Prepararsi alla prova orale del Concorso per docenti di inglese: non è mai troppo presto

Dalla teoria alla pratica: come affrontare la prova orale del Concorso PNRR 2

La prova orale del Concorso PNRR 2 è una sfida che richiede preparazione strategica. Dalla progettazione della lezione alla gestione delle domande disciplinari, passando per metodologie didattiche efficaci e strategie di esposizione, in questo articolo si esplorano i passi fondamentali per affrontare l'esame con sicurezza e ottenere il miglior risultato possibile.

 

Il MIM ha reso note le date per la prova scritta del concorso PNRR2 che si terrà il 25 febbraio 2025, il 26 febbraio 2025 ed il 27 febbraio 2025.
Considerato che verranno ammessi all’orale solo i candidati in numero triplo rispetto ai posti disponibili che avranno conseguito i punteggi più alti allo scritto, non è sicuramente un’idea balzana pensare a come prepararsi per la prova orale del concorso.

È noto che questa fase dell'esame prevede la progettazione e la presentazione di una lezione su un argomento assegnato dalla Commissione (da preparare entro le 24 ore successive all’assegnazione della traccia), che sarà seguita da alcune domande disciplinari estratte all’inizio della prova.

Cosa è necessario fare per affrontare questa prova con sicurezza?

1. Conoscere a fondo il programma concorsuale

Prima di tutto, è essenziale analizzare attentamente il programma concorsuale, che include:

  • il possesso di una competenza linguistica almeno di livello C1;
  • la conoscenza della cultura e civiltà dei paesi anglofoni, con focus su aspetti storici, sociali, letterari, artistici ed economici;
  • l'analisi e interpretazione di testi letterari e tecnico-scientifici;
  • le teorie di acquisizione linguistica e le metodologie di insegnamento;
  • le tipologie di verifica e valutazione;
  • l'utilizzo di materiali e strumenti didattici, anche digitali;
  • la conoscenza delle politiche linguistiche europee.

Come si può vedere, gli argomenti da preparare sono vastissimi, e soprattutto non vengono declinati puntualmente sugli aspetti preponderanti, quali per esempio gli autori e le opere relative alla Letteratura. Ciò che preoccupa anche la maggior parte dei candidati sono spesso i testi tecnico-scientifici, che fanno capo all’insegnamento dell’English for Specific Purposes negli Istituti Tecnici e Professionali italiani.

2. Pianificare modalità e tempi per la preparazione 

Rispondere alla domanda “Quanto tempo ci vuole per prepararsi all’esame orale e su cosa mi devo preparare?” è praticamente impossibile. Il tutto dipende da:

  • il livello di esperienza di insegnamento: se non si è mai messo piede in una scuola, sarà necessario informarsi innanzitutto su come la lingua inglese è inserita nei vari ordini e gradi scolastici: dalla scuola secondaria di primo grado, ai diversi tipi di Liceo, Istituti Tecnici e Istituti Professionali.
    Conoscere le indicazioni nazionali, le linee guida, le Raccomandazioni europee e almeno i quadri orari di questi ordini e gradi scolastici rappresenta un importante punto di partenza. Se, invece, il/la candidato/a ha acquisito una pur minima esperienza sul campo, ha sicuramente avuto modo di conoscere le principali dinamiche scolastiche, di rapportarsi con le colleghe e colleghi della stessa disciplina, verificandone il grado effettivo di collegialità e di condivisione della progettazione didattica e di come funziona un Consiglio di Classe.
    Inoltre, qualora si abbia insegnato nei diversi ordini e gradi scolastici, anche una minima esperienza conseguita nell’insegnamento della lingua nella secondaria di primo grado, nel biennio e/o nel triennio della secondaria di secondo grado, nel triennio di un qualsiasi liceo e nel triennio di una o più specializzazioni di Istituto Tecnico e Professionale, è sicuramente risultata utile nel comprendere quanto la preparazione di un docente di lingua inglese debba essere a 360 gradi;

  • la conoscenza dei contenuti: proprio in riferimento all’esperienza o meno d’insegnamento, la conoscenza dei contenuti disciplinari sarà rapportata a cosa e a quanto già il/la candidato/a ha necessariamente dovuto ‘rivedere’ per prepararsi le lezioni a secondo della tipologia di scuola. Chi, pertanto, avrà avuto la fortuna di insegnare, anche se non per un anno intero, in una secondaria di primo grado, in un Liceo, in uno o più dei vari indirizzi di Istituto Tecnico e di Istituto Professionale, si sarà già minimamente orientato sui contenuti che solitamente vengono proposti nelle varie tipologie scolastiche.
    Tutto quanto esposto precedentemente, quindi, influenzerà il tempo necessario e le modalità per la preparazione al concorso. C’è da tenere presente, però, che talvolta sia le tracce assegnate per l’orale sia le domande disciplinari estratte esulano da ciò che “normalmente” si propone a scuola. Ecco perché uno studio più approfondito, purtroppo anche di tipo ‘enciclopedico’, risulta necessario per poter affrontare serenamente tale prova, soprattutto nella seconda parte delle domande disciplinari;

  • la capacità di progettazione didattica efficace: ciò che viene esattamente richiesto con questa dicitura dal bando, nella prova orale, richiede un’analisi precisa di tale ‘capacità’: cosa si intende saper progettare in modo efficace dei segmenti didattici? Tale capacità si può semplicemente ‘apprendere’? In cosa consiste esattamente? Essere entrati in classe per alcuni anni è sufficiente per acquisire tale capacità? Quanto conta il riscontro tra l’effettivo insegnamento diuturno e gli effettivi risultati di apprendimento, valutabili anche in modo non autoreferenziale (i voti che ogni docente assegna), cioè per esempio il numero di studenti che al termine di un ciclo scolastico conseguono una certificazione linguistica valutata e validata da un ente esterno o dai risultati INVALSI, seppure parziali per le abilità testate?

3. Conoscere il ‘Quadro di riferimento della prova orale delle classi di concorso’

Quando si affronta un esame, è sempre necessario sapere come si verrà valutati. Le Commissioni dispongono di griglie di valutazione ministeriali, a cui devono (o dovrebbero…) attenersi. Nel ‘Quadro di riferimento della prova orale classi di concorso AB24, AB25 e BB02’, la Commissione effettua “l’accertamento delle competenze didattiche generali attraverso un test didattico specifico, consistente in una lezione simulata” e “l’accertamento delle conoscenze e delle competenze sulla disciplina della classe di concorso”.

Nei criteri di valutazione di tale griglia a disposizione delle Commissioni, due ambiti sono molto importanti:

  1. progettazione didattica efficace anche con riferimento alle TIC, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi previsti dagli ordinamenti didattici vigenti;
  2. padronanza dei contenuti disciplinari in relazione alle competenze metodologiche.

L’indicatore del primo ambito riguarda un “efficace inquadramento delle diverse fasi della progettazione, con particolare riguardo alla definizione degli ambienti di apprendimento (ad esempio: contesti di riferimento, nuclei fondanti, strategie di insegnamento, tempi e risorse strumentali) e delle tecnologie digitali pertinenti con la progettazione del percorso formativo”, mentre l’indicatore del secondo ambito afferisce alla “conoscenza dell’argomento/i assegnato/i e coerenza delle scelte metodologiche relative; efficace attuazione delle strategie didattiche; definizione di coerenti azioni di verifica e valutazione degli apprendimenti; riferimenti pertinenti alle Indicazioni nazionali ovvero alle Linee guida vigenti.”

Soffermiamoci ora sul primo ambito (il secondo sarà oggetto di un successivo articolo), per riflettere sulla questione fondamentale: da cosa è caratterizzata una progettazione didattica efficace? Sicuramente da:
- un inquadramento chiaro e strutturato delle diverse fasi della progettazione;
- la definizione di ambienti di apprendimento appropriati, che tengano conto del contesto, degli obiettivi educativi e delle esigenze degli studenti;
- l’integrazione di strategie di insegnamento adeguate, come approcci comunicativi, task-based learning o metodologie cooperative;
- l’uso pedagogico e pertinente delle tecnologie digitali (TIC) per migliorare l’efficacia del percorso formativo;
- una coerenza tra le attività proposte, le risorse utilizzate e i tempi di realizzazione, garantendo la realizzazione degli obiettivi previsti dagli ordinamenti vigenti.

Ma come valuta una Commissioni d’esame se una progettazione è efficace o meno, così da attribuire un punteggio adeguato secondo i vari descrittori di livello della griglia ministeriale, che qui di seguito riportiamo dal ‘Quadro di riferimento della prova orale delle classi di concorso’, in ordine crescente di valutazione?
- Manifesta una totale o grave carenza di capacità di progettazione e di padronanza delle conoscenze e competenze didattico-metodologiche anche con riferimento alle TIC;
- manifesta una capacità di progettazione disorganica e confusa, basandosi su conoscenze e competenze didattico-metodologiche generiche e/o imprecise anche con riferimento alle TIC;
- manifesta una capacità di progettazione sufficiente, basandosi su conoscenze e competenze didattico-metodologiche pertinenti anche con riferimento alle TIC;
- manifesta una capacità di progettazione appropriata, basandosi su ampie conoscenze e competenze didattico-metodologiche anche con riferimento alle TIC.

Supposto il fatto che una Commissione non dovrebbe essere pregiudizievole e giudicare negativamente le scelte didattiche che il/la candidato/a propone nella propria presentazione, ovviamente sapendole giustificare e argomentare, sicuramente le lacune che può presentare una progettazione NON efficace riguardano i seguenti cinque punti, in cui faremo anche delle esemplificazioni pratiche per quanto riguarda ipotetiche tracce di lingua (General English), letteratura ed English for Specific Purposes (ESP).

  1. Inquadramento confuso o assente delle fasi del percorso formativo

    General English: in una lezione sul present perfect, il/la docente fornisce solo una serie di frasi senza spiegare il contesto d'uso (esperienze, eventi passati con effetti sul presente) e senza collocarlo in ambito comunicativo. Gli studenti eseguono degli esercizi meccanici senza comprendere realmente la funzione del tempo verbale e senza esercitarne l’uso orale e/o scritto.

    Letteratura: una lezione sulla poesia romantica di Wordsworth parte senza un’introduzione al contesto storico e senza strumenti di comprensione guidata. Gli studenti leggono il testo senza supporti visivi o parafrasi.

    ESP: in una lezione di English for Tourism, il/la docente fornisce un elenco di termini specialistici senza collegarli a situazioni pratiche (prenotazioni, accoglienza clienti), lasciando gli studenti senza una reale applicazione pratica.

  2. Scarsa aderenza agli obiettivi educativi e ai bisogni degli studenti

    General English: in una classe con studenti A2, il/la docente assegna una discussione su un argomento specifico che richiede l’uso del periodo ipotetico di tipo 3 (che gli studenti ancora non conoscono). Gli studenti si sentono frustrati e poco coinvolti.

    Letteratura: in una classe di livello B1, il/la docente assegna la lettura di ‘To the Lighthouse’ di Virginia Woolf senza adattamenti e senza supporti di comprensione.

    ESP: in un corso di English for Business, gli studenti devono scrivere email formali, ma il/la docente fornisce solo definizioni di termini aziendali senza esercitazioni pratiche di scrittura. 

  3. Utilizzo inadeguato o assente delle TIC

    General English: durante una lezione di ascolto, il/la docente utilizza solo registrazioni statiche e poco coinvolgenti, anziché strumenti interattivi come video motivanti, spezzoni di film, podcast, ecc. adatti al livello degli studenti.

    Letteratura: il/la docente assegna un compito di ricerca sulla letteratura vittoriana chiedendo agli studenti di usare solo il manuale cartaceo, senza valorizzare risorse digitali o video didattici e senza prevedere attività che contribuiscano, tramite la letteratura, a migliorare il livello comunicativo.

    ESP: per un modulo su English for Mechanical Engineering, il/la docente presenta solo un elenco di definizioni tecniche senza utilizzare video dimostrativi, testi didattizzati e real-life tasks.

  4. Strategie di insegnamento inadeguate o poco coinvolgenti

    General English: il/la docente spiega il past simple solo con regole grammaticali e liste di verbi irregolari, senza proporre ascolti, storie, racconti o role-play per comprendere e applicare il tempo verbale in contesto.

    Letteratura: gli studenti leggono Macbeth solo tramite traduzioni parola per parola e parafrasi meccaniche, senza discussioni sui temi, role-play o confronti con opere contemporanee.

    ESP: in un corso di English for Hospitality, il/la docente fa memorizzare passivamente un elenco di frasi standard per rispondere ai reclami dei clienti senza proporre attività di problem-solving, analisi di casi pratici, capire il tono ele sfumature culturali nella gestione dei reclami.

  5. Tempi, risorse e valutazioni non ben pianificati

    General English: in una lezione su Giving Directions il/la docente trascorre quasi tutta l’ora spiegando le preposizioni di luogo (next to, opposite, between, around the corner), mostrando su una mappa statica dove si trovano alcuni edifici e facendo leggere agli studenti alcune frasi modello. Alla fine, assegna un esercizio scritto in cui gli studenti devono completare frasi con la preposizione corretta. In tal modo gli studenti non praticano l’abilità orale, che è fondamentale per chiedere e dare indicazioni in un contesto reale. Il compito non sviluppa la comunicazione attiva, ma solo il riconoscimento passivo delle preposizioni e non c’è interazione tra studenti, rendendo l’apprendimento meccanico e poco coinvolgente.

    Letteratura: durante una lezione su Shakespeare, il/la docente dedica tutto il tempo all’introduzione storica e teorica, lasciando pochissimi minuti per la lettura e l’analisi del testo.

    ESP: in una lezione di English for Computer Science sull’IT Support and Troubleshooting, il docente assegna solo un test scritto con definizioni di termini tecnici (bug, firewall, troubleshooting, debugging), senza prevedere attività pratiche di ascolto o simulazioni di assistenza tecnica.

Gli esempi precedenti dimostrano come una progettazione inefficace possa contribuire a una valutazione del candidato con un punteggio minimo o insufficiente. Una progettazione efficace deve invece essere chiara, coerente, adattata al livello degli studenti e integrata con metodologie attive e strumenti digitali adeguati.

A proposito di coerenza, anche questo, dalla mia esperienza come formatore per la preparazione di colleghe e colleghi alla prova orale dei concorsi, è uno degli errori che ho visto più frequentemente. Facciamo degli esempi.

General English: il/la docente assegna un’attività di produzione scritta in cui gli studenti devono scrivere un breve racconto su un’esperienza passata utilizzando sia il past simple sia il present perfect. Tuttavia, durante la spiegazione, si limita a ripassare solo la formazione dei due tempi verbali, senza affrontare le differenze d’uso tra di essi (I have been to London vs. I went to London last year). In tal modo gli studenti non hanno sviluppato i prerequisiti necessari, cioè la comprensione delle differenze di significato e uso contestuale.

Letteratura: In un lesson plan su Shakespeare’s Hamlet – analysis of soliloquies, il/la docente indica che gli studenti devono analizzare i soliloqui di Hamlet dal punto di vista stilistico e tematico. Nei prerequisiti, dichiara che gli studenti devono già conoscere la struttura del soliloquio e il contesto storico-letterario elisabettiano. Tuttavia, durante le lezioni progettate nella presentazione per l’esame orale del concorso, dedica molto tempo a spiegare da zero cosa sia un soliloquio e il contesto storico, invece di concentrarsi sull’analisi vera e propria.

ESP: in un’attività di listening comprehension di Business English su ‘Understanding orders and replies to orders’, nel lesson plan il/la docente indica come prerequisito che gli studenti abbiano già familiarità con il lessico essenziale per ordini e risposte commerciali (order confirmation, shipment, invoice, payment terms, discount, availability). Tuttavia, durante le lezioni progettate nella presentazione per l’esame orale del concorso, invece di concentrarsi sulla comprensione orale di comunicazioni reali (email telefoniche, conversazioni tra clienti e fornitori), dedica troppo tempo a spiegare e ripetere il vocabolario di base, che gli studenti avrebbero dovuto già acquisire.

A tutti i candidati e a tutte le candidate... buon studio e buona preparazione!

4. Pianificare e strutturare la lezione

Per la prova orale, è fondamentale saper strutturare una lezione in modo efficace. Segui questi passi:

  • analizza l'argomento assegnato: individua i concetti chiave e i livelli di competenza a cui la lezione è destinata;
    definisci obiettivi chiari: formula obiettivi didattici coerenti con il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER);
  • scegli metodologie adeguate: integra approcci comunicativi, task-based learning, flipped classroom o strategie cooperative;
  • utilizza materiali autentici: testi, video, articoli e strumenti digitali che riflettano la realtà della lingua parlata;
  • pianifica attività coinvolgenti: role-play, problem-solving, dibattiti o lavori di gruppo per favorire l'interazione;
  • prevedi una valutazione: descrivi strumenti di verifica (formativa e sommativa), con attenzione all'autovalutazione degli studenti.

5. Perfezionare l'esposizione orale

La chiarezza espositiva e la gestione del tempo sono cruciali. Esercitati a presentare la lezione:

  • parla in modo naturale e fluido, dimostrando padronanza della lingua;
  • mantieni un linguaggio chiaro e accessibile per dimostrare competenza metodologica;
  • utilizza mappe concettuali e supporti visivi per strutturare meglio il discorso;
  • simula la prova con colleghi o registrandoti per valutare eventuali miglioramenti.

6. Prepararsi alle domande disciplinari

Dopo la lezione, la commissione porrà domande su:

  • fondamenti teorici delle metodologie didattiche scelte;
  • approfondimenti disciplinari su cultura, letteratura e linguistica anglofona;
  • modalità di valutazione e differenziazione dell'insegnamento;
  • impatto della politica linguistica europea.

Per affrontare al meglio questa fase, è utile:

  • ripassare le teorie di acquisizione linguistica e le strategie di insegnamento;
  • studiare autori e testi significativi della Letteratura;
  • analizzare politiche educative e documenti del Consiglio d'Europa;
  • mantenere un atteggiamento flessibile e riflessivo nelle risposte.

Conclusione

Prepararsi per la prova orale del concorso richiede un equilibrio tra competenze linguistiche, didattiche e culturali. Un approccio metodico, una buona organizzazione della lezione e un'ottima padronanza dell'inglese ti aiuteranno ad affrontare con sicurezza l'esame. In bocca al lupo!

Credits: Rido / Shutterstock

 

Attilio Galimberti

Docente di Lingua e Letteratura inglese nella Scuola secondaria di secondo grado, ha lavorato come tutor coordinatore e docente a contratto nei due percorsi TFA presso l’Università degli Studi di Bergamo. È formatore in corsi MIUR per la preparazione linguistico-metodologica dei docenti CLIL e dei docenti neoassunti. Ha fatto parte della Équipe Formativa Territoriale della Lombardia per la diffusione del digitale nella scuola. Collabora con la casa editrice Sanoma per la realizzazione di testi scolastici e materiali multimediali relativi all’insegnamento della lingua inglese. Ha ricoperto il ruolo di membro aggregato per la lingua inglese in molti concorsi per docenti di varie classi di concorso.