Per trattar del ben ch'i' vi trovai

“La mia selva oscura”: un percorso WRW di scrittura a partire dalla Divina Commedia

In questo percorso basato sulle strategie del WRW, la Divina Commedia diventa fonte, modello e ponte per la scrittura di testi autobiografici, in cui studentesse e studenti raccontino la propria interpretazione in chiave personale. Il Laboratorio 1 li accompagnerà a descrivere la “propria selva oscura”.

Premessa 1. Un percorso a partire dal testo
Non mi piace dire “faccio letteratura con il WRW”, semplicemente perché in classe io leggo testi, lavoro per ricostruirne l’immaginario e per mettere in relazione il testo con gli “extratesti”. La sfida vera con un testo denso, concentrato e polisemico come quello letterario consiste, infatti, nell’attivare e gestire l’incontro dialettico tra il testo e l’extratesto, che non significa soltanto considerare il contesto in cui è stato scritto, il momento storico, l’ambiente geografico e la storia personale dello scrittore o della scrittrice: sono extratesto anche tutte le letture critiche che sono state date, la diversa fortuna dell’opera nel corso dei secoli, l’importanza che ha rivestito nella cultura e da ultima, ma non meno importante, anche la storia personale di chi legge.

In questo solco si inserisce l’approccio didattico del WRW e, di conseguenza, gli strumenti: la classe continua a essere laboratorio ermeneutico di lettura, interpretazione e scrittura anche quando abbiamo a che fare con opere che appartengono al canone. È il tentativo di realizzare una didattica che pratica il linguaggio democratico, che usa le tecniche di insegnamento quando sono necessarie e con consapevolezza e non si preoccupa troppo di chi debba stare al centro (l’insegnante, i ragazzi e le ragazze, i testi).

Ma a che pro “fare letteratura?”

“La letteratura è la mia fonte di ispirazione, per scrivere e pensare”, mi scrisse qualche anno fa Leonardo, alla fine del triennio della Scuola secondaria di primo grado a fronte della domanda: “A che serve la letteratura?”. Credo avesse ragione: la letteratura non è soltanto qualcosa da studiare, conoscere e su cui discutere, ma anche una parte importante dell’immaginario collettivo e individuale e un costante catalogo di ispirazione per i temi e per le strutture,  per lo stile e per la forma. Anche per questo, nel percorso che propongo di seguito registrerete un continuo intrecciarsi di lettura e scrittura, di analisi e interpretazione.

 

Premessa 2. Letteratura patrimonio di tutti

La scuola deve lavorare perché l’accesso alla letteratura, al testo difficile, sia un diritto di tutti: il lavoro dell’insegnante è, anche e soprattutto, tradurre e trasportare autori, autrici e testi e renderli vivi in classe, esaltandone l’alterità e la contemporaneità, la possibilità di rispecchiarvisi, e/o di prenderne le distanze. Ogni sforzo della comunità scolastica dovrebbe essere rivolto allo sviluppo delle competenze di pensiero di studentesse e studenti, a insegnare a comprendere e a sostenere le proprie idee, a crescere come lettori e lettrici consapevoli. Dobbiamo rifondare, quindi, la nostra lettura democratica: pretendere (e lavorare per questo) dai nostri lettori scolastici non una passiva accettazione ma un consenso partecipativo, la costruzione dell’interpretazione, in dialogo con il testo nella sua specificità e nella contemporaneità in cui ci troviamo a leggere, come diceva Vittorio Spinazzola (in La democrazia Letteraria. Il rapporto tra lettore e scrittore, goWare, Firenze 2018).

Introduzione al percorso: tra lettura e scrittura

Il percorso si rivolge a studenti e studentesse all’inizio del triennio della Scuola secondaria di secondo grado, periodo deputato allo studio della letteratura in una dimensione diacronica e diatopica: in esso, quindi, troverà spazio la ricostruzione del testo e del suo immaginario e si mostrerà come la Divina Commedia possa diventare fonte, modello e ponte per testi scritti autonomi, in cui gli studenti e le studentesse lavorino sulla loro risposta al testo. Questo è il percorso a fisarmonica auspicato dalla didattica laboratoriale propria del WRW: il testo viene letto, compreso e interpretato dal lettore o dalla lettrice, che a sua volta crea un testo nuovo.

 

Metodologie usate

Laboratorio di lettura e comprensione, anche attraverso la metodologia del Writing & Reading Workshop:

  • Esplorazione delle preconoscenze e dei prerequisiti su cui ancorare la spiegazione; individuazione di eventuali elementi che devono essere ricostruiti e approfonditi, anche in chiave interdisciplinare.
  • Immersione nel testo: prima attraverso la lettura ad alta voce, poi mediante la lettura profonda.
  • Comprensione secondo la sequenza: ricostruzione-interpretazione.
  • Risposta al testo attraverso la scrittura di un testo autobiografico.

 

Strumenti

  • Organizzatori grafici (strumenti che traducono in chiave grafica e iconica le strategie di comprensione, e operazioni che i lettori compiono per comprendere).
  • Attivatori grafici (strumenti che in chiave grafica e iconica aiutano a trovare argomenti o elementi per la scrittura).
  • Minilesson di scrittura condivise in ambiente digitale.

Obiettivi di apprendimento

  • Leggere e comprendere un testo classico.
  • Leggere e comprendere un testo e ricavarne modelli per la scrittura.
  • Scrivere un testo autonomo coerente e coeso, considerando il pubblico cui ci si riferisce e applicando le suggestioni e le tecniche di scrittura ricavate dal testo modello.
  • Individuare e comprendere elementi del mondo medievale (allegoria, simbolo: ecc.) e della narrazione dantesca (similitudini, autobiografismo) e metterli a confronto con la modernità.

 

Soft skills

  • Lavorare in team, gestire e coordinare un gruppo di lavoro (nella fase di immersione).
  • Discutere in classe e negoziare i significati (nella fase di immersione).
  • Problem solving: pianificare, progettare, revisionare un testo di scrittura autentica.

 

Durata

Ogni Laboratorio del percorso si articola in due momenti:

  • Fase 1. Immersione: 3/4 ore.
  • Fase 2. Laboratorio di scrittura: 6 ore (se previsto solo a scuola).

 

Il percorso in sintesi

Proverò a illustrare un percorso di lettura e scrittura a partire dal testo dantesco, effettivamente realizzato in una classe terza del liceo scientifico, opzione scienze applicate indirizzo biomedico.

In merito alla Commedia e alla prima cantica, la mia scelta è stata quella di privilegiare la dimensione narrativa, rispetto a una lettura antologica incentrata sull’incontro con alcuni personaggi: ho dunque letto e raccontato il viaggio nella sua interezza soffermandomi sull’evoluzione del personaggio Dante, sulla relazione che intesse con i dannati e con Virgilio, sull’ambiente in cui si trova a muoversi.

Il percorso di scrittura qui descritto non appartiene a tipologie classiche dell’Esame di Stato, ma si muove nella direzione della scrittura narrativa che troppo spesso viene abbandonata una volta terminato il biennio.

Il percorso prevede tre Laboratori che sintetizzo di seguito, ma in questo contributo affronterò poi nel dettaglio solo il primo a titolo esemplificativo.

 

Laboratorio 1. La mia selva oscura

Laboratorio di scrittura autobiografica al termine della lettura del canto I-II: da proporre all’inizio del percorso sulla Commedia. Il testo dantesco è occasione, punto di partenza, riflessione lessicale per la costruzione del testo.

 

Laboratorio 2. La mia “Malebolge”

Laboratorio di scrittura narrativa al termine del percorso su Malebolge.

Inferno XVIII, 1-36; 100-136/ XIX, 40-63/XXI-XXII,99-151/XXIV, 90-120/XXVI, 79-142/XXVII 1-27/XXIX, 39-84 - XXX, 25-57, 100-148: da proporre dopo un’intera sequenza che analizzi il viaggio di Dante in Malebolge.

Il testo dantesco è modello e struttura per un retelling o un’attualizzazione, immaginando che anche ai nostri giorni le Malebolge racchiudano e puniscano la frode contro chi non si fida.

 

Laboratorio 3. La lettera-recensione

Laboratorio di scrittura non fiction (articolo divulgativo) alla fine del percorso nella cantica, si tratta di un testo autentico espositivo e prevede la rielaborazione di quanto letto in una lettera per i futuri alunni della classe terza.

 

 

Descrizione del Laboratorio 1. La mia selva oscura

Questo è il primo Laboratorio di scrittura autonoma e personale all’interno del nostro percorso annuale di lettura della Commedia; nel progettarlo ho considerato il fatto che studentesse e studenti fossero all’inizio del percorso, che avessero poca dimestichezza con la lingua di Dante, ma che potessero connettere il tema a un’esperienza personale di difficoltà che ha insegnato loro qualcosa di positivo. Forse esagero, ma la letteratura anche a questo serve: a trovare i fili comuni tra le persone, pur nelle diversità, e a orientare, nel senso di mostrare strade e possibilità.

 

Fase 1. Immersione

La prima fase prevede un’immersione di 3-4 ore attraverso la lettura dei canti I e II, con l’obiettivo di affrontare questi aspetti:

  • l’allegoria e il simbolo;
  • il bosco come luogo archetipico e luogo reale nel Medioevo (luogo di vita e di morte);
  • la dimensione autobiografica e universale dell’esperienza dantesca;
  • la dimensione narrativa;
  • le azioni e le reazioni dei personaggi;
  • l’uso delle parole per descrivere, spaventare;
  • le tecniche di descrizione;
  • l’intenzione dell’autore;
  • l’uso delle similitudini.

L’analisi del testo da parte di studentesse e studenti

A puro titolo esemplificativo, riporto qui le strategie didattiche usate per approfondire il concetto di “selva” in Dante. Per guidare studentesse e studenti, ho consegnato loro questa scheda di lavoro che mostra gli step di analisi e alcuni esempi di risposte.

 

Significato, posizione e suoni delle parole

Dopo la spiegazione dei primi versi della Commedia, utile a fissare i concetti, siamo partiti da un lavoro di analisi del testo, incentrato sulle parole utilizzate per definire il concetto di “selva”.

Ho fatto lavorare la classe prima singolarmente, poi a coppie, e infine ho previsto un momento di riflessione a classe intera. È importante definire bene i tempi di lavoro. È possibile anche lavorare a gruppi e assegnare un diverso ambito di analisi a ciascuno (uno lavorerà sulla posizione delle parole, uno sul loro significato, uno sull’intreccio dei suoni), ma è fondamentale fare poi insieme una sintesi di quanto emerso.

Ho chiesto loro di rileggere i primi 6 versi e sottolineare tutti gli aggettivi riferiti alla selva, riflettendo sui tre elementi cardine di una poesia: il significato delle parole, la loro posizione e ritmo e l’intreccio dei suoni.

Una volta individuato il significato degli aggettivi riferiti alla selva, l’analisi successiva si è incentrata sulla loro posizione e sul suono. Per avviare la riflessione ho rivolto alla classe le seguenti domande: in quale posizione si trovano questi termini all’interno dei versi? Quale è la trama delle rime? Come sono disposti?

Non è necessario che le risposte siano messe per iscritto, ma è importante che avvenga la discussione e che si faccia una sintesi insieme.

 

Dal significato personale e reale a quello universale e allegorico

Ci siamo poi soffermati sulle allegorie, cioè situazioni, animali, ambienti che, oltre a indicare il loro significato letterale, ne hanno uno profondo che si riferisce a un concetto astratto, non sempre facilmente intuibile. Studentesse e studenti hanno provato a decodificare l’allegoria: al termine della discussione ho iniziato a spiegare un concetto su cui poi tornerò nell’intero triennio, ovvero la distinzione tra l’allegoria dei filosofi e quella dei poeti.

 

Fase 2. Laboratorio di scrittura

Dopo la lettura di primi due canti, in cui alla spiegazione dell’insegnante si alterna il laboratorio e la parte di scoperta, analisi e discussione da parte di ragazze e ragazzi, ho chiesto loro di attraversare il testo e di rispondere ad esso, costruendo un nuovo racconto, in forma autobiografica.

 

La mia selva oscura

Abbiamo letto e riflettuto su cosa sia la selva per Dante, nella sua dimensione reale e allegorica, come la descriva, quali emozioni voglia far provare al lettore e quale sia la sua intenzione. Nel testo autobiografico che stai per scrivere dovrai raccontare la tua selva oscura, un momento della tua vita in cui hai provato quello che ci descrive il poeta, ma da cui sei uscito/a e hai “trovato del bene”.

 

Questo l’ambito di lavoro: come vedete non si tratta una traccia ben definita, ma di una pista sulla quale si inseriscono le fasi della scrittura secondo la scansione del Reading and Writing Workshop.

Il lavoro viene quindi realizzato in classe e segue le scansioni tipiche della metodologia del Writing Workshop, riassunte in questa tabella.

 

 

FASE 1: prescrittura (1 ora)

Il primo momento è sancito da due attivatori grafici proposti alla classe per circoscrivere l’argomento di cui parlare:

  1. ATTIVATORE GRAFICO: la carta d’identità della “mia selva oscura” 
  2. ATTIVATORE GRAFICO: La mia selva oscura e le parole di Dante 

 

FASE 2: pianificazione (1 ora)

Dopo aver identificato l’argomento, si passa a scegliere la struttura, andando a pescare dalle strutture narrative che abbiamo già studiato o replicando quella dantesca che alterna sequenze narrative a momenti riflessivi e dispone il ricordo in una struttura a elastico, alternando momenti di tensione ad altri di calma.

Ecco tre possibili esempi di struttura:

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Ovviamente strutture diverse prevedono coinvolgimenti diversi con il lettore:

  • usare i blocchi accostati permette di far emergere il filo rosso che li lega, attraverso dialoghi, riflessioni, eventi;
  • se invece vogliamo dichiarare esplicitamente quello che sarà il tema del nostro testo è meglio privilegiare la struttura a blocchi alternati;
  • inserire flashback all’interno di una struttura a cornice invece evidenzia i cambiamenti intercorsi tra ieri e oggi.

 

FASE 3: stesura delle bozze (3 ore)

Nelle tre ore successive ragazze e ragazzi scrivono in classe in autonomia.

L’insegnante presenta la minilezione di tecniche di scrittura e lascia tempo per scrivere e può fare consulenze. Le minilezioni hanno una struttura precisa:

  1. Entriamo in argomento: fornisce un collegamento con quanto già spiegato.
  2. Oggi impareremo: sviluppa l’insegnamento esplicito che, in questo caso, viene esemplificato sulle terzine della Commedia già lette e spiegate. Al termine si può decidere di farla applicare subito con una scrittura veloce, senza staccare la penna dal foglio, non necessariamente legato al testo che si sta scrivendo.
  3. Ho imparato che: la minilezione termina con una sintesi dell’argomento trattato e con il consiglio esplicito di applicare ciò che si è imparato nel testo che si sta scrivendo e in quelli che verranno svolti in futuro.

Ho richiamato alcune strategie di scrittura già affrontate al biennio e ne ho inserite di nuove, cercando, laddove possibile, di esemplificare con versi della Commedia:

  1. Incipit: ho fornito un repertorio di incipit e li ho fatti riflettere su ciò che significano per il lettore.
  2. Mostra non dire: ho spiegato come ricostruire e descrivere immagini, sensazioni in luogo di informazioni dirette.
  3. Il linguaggio figurato nella prosa: ho chiarito le figure come similitudine, metafora, sinestesia e gli effetti che generano nel lettore.
  4. Pensieri e sentimenti: ho spiegato quando inserirli e come.
  5. Fai emergere il tema del “ben ch’i vi trovai”: ho spiegato quando dichiararlo esplicitamente, come farlo desumere al lettore, inserire spie e rimandi linguistici.

 

FASE 4: revisione (1 ora)

Questo è il momento in cui il testo viene rivisto, corretto ed eventualmente integrato: in questa fase abbiamo lavorato su come bilanciare le sequenze, sulla capacità di creare immagini nel lettore e sulla scelta del tempo verbale.

 

FASE 5: editing, grammatica in contesto (1 ora)

Siamo ancora nel processo di revisione del testo, in quella parte di limatura che ha a che fare con la correttezza sintattica, ma anche con le scelte stilistiche. Ho posto l’attenzione su elementi già osservati nell’incipit della Commedia:

  • le parole per dirlo: il lessico dell’orrore e come disporre le parole a climax;
  • il tricolon (potere del tre).

 

FASE 6: pubblicazione

L’ultima fase è quella in cui i testi vengono consegnati per la correzione: è importante però ricordare che, durante le fasi di scrittura autonoma, l’insegnante gira sempre tra i banchi e offre le proprie consulenze, come farebbe un editor di scrittura. Sottolineo che è necessario avere cura e precisione nella pubblicazione e che presentare un testo ordinato e ben revisionato è parte integrante del processo di scrittura.

Il giorno in cui consegnano l’elaborato, solitamente chiedo a tutti di scrivere anche un process paper: un testo in cui descrivono il loro processo di scrittura, fanno un’analisi di quello che hanno scritto, sottolineandone aspetti positivi e negativi, ed esprimono le proprie considerazioni sul lavoro svolto.

In questo caso, dopo la correzione e valutazione, ho anche organizzato “il nostro Premio Strega”: ciascuno studente ha pubblicato il proprio testo in forma anonima su un file condiviso, una giuria di docenti ha scelto la cinquina migliore che è poi stata valutata dai singoli. I primi tre testi classificati sono stati letti in classe ad alta voce e discussi.

 

Conclusione

Un percorso del genere occupa tanto tempo, lo so, mette in crisi forse anche l’idea di docente di letteratura che abbiamo e di quali testi si debbano scrivere a partire dai testi letterari. Credo però che, se vogliamo che la letteratura sia patrimonio di tutti, dobbiamo permettere ai nostri studenti e alle nostre studentesse di leggere, analizzare, interpretare e quindi di mettere in connessione le parole degli autori con le proprie. 

Concludo con le parole che Alice ha scritto nel process paper: «Non avrei mai pensato di prendere in prestito le parole di Dante, né che un’opera potesse ispirarmi così tanto e diventare un trampolino (o uno schermo) per parlare di me».

Scheda di lavoro Download
Le fasi del Writing Workshop – Tabella Download
ATTIVATORE GRAFICO: la carta d’identità della “mia selva oscura”  Download
ATTIVATORE GRAFICO: La mia selva oscura e le parole di Dante Download

Referenze iconografiche: Shutterstock AI

Linda Cavadini

È docente nel Liceo scientifico e linguistico "Paolo Giovio" (Como). Insieme a Loretta De Martin e Agnese Pianigiani, è autrice della prima antologia basata sul WRW L'Avventura più grande (Sanoma 2023) e della nuova edizione L'Avventura più grande continua (Sanoma 2024). Sempre con Loretta De Martin e Agnese Pianigiani, ha pubblicato il volume Leggere, comprendere, condividere. Guida all'analisi del testo narrativo (Sanoma 2021). Fa parte del Gruppo IWT (Italian Writing Teachers), composto da docenti di lettere che sperimentano il WRW nelle loro classi.