Come valutare i processi di apprendimento secondo la Nuova Ordinanza

Strategie per una valutazione consapevole

Come progettare percorsi didattici efficaci e valutare i processi di apprendimento alla luce della Nuova Ordinanza? In queste pagine tratte dal volume La valutazione alla Scuola primaria, la professoressa Chiara Bertolini offre a docenti e Dirigenti scolastici un ulteriore approfondimento e alcuni strumenti utili per valutare secondo la Nuova Ordinanza.

L’Ordinanza ministeriale 3/2025 relativa alla valutazione nella Scuola Primaria determina alcuni forti cambiamenti rispetto all’Ordinanza ministeriale 172/2020, pur mantenendo alcuni elementi di continuità. Per certi versi è una normativa stringente, per altri aspetti si presenta invece a maglie larghe, lasciando la scuola libera di decidere in che modo procedere.
Il cambiamento più evidente riguarda la sostituzione dei quattro livelli di apprendimento previsti nell’Ordinanza del 2020 (avanzato, intermedio, base, di prima acquisizione) con i sei giudizi sintetici (ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente, non sufficiente) previsti in quella del 2025.
Seguendo l’attuale normativa, dunque, la scheda di valutazione tornerà a essere più simile a quanto in uso in un passato per noi più lontano, in cui per ciascuna disciplina sarà indicato un giudizio sintetico, accompagnato e descritto attraverso formule standard (si veda l’allegato A, circolare 154/2025, Descrizione dei giudizi sintetici per la valutazione degli apprendimenti nella Scuola Primaria). Pur con la consapevolezza che le evidenze scientifiche in campo didattico non indichino il giudizio sintetico come particolarmente efficace nel sostenere i processi di insegnamento/apprendimento (Hattie, 2016), in questo capitolo discuteremo come la scuola può arrivare ad attribuire tali giudizi in modo non arbitrario, ma al contrario secondo criteri di attendibilità e di trasparenza. L’attribuzione di un giudizio sintetico per la disciplina nel suo complesso può, forse contrariamente all’intenzione del legislatore, risultare oscura, poco chiara sia per bambini e bambine sia per le famiglie. Per esempio, il giudizio “discreto” in italiano in classe prima che cosa potrebbe voler dire? Che gli apprendimenti di quello studente sono discreti per quanto concerne sia la lettura sia la scrittura che la grammatica? La Circolare 154/2025 fornisce un aiuto, precisando che il documento di valutazione può riportare per ciascuna disciplina gli obiettivi di apprendimento a cui fa riferimento.
L’esempio riportato nella Nota del ministero del 22 gennaio 2025 (pp. 5-6), pare in questo senso interessante (Tabella 2.1):

Tabella 2.1
Esempio di organizzazione del documento di valutazione, tratto dalla Nota ministeriale del 22 gennaio 2025. 

Primaria_04aprile2025_Bertolini_Tabella

La Nota ministeriale sulla valutazione del 22 gennaio del 2025 fornisce ulteriori informazioni utili nell’attribuzione dei giudizi, specificando che essi devono essere espressi tenendo conto di 5 aree:

  • la padronanza e l’utilizzo dei contenuti disciplinari, delle abilità e delle competenze maturate;
  • l’uso del linguaggio specifico;
  • l’autonomia nello svolgimento delle attività anche in relazione alla complessità delle stesse;
  • la continuità nello svolgimento delle attività anche in relazione al grado di difficoltà delle stesse;
  • la capacità di espressione e rielaborazione personale.

Le definizioni e i significati di tali aree si evincono dalla lettura attenta dell’allegato A (della circolare 154/2025). La tabella 2.2 prova a sintetizzarne i contenuti, mettendo in corrispondenza i giudizi sintetici con le aree. Come si può notare, tali aree sono riconducibili ad alcune delle dimensioni dell’Ordinanza ministeriale 172/2020, come l’autonomia, la continuità e la notorietà/complessità del compito. Scompare la dimensione relativa all’utilizzo di risorse e viene aggiunta un’area che riguarda le capacità di espressione e di linguaggio. Com’è avvenuto nell’Ordinanza ministeriale 172/2020 (Bertolini, Pintus, 2022), così anche la recente normativa qui presa in esame continua a riconoscere uno stretto intreccio tra progettazione didattica e valutazione. Per poter attribuire i giudizi sintetici, tenendo conto delle diverse forme che le 5 aeree possono assumere, l’insegnante deve porre attenzione sia alla progettazione dei percorsi didattici sia alla raccolta in itinere di evidenze di apprendimento.

Per quanto concerne la progettazione, è palese che l’insegnante è chiamato a pensare e a proporre percorsi di apprendimento che prevedano compiti semplici e compiti complessi, compiti ripetuti nel tempo e compiti non proposti in precedenza. È importante, inoltre, prevedere e proporre compiti, problemi e situazioni capaci di rendere visibile l’apprendimento. Solo per fare un esempio. Nella lezione frontale il compito dello studente è prevalentemente quello di ascoltare e comprendere. Si tratta di processi certamente importanti, ma non visibili e non misurabili direttamente, in quanto avvengono nella mente dei bambini. Per questa ragione, è impossibile poter affermare che durante una lezione frontale lo studente porta a termine il proprio compito in autonomia, in modo originale e personale. Per poterlo dire in modo non impressionistico, abbiamo bisogno di proporre situazioni di insegnamento più centrate sul ruolo attivo dello studente (Calvani, Trinchero, 2019), come per esempio lo svolgimento in forma scritta di un esercizio, la partecipazione a una discussione, la risoluzione di un problema in coppia. In queste situazioni, l’apprendimento diventa visibile perché prende le forme di comportamenti concreti. Per poter attribuire i giudizi sintetici, dunque, l’insegnante deve prevedere un percorso didattico secondo le caratteristiche che abbiamo provato a indicare, poi deve raccogliere più volte nel tempo le evidenze di apprendimento previste dalle 5 aree.
Una strada privilegiata per la raccolta degli indizi di apprendimento è certamente quella dell’osservazione.

Per saperne di più leggi il contributo riassuntivo dell'intervista di Monica Pedralli  a Elisabetta Nigris: La nuova Ordinanza, una “nuova valutazione”?

9791256031146_valutazione_scuola_primaria

La valutazione alla Scuola primaria

Il volume è disponibile solo in formato digitale al prezzo di 5,49€ nei principali store online.

Acquista l'eBook su Amazon >>
Acquista l'eBook su IBS >>
Acquista l'eBook su Kobo >>

 

 

La valutazione per l'apprendimento nella Scuola primaria

Materiali, risorse pronte, approfondimenti, proposte di formazione gratuita e a pagamento: tutto in un'unica sezione sul nostro sito. 

Vai alla sezione >>

Riferimenti bibliografici
  • Chiara Bertolini, Andrea Pintus, L’Ordinanza 172/2020 e la valutazione nella Scuola primaria: la proposta di un modello di ricerca-formazione, in “Pedagogia Oggi”, 200, pp. 93-100.
  • Antonio Calvani, Roberto Trinchero, Dieci falsi miti e dieci regole per insegnare bene, Carocci, Roma 2019.
  • John Hattie, Apprendimento visibile, insegnamento efficace, Erickson, Trento 2016.

Referenze iconografiche: fast-stock/Shutterstock

Chiara Bertolini

È professoressa ordinaria presso il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell'Università di Modena e Reggio Emilia.