Agenda 2030 e lingue straniere | Pearson

Esempi e attività per la lingua inglese

Oggi il tema della sostenibilità ha un forte impatto su tanti aspetti della nostra vita. Ma come possono i docenti sensibilizzare i propri studenti a diventare più consapevoli del concetto di cittadinanza?

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015, è un quadro di riferimento utile a orientare le nostre scelte e le nostre azioni su percorsi di sostenibilità affinché la pace e l’equità, la prosperità e lo stare bene diventino elementi comuni nella vita di ciascuno indipendentemente dal luogo in cui si nasce e si vive. Si tratta di un documento concreto che propone ai Paesi che lo hanno adottato la realizzazione di diciassette obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) che sono divenuti cruciali per la sopravvivenza dell’intera umanità. C’è un limite temporale - il 2030 - per realizzarli e ci sono dei traguardi di breve, medio e lungo termine da raggiungere.

La realizzazione dei 17 obiettivi ha bisogno che ciascuno di noi sviluppi competenze in termini di conoscenze, di abilità, di valori e atteggiamenti per poter essere messo nelle condizioni di trasformare il modo in cui pensiamo e agiamo e per poter collaborare con altri nella realizzazione di azioni che determinano cambiamenti nel modo di produrre, di consumare, di lavorare, di muoversi, di abitare, di vivere con gli altri. Tutto questo non sarebbe possibile senza un impegno dell’istruzione e della scuola. L’obiettivo 4 (“Quality Education”), target 7 prevede che occorra

assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l'educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l'uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”.

A scuola, adottare uno o più obiettivi dell’Agenda 2030 non significa aggiungere un contenuto nuovo, ma usare gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile all’interno della progettazione curricolare della nostra disciplina avendo ben chiaro il contributo che essa può dare al cambiamento.

1. Le lingue straniere e l’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile

Inserire nel curricolo di lingua inglese dei percorsi o delle attività volti a far conoscere e a sviluppare consapevolezza negli studenti rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 significa aggiungere una dimensione che non sempre è possibile avere se questi percorsi si facessero solo in lingua di scolarizzazione. La lingua straniera permette di conoscere gli obiettivi anche dal punto di vista di chi non vive nella mia città o nel mio Paese: questo si sviluppa in attività di mediazione per la messa in gioco di competenze pluriculturali che sono diventate una parte importante del Quadro - Companion Volume (2020). Da questo punto di vista, lavorare in inglese sugli obiettivi dell’Agenda 2030 significa aiutare gli alunni a superare l’idea che ci sia un noi e un loro: non solo perché il lavoro per la realizzazione degli obiettivi riguarda tutti, ma soprattutto perché mostra la complessità e la eterogeneità delle risposte che ciascuno può dare ad un problema. Se gli obiettivi sono comuni a tutto il pianeta, è chiaro che i valori su cui l’Agenda 2030 è stata costruita (democrazia, libertà, uguaglianza, diritti) possono e vengono definiti e interpretati in modo diverso a seconda dei contesti culturali, nelle diverse lingue e dai diversi popoli. Anche i modi per realizzare un obiettivo, allora, possono cambiare.

In questo contributo rivolto ai docenti di lingua inglese si presenta un possibile percorso per far conoscere gli obiettivi e per sviluppare competenze di cittadinanza attiva, si danno alcuni esempi tratti da IntoFocus, testo per la Scuola secondaria di II grado, e da Amazing Minds New Generation, il nuovo testo di letteratura di Pearson Italia.

2. Far conoscere gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile per agire

Per far conoscere i diversi obiettivi o alcuni di essi si suggerisce il seguente percorso:

  • utilizzando il sito ufficiale delle Nazioni Unite si seleziona l’obiettivo che si vuole approfondire;
  • una volta entrati nella pagina dedicata all’obiettivo scelto si possono selezionare due tipi di materiali: “why it matters” e “infographic”

* se si sceglie “why it matters” si apre un documento di due pagine che spiega in modo molto schematico l’obiettivo e la sua urgenza: è una attività di lettura che può essere guidata da alcune domande chiave che l’insegnante prepara;
* se si vuole lavorare con le immagini, i grafici, i numeri si può utilizzare il documento “infographic”: anche in questo caso l’insegnante può preparare alcune domande che aiutano a indirizzare l’attenzione dello studente verso le informazioni ritenute più importanti per una prima presa di contatto con l’obiettivo. Si tratta di una attività di mediazione (Explaining data in graphs, diagrams, CEFR - CV, 2020) indispensabile ad attivare strategie utili per la lettura dei cosiddetti testi non continui.

Per poter avere uno strumento di lettura e di analisi di questi materiali si consiglia la costruzione di un “factfile” come quello fornito nel percorso “Focus on Competences” (pp.138/9) nel volume Into Focus B1; agli studenti è possibile chiedere di completarlo incominciando a calarlo nella propria realtà. Sono previste anche due domande

  1. “how can I contribute to achieve this goal?”,
  2. “what can we do for the goal as a class?”

la cui risposta richiede la formulazione di almeno tre azioni concrete.

  • il passaggio successivo potrebbe essere quello di chiedere agli studenti di leggere i target dell’obiettivo e di rispondere ad una domanda (ad esempio, Which of these sub-goals do you think is a priority in your country?) che li aiuti a vedere il legame tra l’obiettivo e la realtà del nostro Paese. Si può anche organizzare un sondaggio in classe e vedere quali target siano considerati i più urgenti, per esempio a livello locale. Si tratta di una fase di lavoro molto importante perché serve a far crescere consapevolezza intorno agli obiettivi e a capire come essi siano legati anche al quotidiano dei nostri alunni;
  • infine, sarebbe utile vedere quali target hanno una maggiore priorità e quali, invece, sono trascurati, ad esempio, in altre comunità: si potrebbe rivolgere questa domanda ad una scuola partner nel caso in cui si stia lavorando in un progetto internazionale (in un gemellaggio etwinning, ad esempio) oppure se nella classe c’è uno studente che sta studiando all’estero si potrebbe porre la domanda per investigare meglio il luogo in cui questo compagno di classe si trova. Si può promuovere una ricerca online, magari scrivendo anche mail a giornali o persone del posto, focalizzando l’attenzione degli studenti su una città o un luogo di cui si vuole approfondire la conoscenza.

Un lavoro volto a far conoscere un obiettivo e i suoi target potrebbe e forse dovrebbe diventare la base per una qualche “azione” a livello locale, una azione che serva ad avviare magari un piccolo cambiamento nella scuola o nella città in cui gli studenti vivono.

3. Attività per l’Educazione Civica in inglese

Le Linee Guida per l’Educazione Civica individuano i nuclei tematici dell’insegnamento, ovvero i contenuti ritenuti essenziali per realizzare le finalità indicate dalla Legge. Tre sono gli assi attorno ai quali ruota l’Educazione Civica: lo studio della Costituzione; lo sviluppo sostenibile; la cittadinanza digitale. Nel testo Amazing Minds New Generation le sezioni denominate “Tackling the topic” e “Global issue” contengono, in ogni capitolo, delle attività che consentono di conoscere e di approfondire uno dei 17 obiettivi. Le attività proposte sviluppano competenze in termini di

  1. conoscenze,
  2. abilità sociali (collaborare, negoziare, comunicare),
  3. capacità di azione.

Di solito, per consentire agli studenti di conoscere l’obiettivo si propone la visione di un video dopo aver brevemente descritto l’obiettivo oggetto di approfondimento. Segue una attività in cui si chiede agli studenti di “comunicare” l’obiettivo usando diverse forme e generi testuali (ad esempio, “a five minute speech”): questo passaggio serve a far maturare la consapevolezza degli studenti rispetto all’obiettivo oggetto di studio. Una volta compresa l’urgenza e l’importanza dell’obiettivo scelto sarà possibile comunicare agli altri in modo efficace e convincente il bisogno di un impegno concreto sull’obiettivo stesso. Il percorso si chiude con una attività collaborativa finalizzata alla creazione di un prodotto (un breve video promozionale) che illustra come l’obiettivo possa essere concretamente raggiunto.
Tutte le attività linguistiche sono coinvolte:

  • ricezione: visione di un video
  • produzione: la realizzazione di un breve discorso in cui comunicare il senso dell’obiettivo in esame
  • interazione: il lavoro collaborativo per la realizzazione del prodotto finale
  • mediazione: gli studenti, una volta compresa l’urgenza dell’obiettivo e dopo essersi interrogati su cosa si possa fare concretamente per raggiungerlo, dovranno spiegarlo ad altri, ad esempio, in un video finale.

4. Altri materiali

Le Nazioni Unite hanno sviluppato un sito dedicato all’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile con materiali messi a disposizione dei docenti per costruire lezioni adatte a diverse età di studenti. All’interno del sito si segnala la sezione dedicata agli studenti, compresi quelli più piccoli. Il sito di World’s Largest Lesson è sicuramente tra i più ricchi di idee e di materiali: si raccomanda la sezione “resources” dove, usando dei filtri, è possibile selezionare, tra tantissime risorse, quelle che servono per le proprie classi.

Lavorare sugli obiettivi per lo sviluppo sostenibile aiuta ad apprendere a usare la lingua per reperire informazioni, per conoscere e riflettere sul mondo in cui viviamo, per usare materiali autentici, per realizzare prodotti che possono essere diffusi. Ma soprattutto, attraverso la lingua è possibile lavorare su una dimensione di pluralità di punti di vista che aiuta lo studente a guardare il mondo e i valori su cui fondare un cambiamento possibile tenendo conto anche del punto di vista dell’altro.

Referenze iconografiche: ImageFlow/Shutterstock

Silvia Minardi

Insegna inglese presso il Liceo “S.Quasimodo” di Magenta (Mi), ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università per Stranieri di Siena con un progetto di ricerca sulla dimensione linguistica nelle discipline. Attualmente ricopre la carica di Presidente Nazionale dell’Associazione LEND, lingua e nuova didattica e di Presidente della Rete Europea della Associazioni di docenti di lingue. È membro del Direttivo Nazionale dell’Associazione Amerigo, International Cultural Exchange Program Alumni. Dal 2000 ha lavorato in numerosi progetti di formazione per il personale docente. Da gennaio 2016 è stata inserita nel gruppo di esperti del Centro Europeo di Lingue Moderne del Consiglio d’Europa di Graz per il programma 2016-2019. I suoi principali ambiti di interesse sono: la valutazione degli apprendimenti linguistici, la costruzione del curricolo plurilingue e interculturale, il CLIL.