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ACCOGLIENZA

[club] Articolo accoglienza

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Accoglienza, o del seminare

L'accoglienza in classe prima: un momento fondamentale per la costruzione di una comunità di lettori e scrittori.

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Anno nuovo, nuovi orizzonti

Indicazioni e consigli su come progettare l'accoglienza in classe seconda.

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#articolo #dentrolaclasse

Seminare per (r)accogliere

Come pianificare il modulo di accoglienza di classe seconda e i successivi percorsi.

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STRUMENTI DEL WRW

[Club] Articolo WRW

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Il Writing and Reading Workshop

I principi fondamentali del WRW e le indicazioni per progettare il laboratorio.

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Club_Avventura_Articolo autobiografico

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Il laboratorio di scrittura

Le sessioni del laboratorio di scrittura e l’importanza di momenti formativi individualizzati.

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Club_Avventura_consulenze docente alunno

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Le consulenze di scrittura

La conversazione tra docente e alunno come punto di forza per monitorare il processo di scrittura.

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Club_Avventura_consulenze tra pari

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Le consulenze di scrittura. Al cuore del Writing Workshop

Consigli per tenere consulenze efficaci e per insegnare a confrontarsi tra pari.

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Club_Avventura_autovalutazione

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La valutazione e l'autovalutazione

Che cosa valutare nel laboratorio di lettura e scrittura e l'importanza dell'autovalutazione finale.

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La descrizione: uno strumento potente al servizio della scrittura

Insegnare la descrizione come un’arte integrata e funzionale permette di sviluppare una scrittura più autentica e consapevole.

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Club_avventura_consulenze-lettura

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Le consulenze di lettura

Come accompagnare e sostenere l'esperienza di lettura.

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club_avventura_lettura_racconto-di-paura

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Tra lettura e strategie

Proposte per un laboratorio sul racconto di paura in classe seconda.

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L'inclusione nell'Avventura più grande

Riflessioni e idee per rendere l'inclusione "invisibile", ma sostanziale in classe.

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Poesie e racconti del Novecento italiano

Suggerimenti e piste di lavoro con L'avventura più grande.

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La scrittura in classe prima

Una riflessione sulle competenze da sviluppare a scuola.

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Tabelle di programmazione

Consigli e indicazioni per iniziare a programmare i laboratori di lettura e di scrittura.

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POESIA

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Una poesia tutta per noi: Non più, non ancora di Azzurra D'Agostino

Suggerimenti e strategie per guidare gli alunni e le alunne nella comprensione del testo poetico.

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Club_Avventura_Podcast poesia

#podcast

La poesia

Se la poesia è così difficile, perché vale la pena leggere e scrivere poesie? Un podcast per scoprire come impostare il lavoro in classe.

FICTION

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Diventare cittadini attraverso le storie

Come affrontare i temi civici attraverso la letteratura.

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Perché leggere e scrivere fiction a scuola

Per i ragazzi e le ragazze la fiction è un linguaggio naturale, un genere che permette di esprimere emozioni e sentimenti.

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Club_Avventura_Podcast fiction

#podcast

La fiction

Un podcast sull'importanza di leggere e scrivere testi di finzione a scuola.

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#podcast

Il racconto autobiografico

Il testo autobiografico, centrale nel WRW, insegna nei tre anni a parlare e scrivere di sé.

NON FICTION

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#articolo

Sguardi sul mondo

Tre idee per sviluppare il pensiero critico lungo tutto il triennio.

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Il testo espositivo-divulgativo. Quando il bello incontra il vero

Un'introduzione alla programmazione di classe prima.

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Tra comprensione e passione. Il taccuino come compagno di viaggio nei testi non narrativi

Il taccuino può essere un valido alleato per insegnare a comprendere testi di non fiction e per organizzare il laboratorio di lettura e scrittura.

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#podcast

La non fiction

Come avviene la comprensione di un testo non fiction? Alcuni suggerimenti per affrontare questo genere in classe.  

LETTURA AD ALTA VOCE

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Una lettura a voce alta di Passare col rosso

Un esempio di progettazione sulla narrativa in classe prima.

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Il poeta in dialogo con il lettore

Una strategia per avviare una comunicazione interiore con il poeta e una comprensione profonda del testo poetico.

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Il grafico della trama

Una strategia per facilitare la ricostruzione di testi lineari.

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Interpretare i personaggi con le 4C

Una strategia per analizzare il personaggio e la sua evoluzione.

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Nel testo con la testa

Una strategia per ripercorrere la storia di un testo dall’inizio alla fine.

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VISUALIZZA!

Una strategia per analizzare il personaggio e la sua evoluzione.

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Settembre, partiamo! - il laboratorio di accoglienza

con Linda Cavadini, Loretta De Martin e Agnese Pianigiani
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Tante teste, tante storie - dentro la fiction

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FREQUENTLY ASKED QUESTIONS

1) Come è organizzata l’accoglienza nel Writing and Reading Workshop (WRW)?

Nel WRW l’accoglienza pone le basi del lavoro successivo ed è parte integrante del laboratorio.

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Le attività “rompighiaccio” permettono a ciascuno di presentarsi e di sentirsi parte del gruppo. Fin da subito è importante proporre la lettura ad alta voce di albi illustrati, poesie, racconti e romanzi brevi per gettare le fondamenta di una comunità di lettori, attraverso la condivisione di storie, parole e immagini che diventano occasione di confronto e scambio di pensieri e ricordi.

Il laboratorio di scrittura, strutturato con attività ricorsive, comincia dopo il percorso di lettura, tuttavia brevi attività di scrittura sono proposte fin dalla sessione di lettura, come canale di comunicazione e narrazione di sé a partire da ciò che viene letto ad alta voce.

Attraverso la pratica gli alunni e le alunne apprenderanno le prime routine del laboratorio e cominceranno a capire come disporsi all’ascolto dell’insegnante e dei compagni, come intervenire in modo rispettoso.

2) Come possiamo iniziare a conoscere la nostra comunità di lettori e scrittori? Quali attività possiamo affiancare alle eventuali prove di ingresso?

L’accoglienza nel WRW è un momento fondamentale di costruzione della comunità: nei primi giorni l’insegnante può affiancare alle eventuali prove di ingresso un’attenta osservazione di ciascun alunno e alunna per una prima valutazione diagnostica e formativa.

Le attività rompighiaccio consentono di valutare le competenze comunicative e sociali, mentre la lettura ad alta voce fa emergere la capacità di ascolto degli alunni; i momenti di condivisione, che seguono la lettura ad alta voce, permettono di valutare la comprensione di base, la capacità di generare previsioni e inferenze e di effettuare connessioni con il proprio vissuto.

Per conoscere i nostri lettori possiamo proporre alcune letture e strategie della sezione Parlare e scrivere di libri. Le brevi proposte di scrittura saranno utili per osservare punti di forza e di debolezza degli alunni e per strutturare la programmazione secondo le priorità della classe. Anche un testo su traccia può servire per valutare le competenze di scrittura, da riproporre a fine anno per osservare l’evoluzione dei nostri alunni.

3) Quali sono gli strumenti indispensabili nel laboratorio WRW?

È importante pensare a una lista di materiali semplici e gestibili sul lungo periodo.

Due quaderni (o uno da utilizzare da entrambi i lati) fungeranno da “cassetta degli attrezzi” delle strategie di lettura e scrittura e, accanto agli spazi dedicati nel libro di testo, da luogo di sperimentazione delle strategie proposte.

Per la scrittura è importante avere un bloc-notes delle bozze, che poi verranno allegate al testo finito e pronto per la condivisione e la valutazione.

Per le annotazioni di lettura e di scrittura, oltre che per le prime fasi del processo di scrittura (prescrittura e pianificazione), può essere utile un quaderno apposito o un taccuino. Non è obbligatorio introdurre l’uso del taccuino, uno strumento affascinante ma di non facile gestione. È consigliabile, infatti, che l’insegnante lo utilizzi per un lungo periodo in prima persona prima di introdurlo nella propria classe, in modo da costruire nel tempo un bagaglio di spunti e attivatori da proporre durante il laboratorio.

4) Perché proporre l’Unità sulla poesia a inizio anno?

Quando pensiamo alla poesia, spesso noi docenti siamo scossi da un brivido: ci spaventano il linguaggio difficile, a torto ritenuto troppo lontano dai ragazzi, le questioni stilistiche e metriche, la poetica degli autori e delle autrici e via dicendo. Far scrivere una poesia ci pare, poi, o un esercizietto da piccoli o una sfida impari.

Questo scenario è solo il primo dei motivi per cui suggeriamo di affrontare l’Unità della poesia all’inizio dell’anno: il fine è metterci alla prova e scoprire il potere (e il potenziale) della poesia, smontare i preconcetti, godere noi per primi del piacere del verso. Per affrontare la poesia, certo, dobbiamo liberarla da quello che si dice intorno ad essa e permettere che risuoni libera in classe: la poesia è una lingua, quindi dobbiamo leggerla e farla leggere in classe. I poeti scrivono per avere dei lettori, prima che dei critici.

5) Perché iniziare il laboratorio dalla poesia? Quali sono i vantaggi?
  • La poesia è un testo breve ma ricco di elementi linguistici, strutturali e stilistici. Il testo poetico permette al lettore-scrittore la massima espressività, la sperimentazione di strategie di lettura e delle tecniche di scrittura su un testo contenuto nella sua lunghezza e quindi più gestibile. Favorisce, inoltre, l’abitudine alla cura nelle scelte lessicali e nella revisione a livello di singola parola.
  • La poesia è inclusiva: ciascuno è in grado, se incontra versi che sente come sfidanti ma vicini, di comprenderli e interpretarli, e poi, se opportunamente guidato, di scrivere a sua volta una poesia.
  • Le strategie sono subito applicabili, le revisioni più veloci, le regole sintattiche meno stringenti. La brevità del testo permette di consolidare le routine, fondamentali per gli apprendimenti. Gli alunni e le alunne possono da subito sentirsi dei veri scrittori e delle vere scrittrici.
  • La poesia insegna a discutere e a negoziare il significato: non è il docente a fornire un’interpretazione, ma sono gli studenti che devono confrontarsi sui possibili significati profondi del testo.

La poesia quindi, da ostacolo, può trasformarsi nel trampolino di lancio per una didattica attiva e motivante.

6) Come utilizzare il piccolo manuale di tecniche poetiche?

Il piccolo manuale di tecniche poetiche è un prontuario sugli elementi fondamentali della poesia: non è un’Unità da svolgere, ma un insieme di pagine da consultare durante le consulenze, utili per il potenziamento.

Se vogliamo creare e potenziare i lettori di poesia dobbiamo mettere al centro la poesia: chi di noi, infatti, avrebbe il desiderio di mangiare una torta se fosse stato costretto a seguire tutta la ricetta?

Partite, quindi, dalla poesia inedita (Scritto per te) in apertura di Unità: leggetela in classe (potete usare anche l’audiolettura, ma la voce calda dell’insegnante è un valore aggiunto) e poi proponete le altre poesie. Le poesie che abbiamo scelto per l’Avventura più grande sono componimenti che risuonano nei preadolescenti e si fanno via via più sfidanti, perché chi ama leggere ama anche misurarsi con le profondità di un testo.
Troverete così nomi di poetesse e poeti di oggi, come Cavalli, Quarenghi, Carminati, Vecchini, Piumini accanto ad autori e autrici classici come Pascoli, Govoni, Lorca, Dickinson, Caproni.

7) Come proporre tutti i testi poetici presenti nell’Unità?

Non è necessario affrontare tutti i testi antologizzati: in Guida troverete indicazioni per la progettazione. Durante tutto l’anno, però, è bene non abbandonare la lettura ad alta voce, per creare comunità, per consolidare l’abitudine all’ascolto, per ragionare sui suoni e sugli effetti creati. Potete proporre testi poetici anche per la lettura gratuita a inizio mattina: questa è una routine che, se iniziata in prima, aiuterà i vostri alunni e le vostre alunne a non vedere la poesia come qualcosa che “esiste solo a scuola”.

Le poesie sono attivatori, per così dire “naturali”, per le annotazioni sul taccuino. Prendiamo ad esempio la poesia Io sul fondo del mare di Alfonsina Storni (L’avventura più grande 1, p. 444). Potreste:

  • lavorare secondo quanto indicato nelle pagine dell’antologia, per esplorare la capacità di visualizzazione degli studenti e osservare le caratteristiche del genere;
  • leggere il componimento a inizio lezione e chiedere un’annotazione libera sul taccuino (come trascrivere il verso che li ha maggiormente colpiti);
  • leggere la poesia prima di iniziare la giornata, per creare uno stacco rispetto alla lezione precedente e dare il via alla routine di laboratorio.
8) Come leggere in classe ad alta voce?

Leggere in classe è una pratica democratica al servizio del testo e della sua comprensione: letture diverse insistono su competenze diverse e devono perciò prevedere attenzioni differenti.

La lettura ad alta voce dell’insegnante è la scelta più inclusiva e da preferire in classe, soprattutto di fronte a testi complessi e polisemici. La lettura è la prima forma di interpretazione: quando il docente legge, accompagna la comprensione degli studenti e li guida dentro il testo. Il docente è un lettore esperto, che mette in atto strategie necessarie a veicolare i contenuti e a facilitare la comprensione e l’interpretazione. La lettura ad alta voce va quindi preparata con cura: non deve essere una lettura attoriale, ma al servizio del significato. L’insegnante farà emergere il ritmo (le pause, le accelerazioni, le sospensioni), l’intenzione e il tono della storia narrata (per esempio l’inquietudine, la felicità, la sorpresa…) e attiverà la comprensione di termini meno noti.

9) Come favorire la lettura ad alta voce da parte degli studenti?

La lettura ad alta voce da parte degli studenti e delle studentesse è una pratica molto comune, spesso considerata vincente per mantenere l’attenzione in classe. Tuttavia, serve principalmente a sviluppare le tecniche di lettura, perché spesso gli studenti e le studentesse non la padroneggiano appieno. Come docenti possiamo lavorare su queste competenze, insegnando loro come si legge ad alta voce e chiedendo loro di sperimentare la lettura su alcuni brani, per poi spiegare le scelte compiute. Si può iniziare, per esempio, dalla lettura di una poesia: insegnare a leggere significa anche insegnare a interpretare.

In alternativa, il docente può scegliere di dare voce al narratore, assegnando la lettura dei dialoghi dei personaggi agli studenti. Questo tipo di lettura insegna come si legge un dialogo e permette di lavorare sull’interpretazione (come leggeresti questo intervento del tuo personaggio? Perché?).

10) Che cosa si intende per lettura autonoma?

Per lettura autonoma si intende una lettura svolta in autonomia dagli alunni e dalle alunne, in classe o a casa: se i ragazzi leggono un brano a casa, in classe si attiverà una rilettura, che presuppone che gli studenti conoscano l’intera storia. Non si lavorerà quindi sulle previsioni, ma sulle inferenze e sulla condivisione di impressioni e connessioni suscitate dalla lettura. Una lettura di questo tipo va ben dosata e centellinata, ed è da preferire nelle classi più esperte e giunte a un livello di autonomia nella lettura.

11) Che cos’è il Thinking Talking?

Durante la lettura ad alta voce, il docente può fermarsi e ragionare a voce alta su un punto che ritiene importante. Pone domande a cui tenta di rispondere, si meraviglia per come procede la storia, commenta e sottolinea le tecniche di scrittura che l’autore o l’autrice ha usato per tenere viva l’attenzione di chi legge. Il docente dà l’esempio di che cosa fa un lettore esperto quando legge un testo: fa previsioni sull’andamento della vicenda, basandosi su elementi della trama, mostra le sue riflessioni e inferenze, rivolge a chi ascolta domande e stimoli per la comprensione.

12) Come scegliere un libro da leggere in classe?

L’insegnante è libero di scegliere che cosa leggere ai suoi alunni e alunne, ma occorre ricordare che ogni classe è diversa: il processo di apprendimento non avviene su individui neutri, ma su personalità che hanno una storia e un presente diverso.

Nel laboratorio di lettura ad alta voce è importante scegliere un libro con contenuti e forma esemplari. La scelta deve ricadere quindi su un testo un po’ più complesso rispetto a quelli che normalmente sono scelti dagli alunni, in modo da alzare il livello della lettura in classe. È importante scegliere libri che stimolino una presa di posizione da parte del lettore, preferendo storie in cui i protagonisti sono adolescenti e in cui l’interpretazione non è univoca, ma stimolante e interlocutoria. Fondamentale è la qualità della scrittura, in cui possano essere presenti molte espressioni colloquiali, ma non ammiccanti, nelle quali i ragazzi si riconoscono.

13) Perché affrontare il racconto autobiografico nell’intero triennio?

Affrontare questa tipologia testuale nell’intero triennio permette agli studenti di parlare e scrivere di sé e di sperimentare uno stile di scrittura personale ed efficace.
Nel primo volume il genere è analizzato attraverso il racconto di un piccolo momento importante, nel secondo ci si focalizza su un piccolo momento di vita quotidiana, ovvero su quei momenti all’apparenza "non meritevoli" di essere raccontati. Raccontare il quotidiano è un’impresa complessa: mancano momenti eclatanti, azioni eroiche e delusioni epocali; si tratta di raccontare le piccole cose, i riti familiari, la relazione tra pari. Nel terzo volume il vissuto personale si amplia attraverso il memoir, in cui si narrano diversi episodi correlati tra loro che servono a mostrare come l’autore sia cambiato nel corso della propria vita: questi testi hanno una forte valenza orientativa, perché portano chi legge a indagare i cambiamenti e le reazioni di fronte a situazioni vissute. Il laboratorio di scrittura invita gli alunni e le alunne a fondere le narrazioni a episodio (sperimentate in classe prima e seconda) con la riflessione sulla crescita e il vissuto personale.

14) Perché leggere testi autobiografici?

In un racconto autobiografico non solo i fatti sono narrati in prima persona, ma autore, narratore e protagonista coincidono: ciò che viene raccontato appartiene all’esperienza dello scrittore o della scrittrice ed è filtrato attraverso la sua memoria. Leggere un racconto autobiografico significa incontrare le storie delle persone e le loro scelte narrative, significa chiedersi: perché chi scrive ci sta raccontando proprio questo evento e perché ha deciso di condividerlo con noi? La memoria dell’autore è stata selettiva? Come cambierebbe la storia se fosse narrata da un altro punto di vista?

I brani dell’Unità permettono di comprendere la struttura del testo, lo stile di ogni autore e autrice e la capacità di coinvolgere il lettore, anche in episodi apparentemente insignificanti. I testi autobiografici ci mettono in comunicazione con esperienze vissute da altri, magari lontane nel tempo e nello spazio, che però sentiamo vicine poiché ci fanno riflettere e ci permettono di vestire i panni dei loro autori e delle loro autrici.

15) Nella scrittura di un testo autobiografico, come evitare l’effetto “lista della spesa” e una conclusione del tipo “stanchi ma felici siamo tornati a casa”?

Tutti, da studenti, abbiamo provato più di una volta la frustrazione di non sapere che cosa scrivere di fronte a una traccia data, come «Racconta la tua gita al mare». La stessa frustrazione ci coglie oggi, da docenti, quando leggiamo temi che sembrano “cronoprogrammi” («ore 8:00 partenza dal piazzale…») o che si concludono con il ritornello «stanchi ma felici siamo tornati a casa».
Attraverso le tecniche di scrittura, tutti possono imparare a scrivere un racconto autobiografico: gli attivatori consentono di selezionare il momento da raccontare, di organizzare il testo e di prendersi cura del proprio ricordo. Il Mostra, non dire! insegna a descrivere gesti, espressioni del volto e sensazioni fisiche invece di nominare semplicemente le emozioni, oppure il Far emergere pensieri e sentimenti guida nella scrittura delle sequenze riflessive. Grande attenzione è data anche allo stile e al lessico sensoriale, all’uso di verbi “forti” e di parole precise, al ritmo e al bilanciamento delle sequenze: lavorare passo passo sulle tecniche di scrittura significa anche insegnare che un racconto è frutto di scelte consapevoli.

16) Perché leggere e scrivere non fiction a scuola?

Proporre in classe percorsi di lettura e scrittura su testi non fiction significa fornire alle alunne e agli alunni strumenti per comprendere e per agire nel mondo attraverso le parole.
È importante procedere con gradualità nei tre anni sia nella curvatura da dare ai percorsi sia nella selezione dei testi: ne L’avventura più grande si comincia in prima con il testo espositivo-divulgativo, per poi proseguire negli anni successivi con l’articolo di approfondimento, il testo argomentativo e i grandi discorsi.
Le alunne e gli alunni nel Reading Workshop imparano a riconoscere diverse strutture di testi non fiction, a individuarne gli ingredienti fondamentali, a selezionare le informazioni indispensabili, a sviluppare il pensiero critico; mentre nel Writing Workshop imparano a essere parte di una comunità in ricerca, condividendo i loro interessi, le loro scoperte e battaglie, dal reperimento delle fonti fino alla pubblicazione di un testo.
Progettare e portare in classe percorsi WRW sul genere non fiction è quindi una scelta di alto valore civile, che ci permette di insegnare in modo concreto pratiche democratiche e di cittadinanza attiva che accompagneranno i nostri ragazzi per tutta la vita.

17) Che cosa significa comprendere testi non fiction?

Quando leggiamo un testo non fiction, per esempio un saggio o un articolo di giornale, il processo di comprensione è molto diverso rispetto a quello che il nostro cervello mette in atto durante la lettura di un racconto o di un romanzo.
Per comprendere un testo narrativo, infatti, occorre ricostruire gli eventi principali, riconoscere le caratteristiche del genere, individuare simboli, temi, messaggi, creando connessioni con il proprio vissuto. Il processo di comprensione di un testo non fiction comincia invece con l’attivazione delle preconoscenze e l’avvicinamento alle informazioni di base. Solo a questo punto sarà possibile ricostruire e sintetizzare il testo, scegliendo le informazioni indispensabili e scartando quelle accessorie. L’interpretazione dei significati profondi permetterà un’esperienza di lettura più ricca e significativa. In classe è quindi importante chiederci quali siano i reali bisogni della comunità e selezionare le strategie per i lettori e le lettrici che abbiamo di fronte, lavorando sull’esplorazione del testo, sulla selezione delle informazioni e sul riconoscimento della struttura, soprattutto in vista del percorso di scrittura.

18) Quali sono gli aspetti più importanti nel percorso di scrittura del testo non fiction?

Chi scrive testi divulgativi, articoli di approfondimento e testi argomentativi è responsabile di ciò che sceglie di comunicare: la scrittura contribuisce alla circolazione di idee, al dibattito e quindi alla crescita della comunità.
Scrivere non fiction significa entrare a far parte di una comunità che risponde a regole precise e inderogabili: il rigore, l’attendibilità e la trasparenza con cui chi scrive non fiction compie la sua ricerca e comunica le sue scoperte hanno a che fare con l’etica prima ancora che con la scrittura.
I lettori devono poter attraversare la pagina sentendosi accompagnati da una mano sicura che non permetterà loro di smarrirsi, ma agevolerà la loro comprensione. Ecco perché è necessario dedicare molto tempo alla fase di prescrittura, che comprende la selezione dell’argomento, il reperimento delle informazioni e la pianificazione della struttura del testo.
Per venire incontro alle difficoltà di gestione del tempo, sempre troppo poco, è possibile proporre in classe gli attivatori e le strategie quando siamo più o meno a metà del percorso di lettura, in modo da lasciare il tempo sufficiente per compiere una ricerca accurata.

19) Come favorire la metacognizione e l’autovalutazione nel laboratorio di lettura?

Per impostare con successo la lettura autonoma è necessario proporre strategie che insegnino a conoscersi, a porsi obiettivi di lettura e a riflettere sul percorso compiuto.

La metacognizione e l’autovalutazione diventano parte integrante della vita di ciascun lettore e lettrice se l’insegnante propone strategie che mirano a:

  • conoscersi come lettori e lettrici, attraverso le esperienze pregresse e le aspettative sul futuro;
  • esplorare i libri e formulare criteri personali per sceglierli e abbandonarli;
  • porsi obiettivi concreti a breve termine (per ogni sessione di lettura) e a lungo termine (settimanali, mensili, annuali);
  • fermarsi a riflettere sul percorso compiuto e su quanto e come si legge per rivedere gli obiettivi o formularne di nuovi.

Tutti questi aspetti della lettura autonoma possono trovare spazio nel taccuino del lettore, se l’insegnante avrà l’accortezza di aiutare gli alunni e le alunne a organizzare alcune pagine dedicate proprio alla metacognizione.

20) In che modo l’immersione nei testi modello prepara il terreno alla metacognizione e all’autovalutazione nel laboratorio di scrittura?

Nel laboratorio di scrittura l’immersione nei testi modello ha lo scopo di permettere agli scrittori e alle scrittrici della nostra comunità di imparare a riconoscere le caratteristiche del genere proposto e gli elementi stilistici irrinunciabili per chi desidera cimentarsi nella scrittura.

Al termine dell’immersione, dopo aver goduto insieme della lettura di testi di qualità, è necessario dedicare del tempo a ricapitolare insieme le scoperte fatte e generare una lista di criteri che guideranno ciascuno durante il processo di scrittura. Questa lista può essere utilizzata da ciascun alunno e alunna sia per la riflessione in itinere sul proprio lavoro sia durante il tempo finale dedicato alla metacognizione e all’autovalutazione. Si tratta, inoltre, di una base per costruire rubriche e strumenti di comunicazione, che rendano più semplice ed efficace la valutazione lungo tutto il processo di scrittura, fino alla stesura del process paper finale, la biografia del testo.

21) Quale ruolo rivestono, nell’assunzione di un atteggiamento metacognitivo, le consulenze con il docente e quelle tra pari?

Il cuore del laboratorio di lettura e di scrittura sono le consulenze con il docente e le consulenze tra pari. Le consulenze docente-alunno sono momenti in cui il processo di apprendimento si fa davvero individualizzato. L’insegnante accerta il livello dei suoi studenti e, oltre a offrire una strategia mirata, può insegnare attraverso il modeling a porsi domande per indagare la propria identità di lettore o lettrice, scrittore o scrittrice e mostrare come fissare obiettivi concreti e realizzabili. Consulenza dopo consulenza, gli alunni e le alunne diventano via via più consapevoli non solo di ciò che leggono e scrivono, ma anche dei passi che compiono per essere efficaci mentre lo fanno.

Anche le consulenze tra pari innescano processi virtuosi di metacognizione, perché sono una occasione per riflettere sulle proprie scelte e trovare le parole giuste per renderle comprensibili al compagno o alla compagna che, a sua volta, può fare da modello esplicitando le proprie riflessioni sulle scelte compiute.

22) Quali sono le caratteristiche dei nostri studenti e delle nostre studentesse di classe seconda?

Tornare a scuola è sempre un’esperienza carica di emozioni contrastanti; l’estate ha poi sui preadolescenti un potere magico: crescono in centimetri, cambiano modo di pensare, vivono in costante effervescenza emotiva, “fanno la muta”, insomma. Gli adulti non guidano più gli interessi, le passioni e le scelte, gli amici diventano la nuova famiglia e le relazioni sono sempre più autonome; le esperienze fuori da casa diventano fondamentali, mentre tra le mura domestiche iniziano ad alzare barriere e a rivendicare i propri spazi. La preadolescenza è il primo periodo della vita in cui compare la spinta alla trasgressione, che si traduce in ridefinizione e discussione dei valori introiettati durante l’infanzia e che ha bisogno ancora di più della presenza di adulti autorevoli con cui incontrarsi e scontrarsi. La classe seconda è forse quella più complessa del triennio: non sono più bambini, la concentrazione è spesso un miraggio, le emozioni si amplificano, come anche le frizioni e gli scontri.

23) Perché e come partire dall’accoglienza in classe seconda?
Troppo spesso nelle nostre riunioni di programmazione ci soffermiamo sul che cosa fare e sul come farlo, più raramente sul perché. 
Accogliere viene dal latino accolligere, derivato di colligere: “raccogliere”, “raccogliere presso di sé”. Accoglienza è apertura: è rendere partecipi gli altri di qualcosa di proprio. Colligere ha la sua radice in legere, che non vuol dire solo “raccogliere”, ma anche “ascoltare”, “guardare”, “leggere”. Non è un caso: per raccogliere e custodire è necessario sapere che cosa stiamo conservando e ciò è possibile solo attraverso l’osservazione, l’ascolto e la lettura; scegliere di accogliere i ragazzi, di dedicare loro del tempo informale è una precisa scelta pedagogica. Si può iniziare l’anno con un appello veloce, con la correzione dei compiti, con un test d’ingresso: tutti strumenti utili e necessari, ma che vengono dopo. Partire da un test d’ingresso non è accogliere, è misurare. Nei primi giorni di scuola è bene osservare, per esempio, come scrivono i ragazzi, come si esprimono, che cosa pensano, come si relazionano fra loro. È il momento di dedicar loro tempo: apprendere è entrare in relazione e ogni relazione ha bisogno di cura.
24) Accoglienza: che cosa fare nel secondo anno?
Il momento dell’accoglienza è fondamentale per riprendere la relazione con i ragazzi e per ribadire modalità operative e routine. È importante adeguare le proposte per ogni classe, ma è fondamentale non avere pregiudizi e preconcetti, ma essere aperti all’ascolto, alla cura. Il docente si pone come mediatore, come colui che fa comunicare media diversi e che dà il ritmo alla lezione. A volte proporrà discussioni in plenaria partendo dagli attivatori, altre in piccoli gruppi, feedback a due, altre volte ritirerà e correggerà i testi, senza valutarli, solo consigliando come migliorare. Il docente e la classe si prendono tempo, si regalano il tempo della conoscenza.
Di questo percorso possono spaventare la lunghezza e le ore da dedicarci, ma è un modo efficace per rientrare nella routine scolastica, per creare il clima di classe, per poterli osservare dopo uno stop così lungo. Queste settimane di accoglienza ricordano la preparazione atletica che precede il campionato, la fatica necessaria per “avere il fiato” per le imprese future.
25) Come sfruttare al meglio L’avventura più grande per la lettura ad alta voce?

Si consiglia di partire dalle Unità che presentano il solo Percorso di lettura: La favola, La fiaba, Il fantasy per la classe prima; Il Giallo, Il racconto di avventura e Il racconto di formazione per la classe seconda; Il racconto realistico, Il racconto psicologico e I grandi discorsi per la terza. Un’altra possibilità è offerta dai romanzi allegati ai tre volumi dell’antologia e dalla sezione Parlare e scrivere di libri. Infine, potete proporre la lettura dei brani dei volumi di Mitologia ed epica e di Incontro con i classici, alternando durante l’anno moduli sulla letteratura contemporanea e sui classici.

26) Quali strategie e quali attività proporre durante la lettura ad alta voce?

Alcune domande guida possono aiutarci nella scelta e nella programmazione.

  • Come è composta la comunità di lettori e lettrici? Chiediamoci a che punto siamo nell’acquisizione di competenze riguardanti l’ascolto, la concentrazione, la comprensione del testo, l’oralità e la socializzazione.
  • Quando è più opportuno iniziare il percorso? Quanto tempo ho? Chiediamoci se le lettrici e i lettori hanno già interiorizzato delle strategie di comprensione, così da scegliere quali strategie includere.
  • Intendo fare anche il Percorso di scrittura? Se sì, è importante includere almeno una strategia di ricostruzione della trama, lavorare sulle caratteristiche del genere e sullo sguardo da scrittore, in modo da prestare attenzione alle scelte stilistiche di autori e autrici.
    Possono essere sufficienti anche solo due strategie di comprensione per Percorso. Nella Guida troverete indicate le strategie fondamentali, ma potete anche ridurle, riprenderle da altre Unità o proporne alcune solo ai più esperti. L’antologia deve essere uno strumento flessibile al servizio della vostra comunità, non viceversa.
27) Come utilizzare L’avventura più grande per la lettura autonoma?

Le Storie dalla biblioteca di classe sono nate pensando all’ora di lettura autonoma. Queste sezioni dell’antologia si prestano a essere proposte a chi ancora non conosce i propri gusti. Anche le Unità che abbiamo scelto di non proporre durante il laboratorio di lettura ad alta voce possono essere scelte dalle lettrici e dai lettori in alternanza con letture più lunghe di romanzi presi in prestito dalla biblioteca di classe o scolastica.
La sezione Parlare e scrivere di libri si presta a essere scomposta in minilezioni da proporre subito prima della lettura autonoma. È anche possibile proporre strategie di comprensione o di scelta di un libro durante le consulenze individuali o in piccolo gruppo: sarà quello il momento in cui riprendere strategie base con i lettori e le lettrici meno esperte o introdurne di più complesse come potenziamento.

28) Quali strategie proporre per il Percorso di scrittura?

Le Unità che presentano anche il Percorso di scrittura sono molto ricche e può sembrare difficile scegliere quali strategie proporre e quali saltare. Come per la lettura, facciamoci guidare dalla nostra comunità di scrittori e scrittrici e selezioniamo le strategie fondamentali per il genere, ma anche quelle che riteniamo possano essere applicate anche in altri testi. La Guida potrà essere un valido aiuto anche in questo caso, come pure la strategia Uno sguardo da scrittore, che potrà essere richiamata durante la minilezione o proposta in consulenza individualizzata o in piccolo gruppo. Naturalmente anche le strategie che decidiamo di non proporre alla classe possono essere introdotte durante le consulenze per gli scrittori e le scrittrici più esperti.

29) Che cosa significa affrontare il testo letterario nella Scuola secondaria di I grado?

La letteratura è vita e narrazione e non esiste un’età giusta o sbagliata per affrontarla. La domanda da porci non è tanto se sia giusto o meno fare letteratura nella Scuola secondaria di I grado, quanto chiedersi quale letteratura fare, con quali strumenti, con quali autori e autrici.
Per gli studenti del primo ciclo la lettura dei testi d’autore è senza memoria: è la lettura della prima volta. Pertanto, prima di concentrarsi su quello che si dice intorno al testo, sarebbe meglio soffermarsi sulle parole degli autori, sulla ricostruzione del testo e sull’interpretazione, per permettere a tutti di comprendere, discutere e condividere.

30) Come leggere il testo letterario in classe?

Due sono i momenti fondamentali, che tengono conto della complessità e della polisemicità dei testi letterari: la lettura ad alta voce (da parte dell’insegnante) e la ricostruzione.
La lettura ad alta voce deve essere preparata con attenzione per accompagnare al meglio la comprensione. Durante la lettura il docente fa un thinking talking piuttosto leggero, stimolando inferenze e previsioni, riformulando i concetti più complessi, lavorando sul lessico all’interno del contesto e ponendo domande.
La ricostruzione può avvenire alla fine della lettura oppure durante, nei casi di testi piuttosto lunghi, per poi essere ripresa alla fine in forma orale.
È importante, ai fini dell’interpretazione, che i ragazzi e le ragazze abbiano chiaro come si sviluppa il testo, quale sia la sua struttura e come riassumerlo.

31) Come contestualizzare un testo letterario?

Un testo letterario dialoga costantemente con lo spazio e il tempo in cui è inserito e con gli altri testi che ne condividono l’immaginario. Questo non significa che non si possa leggere un testo senza conoscere nulla del periodo storico e del contesto culturale in cui nasce, ma è essenziale che noi docenti lo conosciamo per selezionare quali informazioni dare agli studenti. È importante spiegare il contesto storico in cui si muovono i personaggi (se si tratta di una guerra, della Resistenza), come l’ambiente influenza le loro scelte (se per esempio non è possibile ricavarlo dal testo), insomma vanno date solo le informazioni che permettono di aiutare a comprendere. Sono invece da evitare note di poetica o elementi della biografia dell’autore che allontanano dal testo.

32) Qual è la funzione civica della letteratura?

«“Tutti gli usi della parola a tutti” mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo», così scriveva nel 1973 Gianni Rodari, per sottolineare l’uso rivoluzionario della parola come strumento di liberazione e cittadinanza. Nella nostra società attuale, purtroppo, le disuguaglianze linguistiche sono ancora determinanti. Per questo il compito di noi insegnanti è quello di garantire ai nostri studenti le competenze per capire il mondo in cui vivono, per interagire alla pari con gli altri, sviluppando il pensiero critico, e per partecipare alla vita democratica del Paese.

33) Qual è, invece, la sua funzione sociale?

Immergersi in un racconto permette di mettersi nei panni degli altri, ma anche di vivere esperienze senza correre rischi o esporsi in prima persona. Le narrazioni rappresentano una sorta di allenamento per la vita sociale: consentono di sperimentare le reazioni degli altri ai vari tipi di comportamenti, aiutano a sviluppare le capacità empatiche. Come insegnanti, quindi, abbiamo il dovere di esporre i ragazzi e le ragazze alle storie: leggere e comprendere un racconto consente di capire meglio noi stessi, gli altri e la comunità che ci circonda.

34) Quale ruolo svolge la letteratura nella formazione culturale?

Un testo d’autore è permeato dalla cultura del suo tempo e del suo luogo di origine. Per questo è importante considerare la cultura di riferimento di un testo per riuscire a comprendere i comportamenti dei personaggi o specifici passaggi del brano. Riconoscere ciò che in una società o epoca viene considerato accettabile e che cosa invece non lo è ci permette di liberarci delle nostre categorie di giudizio di donne e uomini del nostro tempo e di raggiungere il cuore del testo e dei suoi autori.

35) In che senso insegnare a leggere e a comprendere è fare educazione civica?

La lettura di un testo letterario consente di innestare una relazione attiva tra il docente e la classe. La lettura permette di:

  • conoscere e riconoscere sé stessi;
  • conoscere e riconoscere l’altro da sé: leggere è sempre mettere in relazione;
  • avere strumenti per navigare la complessità e sperimentare vite alternative “con il paracadute”: il testo letterario è per sua natura polisemico e come tale spinge alla discussione;
  • allenare il pensiero controfattuale: immaginare realtà diverse e modificare l’esistente.
36) In che senso insegnare a scrivere è fare educazione civica?

Quando in classe proponiamo un percorso di lettura e scrittura di testi non fiction è essenziale puntare sulla fase di ricerca. L’attendibilità delle fonti e la creazione di una bibliografia accurata non solo garantiscono l’accuratezza del testo, ma contribuiscono anche alla trasparenza e all’integrità dell’intero processo di scrittura. In un’epoca di fake news e disinformazione, è più importante che mai insegnare ai nostri studenti l’importanza di verificare le proprie fonti, di condividere le proprie scoperte in modo trasparente e di creare un testo coerente e ben strutturato.
Un testo non fiction ha anche una valenza orientativa: lavorare su un testo espositivo o argomentativo in classe può contribuire a formare cittadini più informati, pensatori critici e individui più consapevoli del mondo in cui viviamo.
Insegnare ai nostri studenti a scrivere testi non fiction non è solo un modo per sviluppare le loro abilità di scrittura e pensiero critico, ma anche un’opportunità per farli arricchire culturalmente e socialmente.

ORA TOCCA A TE!

L'avventura più grande è un cammino che percorriamo insieme da ormai un anno. È una comunità fatta di persone e opinioni condivise, che cresce e si alimenta giorno dopo giorno anche grazie a te, ai tuoi alunni e alle tue alunne. Per questo motivo, ora vogliamo passarti il testimone: raccontaci la tua esperienza.

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Illustrazione testata: Alessandro Pugiotto
Illustrazioni articoli: Jorm Sangsorn/Shutterstock, GoodStudio/Shutterstock, Itana/Shutterstock, udra11/Shutterstock, PeopleImages.com - Yuri A/Shutterstock, Studio Romantic/Shutterstock