A scrivere si impara soprattutto scrivendo, cioè con la pratica quotidiana. La scrittura, infatti, non è una questione di talento: tutti possono imparare a scrivere, purché acquisiscano le tecniche e gli strumenti utili. I bambini hanno un naturale impulso alla creatività. In classe, quando si insegna a scrivere, il rischio di prescrizioni troppo rigide è di soffocare la voce personale, lo stile unico che ogni alunno possiede. Il rigore è importante, ma non deve offuscare la sincerità. I bambini devono potersi muovere in uno spazio creativo aperto, senza censure, liberi di esprimere il proprio pensiero e le proprie idee senza temere il giudizio dell’insegnante e dei compagni. Perché se si sentono giudicati finiranno per scrivere “quello che l’insegnante vuole” e non quello che sentono e pensano e immaginano.
Gli esercizi non devono mai essere fini a sé stessi, ma aiutare ad acquisire fiducia nella propria voce e nelle proprie capacità. Non può esserci nulla di sbagliato in una pagina scritta con spontaneità da un bambino. Ci saranno degli errori, ovvio. Nessun bambino di nove anni può scrivere un testo perfetto – e neanche un adulto, peraltro. Ma come ci ha insegnato il maestro Gianni Rodari, gli errori possono essere anche creativi.
Le correzioni, quando sono troppe e troppo complesse, possono non venire comprese e perciò risultare inutili. Meglio poche correzioni per volta, semplici, chiare e soprattutto costruttive. Non basta segnare gli errori, bisogna anche dare dei consigli e aiutare a far nascere le idee.
L’obiettivo è che i bambini scrivano in modo fluido e spontaneo, e che l’atto dello scrivere diventi un gesto quasi naturale. Compilare gli esercizi di grammatica non è sufficiente: se le regole teoriche non sono legate alla pratica, per un bambino rimangono concetti astratti, privi di significato. Bisogna scrivere davvero. Riempire pagine di parole, liste, lettere, racconti, testi informativi, argomentativi, descrizioni, esplorando la scrittura nelle sue diverse forme. Si scoprono cose nuove ogni volta che si scrive una pagina, diventando via via più sicuri e disinvolti.
Una volta acquisita una certa dimestichezza con le tecniche di storytelling, scrivere diventa anche divertente perché si possono inventare mondi che non esistono e trasformare la realtà a nostro piacimento.
Attraverso la scrittura, inoltre, si sviluppa un occhio critico verso ciò che si legge: più si acquisisce dimestichezza con i meccanismi della scrittura, più si è in grado di valutare quando un libro è scritto bene, con idee originali e uno stile personale.
Con questo spirito sono stati progettati i volumi di scrittura del sussidiario dei linguaggi Nel bosco dei libri, che permettono di sperimentare diverse tipologie testuali, talvolta reinterpretate in chiave fantasiosa e ludica. Alcuni testi-modello, scritti da bravissimi autori sia italiani sia stranieri, sono il punto di partenza per raccogliere le idee, comprendere i “trucchi del mestiere” e nel contempo allenare l’occhio critico del lettore. Leggere i testi-guida è utile per acquisire dimestichezza con le sonorità del linguaggio, il ritmo narrativo di una storia, di una filastrocca o di una poesia.
Le tipologie degli esercizi sono varie: da quelli preparatori come compilazione di liste, scrittura a tempo, creazione di figure retoriche, risposte a domande-chiave, giochi di parole, a quelli più strutturati, che permettono di imparare a descrivere (oggetti, persone, animali, cose, luoghi), a scrivere un testo argomentativo sorretto da solide argomentazioni o un testo informativo basato su informazioni espresse in modo chiaro. E ancora dialoghi, ricordi, suggerimenti fantastici per costruire personaggi e ambientazioni, tecniche per inventare storie, filastrocche e poesie…
Il percorso si conclude con proposte di scrittura collegate ai brani delle Letture; un’occasione per rileggerli con l’occhio dello scrittore, per analizzare i diversi modi e stili con cui si può scrivere.
Troverete inoltre consigli di scrittura agili ed efficaci, strategie da mettere in pratica mentre si scrive e piccoli trucchi del mestiere dello scrittore. Per realizzare un laboratorio di scrittura in classe, consiglio di partire da qui:
- Per superare la paura della pagina bianca, abituate i bambini a scrivere spontaneamente; per esempio, a partire dal racconto delle loro esperienze quotidiane…
- Insegnate la precisione, a scegliere le parole giuste, con cura, a non accontentarsi della prima parola che salta in mente, di termini generici o di aggettivi usurati. Essere precisi significa anche verificare che le parole scelte siano quelle adeguate a ciò che si intende esprimere.
- Insegnate la chiarezza: l’uso corretto della punteggiatura e una sufficiente padronanza della sintassi rendono i testi comprensibili al lettore.
- Giocare con le parole può essere molto divertente. Nei manuali di scrittura troverete numerose proposte da mettere in pratica nella vostra classe o dalle quali prendere spunto per inventarne altre.
- Osservare e descrivere: una dote fondamentale di uno scrittore è saper osservare con attenzione il mondo intorno. Si può descrivere il mondo da diversi punti di vista, invitate i bambini a farlo. Talvolta è proprio un punto di vista originale a rendere un testo interessante.
- Lasciate sperimentare e chiarite che la sperimentazione prevede lo sbaglio. Se un testo non riesce bene al primo tentativo, si può sempre riscrivere e migliorare.
- Aiutate i bambini a sviluppare il pensiero creativo attraverso l’uso di induttori della creatività. Compilare delle liste, per esempio, fare un disegno o una scaletta, aiuta a raccogliere le idee.
- È utile che i bambini tengano un proprio quaderno di scrittura dove annotare pensieri, idee, frasi a effetto, regole, strutture, liste, esperienze quotidiane, stralci di dialogo, scene immaginate, abbozzi di personaggi, descrizioni di ambienti… Diventerà un oggetto affettivo, uno scrigno di ricordi e di materiale prezioso che potranno conservare anche negli anni futuri.
- La prima stesura del testo non è l’ultima stesura. Abituate a rileggere con attenzione per eliminare gli errori. In fase di revisione, inoltre, spesso vengono in mente piccoli miglioramenti o soluzioni più originali.
E infine un consiglio agli insegnanti
Insegnate la scrittura con passione e rigore, senza dimenticare la leggerezza e l’humor. E soprattutto scrivete voi per primi con gioia!
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