Libro o… didattica digitale?
Imparare meglio, con il libro e la didattica digitale

Quali sussidi didattici sono preferibili per promuovere apprendimenti significativi nelle generazioni di bambini/e che popolano le aule di scuola oggi? In questo contributo ci siamo chiesti in quale misura il libro di testo sia ancora utile per lo studio autonomo, se sia sostituibile dalle risorse digitali e se le neuro-caratteristiche dei bambini e delle bambine di oggi ci debbano condurre a una transizione sempre più accentuata verso gli strumenti digitali e, se sì, quali.
Il digitale a scuola: un po’ di storia
Se volgiamo lo sguardo alla storia dell’ultimo secolo di scuola, possiamo dire che il libro di testo, nelle sue varie declinazioni e forme, con più o meno appendici secondarie (dall’abbecedario all’atlante, dal glossario visuale, al quaderno degli esercizi e al fascicolo con le mappe), ha costituito la fonte principale di riferimento per l’approfondimento e lo studio autonomi.
Una notevole evoluzione dei prodotti editoriali, che coinvolge anche aspetti grafici, come la tipografia o l’uso e la scelta delle immagini, si è riscontrata soprattutto da quando le conoscenze sulle neurodivergenze legate alla dislessia sono state esplicitate e diffuse non solo in ambito specialistico ma anche tra docenti e famiglie.
Dalla fine degli anni 2000 inoltre sono decisamente aumentate le integrazioni digitali al libro di testo cartaceo, con un notevole incremento della didattica multimediale in classe, anche grazie alla diffusione della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), incentivata da fondi statali. La connessione Internet e l’interattività della lavagna elettronica, su cui non solo vengono proiettati contenuti digitali, ma attraverso la quale si può anche scrivere, disegnare, mostrare presentazioni e fare esercizi interattivi, rendono il dispositivo ormai imprescindibile per una didattica digitale innovativa.
L’ingresso della didattica digitale nel lavoro a casa, invece, con l’eccezione delle lingue straniere dove da sempre è previsto un compendio audio-video, è stato più tardivo ed è stato fortemente spinto dalla didattica a distanza resasi necessaria nel 2020. La necessità urgente di dotazioni tecnologiche adeguate a supportare la cosiddetta DAD ha spinto molte famiglie all’acquisto di dispositivi e favorito l’utilizzo di mezzi tecnologici per lo studio.
Studiare ed esercitarsi in autonomia con la didattica digitale
Uno degli strumenti digitali più utili anche per lo studio autonomo è il cosiddetto libro liquido, che affianca il libro cartaceo dalla classe terza in poi. Si tratta di una versione digitale dei volumi studiata per la massima accessibilità. Si adatta a ogni tipo di schermo e permette di intervenire sull'aspetto del testo (sfondi, caratteri tipografici) e sulla sua fruizione, grazie all'audio integrale.
Risorse per mille utilizzi e mille necessità
Oggi Sanoma propone un’ulteriore evoluzione del concetto di libro digitale: il libro aperto.
Si tratta di un “ecosistema” digitale per la didattica personalizzata in costante aggiornamento.
Il libro aperto permette di raccogliere tutti gli strumenti che gravitano intorno al libro digitale, come audio, video, materiali per il docente, o le piattaforme, come Atlante Interattivo o KmZero, in un unico luogo di facile fruizione. Inoltre, permette un rapido aggiornamento, se reso necessario.
Se le possibilità del digitale sono oggi irrinunciabili, allungano la vita e danno nuova identità all’oggetto libro, senza sostituirlo, dobbiamo infatti imparare a orientarci in questa abbondanza di offerta.
Con i volumi digitali per la Scuola Primaria possiamo lavorare in modo ottimale in classe, grazie a esercizi interattivi, espansioni video, tutorial per supportare l’acquisizione di specifiche abilità (ad esempio per avviare e consolidare la scrittura in corsivo), canzoni con karaoke per animare la classe, il tutto al fine di permettere un focus più efficiente, mantenere alta la concentrazione e coinvolgere maggiormente gli alunni e le alunne. Anche nel lavoro a casa queste risorse si rivelano preziose, garantendo un supporto che va oltre l’aula e un’immersione multimediale in grado di stimolare diversi canali di apprendimento per tutti i bambini, anche per chi fatica a concentrarsi.
Ecco alcune risorse digitali di Re Fusillo, la novità Sanoma per il primo ciclo:
- La lettera A in corsivo: Metodo – La lettera A in corsivo >>
- La canzone dell’alfabeto delle emozioni: La canzone dell’alfabeto delle emozioni >>
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Particolarmente interessante per lo studio delle discipline è la serie podcast Chi mangia cosa? realizzata in collaborazione con Chora Media, collegata alla storia di classe terza di Re Fusillo e Scopriamo Meraviglie, e alla storia e alle scienze del Sussidiario delle discipline Tante scoperte.
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Nel progetto La mia Bussola dei Linguaggi, il nuovo Sussidiario dei linguaggi, è possibile lavorare sui generi e le tipologie testuali attraverso video interattivi, con approfondimenti e didattica integrati.
- Letture 4 – Video interattivo Il racconto realistico >>
Ma quindi, il libro?
Il libro cartaceo rimane il cuore di ogni progetto, il punto di partenza, da sfogliare, curiosare, portare a casa per raccontare in famiglia che cosa si fa a scuola, il primo vero passo per l’acquisizione delle strategie di studio, il vero ponte irrinunciabile tra la vita scolastica e le richieste di autonomia a casa. Arricchito, espanso, corredato e rinnovato, rimane imprescindibile, da usare, sottolineare, da completare, imparando proprio dalla relazione uno a uno, a tu per tu, che cosa significa imparare dal testo.
Non è raro, purtroppo, scoprire che bambini e bambine con difficoltà di concentrazione o nella memorizzazione, già dai primi anni della Scuola Primaria, siano incoraggiati a studiare un argomento di storia o geografia, svolgere attività quali il completamento di mappe concettuali tramite smartphone, pur avendo a disposizione il libro cartaceo e il computer per l’eventuale fruizione digitale. L’agilità di accesso e la massima fruibilità sono un punto di eccellenza di un progetto digitale se non scavalcano le tappe dell’imparare a imparare e queste non vengono piegate alla fretta e alla mancanza di cura, riducendo il lavoro editoriale e pedagogico insito in ogni progetto alla semplice comodità di avere tutto l’occorrente in tasca.
Una buona soluzione, utile per chi ha lasciato il libro a scuola per errore, è la funzionalità che permette di inviare pagine in formato jpeg, stampabili, anche via cellulare: veloce, comodo e adatto anche a bambine e bambini.
Potenzialità e limiti del digitale
Abbiamo fin qui cercato di delineare la prospettiva educativa della didattica digitale integrata ai libri di testo. Docenti e famiglie devono essere alfabetizzati sulle potenzialità, ma anche sui limiti di un uso riduttivo del digitale. Un progetto pensato per andare incontro a tutti i bambini e le bambine, se mal utilizzato e ridotto a un’esperienza sul piccolo schermo telefonico rischia di essere completamente invalidato nella sua portata pedagogica.
Una pagina di storia letta nelle giuste dimensioni, con la giusta quantità di “bianco pedagogico” intorno al testo, i caratteri e il corpo studiati per non affaticare la lettura, i colori ponderati per supportare la memoria visiva, non potranno portare beneficio se ridotti a una fruizione rimpicciolita e povera di rapporto di proporzioni. Impariamo quindi a usare il digitale per l’arricchimento che ci può dare, ma ricordiamoci che ogni strumento del progetto ha il suo specifico significato.
Auguriamo allora buona didattica digitale a tutti, ma con il libro sottobraccio!
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Il libro Sanoma diventa un Libro apertoAperto perché è più di un libro: è la carta, è il digitale, è un insieme di servizi per te. |
Referenze iconografiche: Evgeny Atamanenko/Shutterstock