Tra cambiamento e continuità

Introduzione del volume La valutazione alla Scuola primaria.

Il volume La valutazione alla Scuola primaria, a cura di Cristiano Corsini ed Elisabetta Nigris, si offre come guida per orientare i docenti e i Dirigenti di Scuola primaria nell'applicazione delle nuove indicazioni valorizzando gli elementi di continuità e la coerenza con la finalità formativa della valutazione.

Come afferma John Dewey, l’insegnante spesso deve fare i conti con cambiamenti del sistema educativo «non sempre evolutivi».

Oggi, forse più di ieri, essere docenti significa gestire l’incertezza, affrontare i cambiamenti di bambine e bambini, della società, del sistema scolastico. Spesso, allo scopo di non disorientare bambini, bambine e genitori e di consolidare prassi costruite con perseveranza, chi insegna esprime l’esigenza di garantire continuità e coerenza con quanto faticosamente realizzato nella sua didattica. Questo è quello che sta succedendo a docenti della Scuola primaria che, dopo pochi anni di formazione, riflessione, confronto e sperimentazione collegiale sull'Ordinanza ministeriale n. 172 del 4 dicembre 2020, si trovano adesso a dover applicare l’Ordinanza ministeriale n. 3 del 3 gennaio 2025, che disciplina le modifiche introdotte con la legge 150/2024 (Disposizioni in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti).

La ricerca educativa sulle diverse scelte valutative mostra come i voti, sia i voti numerici come il 6 sia quelli non numerici come i giudizi sintetici, non siano in realtà efficaci nel promuovere l’apprendimento: non offrono informazioni né sui processi cognitivi né sulle azioni di miglioramento, non rappresentano un reale rinforzo per l’impegno profuso sino a quel momento, né incentivano la motivazione intrinseca. Sappiamo che una buona valutazione non è basata sul confronto tossico con le valutazioni altrui, mentre numeri e giudizi sintetici inducono a stilare classifiche. Sappiamo che una buona valutazione non usa l’errore per penalizzare, ma lo individua in maniera rigorosa, lo condivide e lo impiega come occasione di apprendimento.

E allora perché cambiare direzione a distanza di pochi anni? Perché ricominciare ad affidarci solo ai giudizi sintetici? Perché abbandonare la valutazione descrittiva nella Scuola primaria (e magari anche in quella secondaria), se avevamo cominciato a intraprendere questo percorso? Che fare dunque? Potremmo accontentarci di leggere solo la parte della più recente Ordinanza ministeriale in cui si chiede di dare un giudizio sintetico nella valutazione periodica e finale. Oppure possiamo cercare di leggere bene l’Ordinanza ministeriale n. 3 del 2025 e provare a capire quali sono gli elementi di continuità, gli spazi per continuare il lavoro condotto fino a qui con l’introduzione dell’Ordinanza ministeriale n. 172 del 2020.

Avendo fatto parte di coloro che hanno accompagnato il percorso di introduzione della valutazione descrittiva nella Scuola primaria, ci mettiamo ancora una volta oggi al fianco di scuole e insegnanti per affrontare questo passaggio nel modo più indolore possibile, ma anche in modo che sia il più costruttivo possibile per alunne e alunni e le loro famiglie.

La valutazione formativa, che è richiamata sin dall’art. 1 dell’Ordinanza ministeriale, informa su quello che abbiamo appreso e su come procedere. Sappiamo anche che la valutazione non è mai esaustiva, ma esige la messa in opera di strumenti e tecniche diverse, la discussione e ridiscussione dei risultati, il confronto fra docenti e bambine e bambini, tra pari, tra scuola e famiglia, secondo una struttura continuamente problematizzante che è quella stessa di un procedere scientifico «non povero e meccanico».

Poiché l’Ordinanza ministeriale n. 3/2025 presenta linee di continuità con quella del 2020, si aprono spazi di lavoro per insegnanti che vogliano andare in questa direzione. Questo breve testo (La valutazione alla Scuola primaria) offre suggerimenti per impiegare tali elementi di continuità in modo da poter usare la valutazione come occasione di insegnamento e apprendimento.

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Riferimenti bibliografici

  • Dewey, Le fonti di una scienza dell’educazione, Raffaello Cortina, Milano, 2025 (ed. or. 1929).
  • Becchi, Prima o dopo Kant nella ricerca empirica?, in “Cadmo”, 1994, n. 4, pp. 3-5. Si veda inoltre, B. Vertecchi, Decisione didattica e valutazione, La Nuova Italia, Firenze, 1993.

Referenze iconografiche: ©Evgeny Atamanenko/Shutterstock

Cristiano Corsini è professore ordinario di Pedagogia sperimentale all'Università Roma Tre e coordinatore del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. Si occupa di valutazione in campo educativo e di indagini nazionali e internazionali sull'efficacia e sull'equità di scuole e sistemi d'istruzione. Progetta e realizza interventi formativi sulla valutazione educativa rivolti a docenti della Scuola primaria, secondaria e dell'università. Tra le sue ultime pubblicazioni: La fabbrica dei voti. Sull'utilità e il danno della valutazione a scuola (2025); La valutazione che educa. Liberare insegnamento e apprendimento dalla tirannia del voto (2023).

Elisabetta Nigris è stata per dieci anni Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria (SFP) dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e Coordinatrice Nazionale dei Presidenti di SFP. Oggi è docente di Progettazione didattica e valutazione e delegata di ateneo per la Formazione degli insegnanti e Faculty Development. I suoi interessi di ricerca e i suoi testi (anche per que sta casa editrice) vertono sui temi della formazione insegnanti, della progettazione didattica e del rapporto fra didattica e didattichedisciplinari. Ha coordinato il Gruppo di lavoro ministeriale per la valutazione descrittiva nella Scuola primaria.