Alla ricerca della Forza Nascosta

Il teatro come veicolo di informazione scientifica

Un gruppo di ricercatrici in Fisica, Innovazione Tecnologica, Storia e Teatro combinano le loro competenze per raccontare e celebrare le donne nella Scienza e nella Storia con uno spettacolo teatrale.

Seduti davanti al calcolatore, con il telefono cellulare a portata di mano e un orologio supertecnologico al polso, è difficile ignorare quanto la Fisica del XX secolo abbia rivoluzionato le nostre vite in termini di progresso scientifico e innovazione. Quello che può sfuggire è, invece, che molte scoperte fondamentali sono state fatte da donne: tante di esse, spesso silenziosamente e con meno riconoscimento del dovuto, hanno contribuito fin dall’antichità allo sviluppo e alla diffusione della Scienza, in particolare della Fisica.

L’osservazione dei fenomeni naturali, la generazione di nuove idee e la realizzazione di esperimenti ingegnosi è spesso stata resa possibile dal talento e dalla passione di diverse scienziate, che hanno vissuto da protagoniste lo sviluppo della Fisica Moderna, pur restando nell’ombra della ben più nutrita schiera di colleghi uomini, giganti di cui sono pieni i nostri libri di testo, da Pitagora a Galileo, da Newton a Einstein. Questa consapevolezza può essere di ispirazione a molti e molte giovani che, nella complessa società contemporanea, cercano la strada da perseguire per il proprio futuro.

Oggi sappiamo che esistono quattro forze fondamentali che governano ogni processo nell’Universo, dalle distanze infinitamente grandi del cosmo alla struttura più intima della materia e della radiazione: sono la forza gravitazionale, la forza elettromagnetica e le forze nucleari debole e forte. Lo studio teorico e sperimentale di queste interazioni tramite i processi quantistici fra le particelle elementari, l’astrofisica, la fisica nucleare e i fenomeni gravitazionali, con i loro effetti e le loro applicazioni tecnologiche, sono il centro della missione di enti di ricerca come l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN): nato con Enrico Fermi e i ragazzi di Via Panisperna [Storia INFN], oggi festeggia i suoi 70 anni e pilota il progresso scientifico al fianco delle università italiane, nei suoi laboratori e sulla scena internazionale, tramite il lavoro dei suoi 2000 dipendenti e 3000 associati universitari.

La studiosa di cultura femminile Emiliana Losma, co-ideatrice dell’opera, ci ha insegnato attraverso il suo calendario Ginergico che Ogni giorno c’è almeno una Donna che ha fatto la Storia e ci ha portate a comprendere che, oltre la Fisica, esiste anche una “Forza Nascosta”, una forza femminile: essa da un lato propelle il progresso scientifico a beneficio dell'umanità, dall’altro sostiene interiormente le donne, aiutandole a superare gli ostacoli dei pregiudizi di genere, per seguire e mettere a frutto il loro talento. Questa è la forza che ha permesso nei secoli a molte donne di rivestire ruoli inusuali per i loro tempi e ottenere risultati entusiasmanti, facendo avanzare il sapere e la cultura: per questo essa merita oggi più che mai di essere scoperta, raccontata, festeggiata.

Per esemplificare questo fenomeno importante abbiamo scelto, fra tante scienziate del Novecento, quattro “testimonial”: la fisica nucleare Marietta Blau, le fisiche delle particelle Chien-Shiung Wu e Milla Baldo Ceolin e l’astronoma Vera Cooper Rubin. Le loro storie personali si intrecciano con la Storia con la esse maiuscola, con i cambiamenti della società, della politica e della scienza di cui sono state testimoni e fautrici. Ne traspare un tessuto comune dal forte valore intellettuale e umano, un’alchimia tra talento e determinazione, che le ha portate a raggiungere risultati scientifici fondamentali per la comprensione della natura. Gli aspetti scientifici del loro lavoro possono essere approfonditi tramite la lettura degli articoli della rivista Asimmetrie dell’INFN, una rivista di informazione e divulgazione, piena di curiosità e approfondimenti sulla fisica delle particelle e contenuti in formato utile alla didattica.

IMAGE horizontalTeatro e scienza

Per rendere in modo efficace questo racconto abbiamo scelto lo strumento del teatro, che per sua natura è un linguaggio capace di stimolare lo spettatore attraverso svariati canali sensoriali e intellettuali. In scena l’attrice e autrice Elena Ruzza e la soprano Fé Avouglan, con la drammaturgia e regia di Gabriella Bordin, fanno brillare queste vite significative fatte di lavoro di ricerca ma anche di impegno familiare e sociale, per mettere in luce come la rete di relazioni sia stata importante per sviluppare le loro idee e per sostenerle in momenti difficili della loro storia personale.

La musica gioca un ruolo importante per accompagnare la narrazione: a ben rappresentare l’unità del sapere attraverso spazio e tempo, essa copre un terreno che si estende dall’opera lirica alla musica elettronica, includendo canti popolari e jazz.

Significativa per il tipo di lavoro artistico che ha portato alla nascita di quest’opera è la frase di Primo Levi che sostiene che il potere di restituirci il fondo di un essere umano, più che dello storico o dello psicologo, è del drammaturgo e del poeta.

La curatrice della memoria

Come Beatrice nelle vicende dantesche, ci conduce per queste storie straordinarie un personaggio particolare che è la Curatrice della Memoria delle donne nella Storia, interpretata dall’attrice Elena Ruzza. Narrando le scoperte delle protagoniste e cercando di spiegarle al pubblico in termini semplici ma rigorosi, racconta della loro presenza negli avvenimenti, a volte tragici, del Novecento. Nell’arco di tutto lo spettacolo, la Curatrice della Memoria si interroga sul perché tante donne capaci di raggiungere risultati così importanti non abbiano ricevuto le attenzioni che meritavano. Escludendole dalla memoria collettiva non si tramandano i loro saperi, mentre è importante parlarne per perseguire equità nel presentare i talenti, costruire una genealogia femminile e dare forza a tutte le componenti delle giovani generazioni, sulle cui spalle si fonda il nostro Futuro.

IMAGE horizontalEffetto Matilda

Il progetto “La Forza Nascosta” può contribuire a ridurre i retaggi culturali negativi che ancora oggi agiscono sugli uomini e sulle donne, ponendo l’attenzione in particolare sull’effetto “Matilda” (Margaret Rossiter, 1993), per il quale, specialmente in campo scientifico, il risultato del lavoro di ricerca compiuto da una donna viene in tutto o in parte attribuito a un uomo. In questo periodo storico, dove tanto si declama la parità di genere – in pratica non ancora realizzata in vari settori e particolarmente in quelli tecnologici delle discipline STEM – è importante che la comunità scientifica sia portatrice in prima linea di questo valore e del ruolo che le donne possono avere nel processo di innovazione sostenibile.

IMAGE horizontalCultura fluida

Questo progetto, nato dalla volontà e dalla collaborazione di persone con competenze diverse, con menti che spaziano fra la razionalità della Scienza, il pragmatismo dell’Innovazione Tecnologica, il rigore della Storia e l’emozione dell’Arte, vuole celebrare anche la ricchezza di una interazione fluida fra le varie discipline, che nel mondo contemporaneo è una caratteristica che può promuovere vere svolte culturali.

La Forza Nascosta parla di Scienza attraverso la parola poetica, il canto, lo spazio scenico. Il suo messaggio vuole incoraggiare tutti i giovani, e in particolare le donne, attraverso la forte emozione che l’arte sa ricreare, a seguire con determinazione i loro interessi, il loro talento e il loro cuore nella scelta del loro percorso di studi e di vita.

Le protagoniste

Marietta Blau (1894 – 1970) fu pioniera nella rivelazione e nello studio dei processi fra particelle elementari mediante emulsioni nucleari (speciali lastre fotografiche), stabilendo un metodo che fu alla base della Fisica Nucleare nel Novecento. Portò alla luce le proprietà dei raggi cosmici e delle particelle ad alta energia, scoprendo il fenomeno delle “stelle di disintegrazione” nella spallazione nucleare. In relazione a queste ricerche, nel 1950 fu nominata da Erwin Schroedinger per il Premio Nobel, che venne poi assegnato al fisico britannico Cecil F. Powell.

Chien-Shiung Wu, Madame Wu, (1912 – 1997) fisica nucleare cinese trasferita negli Stati Uniti prima della Seconda Guerra Mondiale, divenne un riferimento nello studio del decadimento beta e della fisica nucleare. Progettò e realizzò il celebre esperimento che dimostrò la violazione della simmetria di parità nei processi dominati dalle interazioni deboli, aprendo nuovi scenari in Fisica e la via al premio Nobel per T.D. Lee e C.N. Yang. Parallelamente all’attività scientifica, Madame Wu sostenne sempre l’uguaglianza tra i generi e lottò per il riconoscimento dei diritti umani in Cina.

Vera Cooper Rubin (1928-2016) fu una astronoma americana, che compì osservazioni fondamentali sulle orbite delle stelle attorno al centro delle loro galassie e sulla distribuzione di galassie nell'Universo, arrivando a stabilire la loro organizzazione in ammassi. A lei si deve la scoperta dell’anomalia del moto delle stelle nelle galassie, evidenza sperimentale a sostegno della teoria della materia oscura formulata da Fritz Zwicky negli anni Trenta. Fu la prima donna autorizzata a entrare al celebre Osservatorio di Monte Palomar per un turno di misura. Proprio a lei sarà dedicato un nuovo osservatorio in costruzione in Cile.

Massimilla Baldo Ceolin, detta Milla (1924- 2011), fu una fisica sperimentale delle alte energie, colta e poliedrica, prima donna a ottenere nel ’63 la cattedra presso l’Università di Padova, dove si era laureata nel 1952. Le sue ricerche sulle interazioni deboli si estesero dallo studio dei mesoni K nei raggi cosmici, ai neutrini e le loro oscillazioni, alla stabilità della materia. Visse da protagonista la transizione dalla “small science” dello studio delle particelle mediante emulsioni nucleari alla “big science” dei grandi acceleratori come quelli al CERN di Ginevra.

PER APPROFONDIRE

La Forza Nascosta:

Link per informazioni fisica nucleare, acceleratori di particelle, decadimento beta, materia oscura, neutrini, raggi cosmici, gravità,…:

Link Scienza per Tutti e Biografie estese:

Link Storia delle Donne:

Link Teatro:

Link Foto:

IMAGE horizontal

Il progetto Pearson per la parità di genere

#GenerazioneParità è il progetto che riassume l'idea di parità e inclusione che noi di Pearson vogliamo portare concretamente nella scuola, attraverso la produzione editoriale, le attività di formazione, le ricerche sul campo, i progetti speciali e le attività di comunicazione.

Anna Ceresole - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Sezione di Torino
Anna Ceresole è una fisica teorica che studia le teorie quantistiche delle interazioni fondamentali presso la Sezione di Torino dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. È stata ricercatrice in USA, docente presso il Politecnico e l’Università di Torino e ha partecipato a diverse iniziative per la promozione della scienza. Attualmente coordina un progetto di ricerca nazionale sulla teoria dei campi e delle stringhe.

Nora De Marco - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Sezione di Torino
Dal 1985 è ricercatrice dell’INFN di Torino dove ha coordinato le attività del gruppo di Fisica Nucleare dal 1997 al 2003. Ha svolto attività di ricerca nei laboratori di Saclay (Paris) e del CERN (Ginevra).
Attualmente collabora all’esperimento ALICE al Large Ion Collider del CERN. Dal 2011 è project leader del calorimetro a zero gradi di questo esperimento.

Nadia Pastrone - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Sezione di Torino
Lavora alla sezione INFN di Torino dal 1988. Prima al Fermilab (Chicago, USA) e poi al CERN (Ginevra, Svizzera) ha svolto ricerche in fisica delle particelle elementari con acceleratori, nell’ambito di grandi collaborazioni internazionali. È stata responsabile fra 2012 e 2014 dei 300 fisici italiani impegnati nell’esperimento CMS. Attualmente lavora al progetto dell’apparato per la nuova fase di LHC nel 2025. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Ravani Pellati per la Fisica dall’Accademia delle Scienze di Torino.

Simonetta Marcello - Dipartimento di Fisica, Università di Torino
Studia le interazioni fondamentali e le particelle da circa trent’anni lavorando in diversi esperimenti alle macchine acceleratrici, occupandosi dapprima della fisica degli antiprotoni e antineutroni, della stranezza e degli ipernuclei presso i laboratori del CERN (Svizzera), di COSY (Germania), di J-PARC (Giappone), i Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, e, più recentemente, della fisica del quarkonio negli esperimenti BESIII presso IHEP (Pechino) e Belle II al KEK (Giappone). È professore ordinario di fisica sperimentale presso l’Università degli Studi di Torino e associata all’INFN, Sezione di Torino.

Rita Spada - AICT
Da inizio anni ‘90 collabora a vari programmi di ricerca europea su tematiche ICT. Attualmente è coinvolta in attività di ricerca su 5G, IoT, Green ICT, Big Data ed Artificial Intelligence per aree come Media, Energia, Smart Cities, Automotive. Collabora su temi inerenti la sostenibilità tecnologica sulla base dei sustainable development goals dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Referenze iconografiche: Anna Parisi

Anna Ceresole