Susin Nielsen, Siamo fatti tutti di molecole

Titolo: Siamo fatti tutti di molecole
Autore: Susin Nielsen
Editore: Il Castoro
Tema: L’incontro con l’altro, con il diverso da sé che può cambiare la vita
Destinazione: scuola secondaria di primo grado

Che cosa succede quando un ragazzino plus dotato e un po’ nerd e una ragazza bellissima, un pò superficiale e assai popolare a scuola, vanno a vivere sotto lo stesso tetto con i rispettivi genitori che si sono fidanzati tra loro?

Stewart e Ashley

Stewart è un tredicenne gifted, ovvero un ragazzino particolarmente dotato (in matematica), molto intelligente e molto sensibile. Ha un gatto che ha chiamato Schrödinger, come Erwin Schrödinger, uno dei padri della fisica quantistica; vive in una tranquilla cittadina del Canada. A dispetto della sua corporatura mingherlina e della bassa statura, Stewart è molto maturo per la sua età.
La mamma di Stewart è morta un anno e mezzo prima e, anche se il ragazzo con ironia e disincanto racconta il suo dolore, l'assenza della madre non gli facilita la vita. Per esigenze familiari ha dovuto trasferirsi da una scuola di studenti talentuosi a quella normale, frequentata anche dalla sorella acquisita Ashley.
Ashley è una ragazza molto bella, appassionata di moda, un pò superficiale forse, ma molto popolare a scuola. La sua vita quasi perfetta è stata turbata dalla separazione dei genitori. Quando Stewart e suo padre Leonard andranno ad abitare con lei e sua madre, la vita di Ashley diventerà apparentemente davvero complicata.
Stewart e Ashley sono opposti, in tutto: nell’aspetto, nel carattere, nel modo di affrontare la vita, eppure nonostante tutte queste differenze una cosa importante li accomuna: “sono fatti di molecole” come lo siamo tutti noi.

L’incontro con l’altro che ti cambia la vita

Il tema dell’incontro con l’altro, il diverso da sé è centrale nel romanzo. Un ragazzino sensibile e intelligente insegna a una sorellastra immatura e prepotente che non tutto le è dovuto e che il mondo non ruota esclusivamente intorno a lei, e che nell'altro possiamo trovare un alleato, un amico e persino un fratello.
Il romanzo brillante, a tratti ironico e pungente, narra la storia profonda e commovente di due adolescenti alle prese con la vita e le difficoltà da superare. Com’è nello stile della Nielsen il racconto è affidato alle voci narranti dei due protagonisti che sapranno conquistare i lettori.
Il romanzo racconta anche le complicate situazioni delle famiglie moderne e i conflitti interpersonali che le animano, e mostra come dall’accettazione dell’altro possa derivare il superamento di personali egoismi.

Proposte didattiche

La lettura del libro è consigliata tanto in una seconda quanto in una terza classe della scuola secondaria di primo grado. Le attività che proponiamo e che prendono spunto dal libro sono interdisciplinari.

  • Per la seconda classe
    Suggeriamo un’attività che fa riflettere sulla consapevolezza personale e sul rapporto con la scuola: prendendo spunto da uno degli episodi del romanzo, per esempio il primo giorno di Stewart alla Borden Secondary School, in cui il ragazzino valuta la propria giornata con un grafico a linee sul livello di umore, si fa realizzare a ciascuno studente e poi interpretare un grafico a linee dal titolo “Grafico dell’umore a scuola… io e le discipline scolastiche” che ha come obiettivo quello di monitorare la passione didattica di ciascuno.
  • Per la terza classe
    A un certo punto del libro Stewart fa un riferimento al matematico Alan Turing. Ricollegandosi a questo riferimento proponiamo la visione del film The imitation game, accompagnato da una scheda film e da una discussione guidata sulla storia. L’insegnante può poi condurre un laboratorio sull’importanza della tecnologia dalla seconda guerra mondiale a oggi e anche una riflessione sulla diversità sessuale (di cui c’è testimonianza nell’esperienza di Alan Turing ma anche in alcune vicende del romanzo della Nielsen).
    Un’altra attività può essere invece legata allo storytelling (per approfondimenti su attività didattiche di questo tipo si veda il precedente numero di Folio.net): l’insegnante suddivide la classe in piccoli gruppi con l’obiettivo di realizzare una combinazione “chimica” con la tavola periodica dello storytelling di James Harris. Si tratta di uno strumento innovativo e accattivante, che permette agli studenti e ai docenti di individuare elementi narrativi contenuti nel libro, creando delle “molecole” in cui, come elementi chimici, vengono individuati la struttura narrativa, i personaggi principali e quelli secondari, il genere, l’ambientazione. La tavola periodica dovrebbe essere presentata e illustrata agli studenti prima della lettura del libro, così che siano preparati sin da subito a cogliere gli elementi strutturali presenti nel racconto. In un secondo momento, dopo aver letto il libro, i piccoli gruppi organizzati dall’insegnante svilupperanno con l’aiuto della tavola periodica la loro “formula molecolare”.
    Infine, sempre per la terza classe, si può costruire e interpretare un grafico dal titolo “Grafico dell’umore... su come mi sento durate l’intera giornata” che si sofferma sulle relazioni interpersonali con compagni e amici.

Referenze iconografiche:  watchara/Shutterstock

 

Barbara Tagliavia

Ha insegnato nella Scuola secondaria di primo grado e ora al liceo Primo Levi di San Donato Milanese.