Autore: David Grossman
Editore: Arnoldo Mondadori (Milano 2007)
Temi: conoscenza di sé, famiglia, rapporto con i genitori, responsabilità
Destinazione: Scuola secondaria di primo grado, secondo e terzo anno
Nel mondo «ci sono persone rotonde, ci sono bambini a forma di triangolo e ci sono… bambini a zigzag». Amnon Feierberg, detto Nono, secondo la sua dolce matrigna Gabi, è un bambino «a zigzag»: ubbidiente, ma anche distratto e «artista» nel temperamento, spesso avverte dentro la testa un formicolio cui non sa dare nome e che lo spinge a combinare guai. Una singolare avventura lo aspetta in occasione del suo bar-mitzvah, il momento in cui, secondo la legge ebraica, a tredici anni un bambino raggiunge l’età della maturità e diventa responsabile per sé stesso, capace di scegliere tra bene e male. Nono vive a Gerusalemme con suo padre, un noto detective di specchiata onestà, e Gabi, la compagna del padre: non solo una seconda mamma, ma anche un’amica, una confidente, l’unica figura femminile di riferimento. Per celebrare l’importante ricorrenza religiosa, i due lo spediscono in treno ad Haifa, dallo zio Shemuel, un severo professore, autore di manuali di educazione civica e pedagogia. L’intenzione della coppia, così crede Nono, è che i metodi di Shemuel Feierberg possano funzionare anche con lui e aiutarlo a tenere a bada la sua inquietudine.
Il ragazzo non arriverà mai a destinazione, perché il vero regalo per Nono è proprio su quel treno in movimento: ben presto si capisce che ogni vagone è il teatro di una specie di caccia al tesoro, con attori travestiti da passeggeri e indovinelli da risolvere. Tra le sorprese, a un certo punto ecco apparire lo straordinario Felix Glick, un ladro di fama internazionale, ricercato da tutte le polizie. Un personaggio enigmatico e affascinante, che rapisce Nono dal treno e, a bordo di una favolosa Bugatti, lo coinvolge in un altro viaggio avventuroso, per portarlo a conoscere la celebre attrice Lola Ciperola, la preferita di Gabi. Ma come mai Felix e Lola sanno tante cose di Nono e della sua famiglia? A poco a poco i misteri si svelano e quella che sembrava una fuga rocambolesca diventa per il protagonista un viaggio alla scoperta delle proprie origini.
Il narratore di questa singolare esperienza è Nono stesso. Ormai adulto, egli ricorda, con il linguaggio spesso ingenuo e trasognato di un adolescente, i giorni che lo portarono a ricomporre i tasselli del suo passato: soprattutto, il mistero di sua madre, l’inquieta, imprendibile Zohara, di cui fino al viaggio del suo bar-mitzvah non sapeva nulla, ma che aveva portato sempre dentro di sé, nella sua natura di bambino «a zigzag».
Ci sono bambini a zigzag è un romanzo pensato da David Grossman per l’infanzia, ma subito amato anche dal pubblico adulto: un confronto in aula tra la lettura dell’insegnante e quella degli studenti già di per sé potrebbe essere un punto di partenza, per riflettere sui temi della conoscenza di sé, della famiglia, degli affetti, della responsabilità nella scelta tra bene e male. «Chi sono io?» è, infatti, la domanda di Nono, e anche la nostra. Nel dare forma alla mia identità, quanto contano le cose che mi hanno insegnato, i comportamenti appresi, e quanto conta invece la «natura», cioè l’indefinibile richiamo a un carattere originario che mi contraddistingue prima dei libri letti, prima delle regole acquisite?
«Chi sono io?»: cerchiamo indizi nelle parole…
Un primo modo per scandagliare questo tema può essere dunque la proposta di un altro romanzo per ragazzi dello stesso Grossman: anche il protagonista del libro Il duello è un «bambino a zigzag», che passa il tempo libero in una casa di riposo e «cresce» attraverso il diretto coinvolgimento nelle vicende di un anziano ospite, del suo rivale in amore, del ritratto di una donna misteriosa. Anche in questo caso, si cercano nel passato i capi del groviglio interiore che anima i protagonisti. I giovani lettori possono scegliere tra i due romanzi il personaggio preferito e leggere ai compagni una pagina che, secondo loro, lo rappresenta nel modo più avvincente.
Come «laboratorio di scrittura», suggeriamo invece la composizione di un dialogo immaginario tra Nono e David (il dodicenne del Duello), in cui i due ragazzi si raccontano la loro storia: un modo diverso per «riassumere», cogliendo i momenti cruciali delle due vite letterarie.
«Chi è lo scrittore?»
La lettura di due libri dello stesso autore (solo ai lettori più «esperti» si potrebbe suggerire anche il più complesso Qualcuno con cui correre) offre, inoltre, lo spunto per conoscere la figura di uno scrittore interessante anche per la sua biografia.
David Grossman (nato a Gerusalemme nel 1954), oltre a essere riconosciuto come una delle voci più importanti della narrativa contemporanea, è noto per il suo impegno volto a una risoluzione pacifica della questione palestinese. La sua testimonianza di pace, ferma anche dopo il dramma della perdita del figlio, ucciso nel 2006 in Libano da un missile anticarro, può essere l’avvio di una ricerca sul conflitto arabo-israeliano, con una particolare attenzione al punto di vista degli scrittori (interviste a Grossman e ad altri autori israeliani, come Amos Oz e Abraham Yehoshua, sono facilmente reperibili in rete).
«Chi sono io?»: cerchiamo indizi nelle cose…
Le risposte degli alunni alla domanda «Chi sono?» possono poi essere incoraggiate attraverso un’esperienza, proprio come è capitato a Nono. Si invitano i ragazzi a portare a scuola degli oggetti (giocattoli, abiti, vecchi quaderni…) che ciascuno ritiene importanti per ricostruire il proprio passato. Sul quaderno ciascuno completa una «scheda anagrafica» dei propri «tesori» (che cos’è? com’è fatto? come ne sono entrato in possesso? perché mi è caro?). Ogni oggetto viene fotografato o riprodotto in un disegno. Si incollano poi su cartoncini colorati della stessa dimensione foto e disegni, e sul retro si riportano i dati principali della «scheda anagrafica». Abbiamo ottenuto in questo modo delle «carte della memoria» da raccogliere in una bella scatola della classe e da impiegare in vari modi: come gioco tipo Memory (si devono scoprire tutti gli oggetti di uno stesso proprietario…), come «carte-storia» da abbinare a caso per improvvisare brevi storie...
Referenze iconografiche: De Visu/Shutterstock