sezione dedicata alla personalizzazione, aggiungendo specifiche informazioni; proponiamo di seguito un esempio di personalizzazione di ChatGPT da parte di un’insegnante.
ChatGPT, così come altri strumenti, va un po’ oltre. Con la funzione di “Memoria”, introdotta a settembre 2024 e dichiarata chiaramente all’utente, lo strumento può ricordare le informazioni fornite dall’utente durante tutte le interazioni: dal contesto lavorativo o di apprendimento, alle preferenze in termini di stile, approccio metodologico, livello di approfondimento dei contenuti ecc. Tali informazioni vengono utilizzate per personalizzare le risposte in base alle caratteristiche e alle necessità specifiche. Un docente potrebbe, per esempio, ricevere suggerimenti sempre più mirati per le sue lezioni grazie alla capacità dell'IA di tenere traccia delle sue richieste, degli approcci pedagogici e degli strumenti digitali che più frequentemente utilizza per “attivare” le sue classi. - Velocità
Un’altra delle principali direzioni di ricerca e sfide degli strumenti IA è legata alla velocità di risposta, che risulta ovviamente essenziale quando l’interazione con gli utenti è la funzionalità principale. Ciò vale sia per i chatbot generici, che puntano a raggiungere una velocità nella risposta simile a quella umana, sia per strumenti che attorno alla “conversazione con l’utente” hanno costruito il loro servizio principale. Un esempio è Hello History, una app che consente di interagire con personaggi storici. In un contesto di apprendimento “conversazionale”, l’immediatezza mantiene alta la motivazione e permette l’esplorazione in molteplici direzioni. Perché non provate a chiedere qualcosa a un personaggio storico che avete sempre desiderato conoscere? - Multimedialità
Anche la multimedialità e la multifunzionalità rappresentano un’area chiave per gli strumenti di IA generativa. Perplexity suggerisce, oltre a fonti testuali. anche video, immagini e contenuti visivi correlati, amplificando le possibilità di esplorazione e comprensione dei temi trattati. ChatGPT e Gemini integrano strumenti come DALL-E e Imagen per la creazione di immagini. Microsoft Copilot include Suno per generare musica… Proviamo? Come mostrato nella schermata qui sotto, ho fatto accesso a Suno e ho chiesto di creare una “canzone sulla poesia L'infinito di Leopardi”: ecco il risultato. E se avessimo chiesto di integrare nella canzone domande che stimolino i ragazzi a riflettere sul loro “infinito”?
Ma quale strumento scegliere?
Abbiamo esplorato le principali categorie di strumenti basati su IA che ci possono venire in aiuto nel contesto didattico e abbiamo visto quali sono le loro principali caratteristiche (semplicità, accuratezza, personalizzazione, velocità, multimedialità). Ma come decidiamo quale strumento è meglio utilizzare? Impegnandoci in un’analisi dettagliata dei vari strumenti possiamo notare due tendenze: da una parte, un fenomeno di convergenza di svariate funzionalità all’interno di strumenti generalisti, dall’altra, un processo per cui uno strumento nasce caratterizzato da specifiche funzionalità, che poi però vengono introdotte anche dai competitor. Questo genera un rischio di sovrapposizione che può portare l’utente a confondere gli strumenti e a pensare che si equivalgano, ma non è così. Vediamo di seguito alcuni esempi di differenziazione degli strumenti.
Alcuni esempi, per comprendere meglio
Perplexity non si limita a funzionare come “motore di ricerca generativo”, ma offre una modalità collaborativa di utilizzo: come mostrato nella schermata qui sotto, permette ai team di creare degli “spazi condivisi” (spaces) in cui caricare documenti, interagire con lo strumento e riunire le conversazioni (thread) correlate a uno stesso argomento, con il fine di lavorare insieme direttamente sui risultati (output) delle ricerche e proseguire nei thread di contenuto generati a seconda delle specifiche necessità.
NotebookLM, presenta una dimensione collaborativa simile, ma risulta quasi più interessante per il contesto educativo perché offre funzionalità centrate sul contesto didattico, come sopra descritto.
ChatGPT-4 ha introdotto il modello “ChatGPT con Canvas”, accessibile per ora nella versione a pagamento: questo modello introduce un ambiente versatile che supporta la creazione di documenti e il coding, aprendo finestre dedicate per gestire e modificare testo, codice e grafici in un unico spazio. L’approccio multifunzionale dello strumento consente agli utenti di lavorare su più attività senza cambiare piattaforma, facilitando così un flusso integrato che può spaziare dalla conversazione a scopo creativo e di esplorazione di idee e contenuti, alla redazione di documenti in cui l’IA funziona come collaboratore che suggerisce ma, anche, aggiunge, corregge, modifica… E il competitor Gemini? Nella sua versione a pagamento, è già integrato nella suite di Google Drive, supportando gli utenti che utilizzano la suite di Google nella scrittura, nella creazione di slide, e così via…
Insomma, a ognuno il suo strumento!
Referenze iconografiche: oatawa/Shutterstock