Prima di scrivere un saggio breve

Il saggio breve è il modello di scrittura più utilizzato tra quelli previsti per la prima prova dell’Esame di stato. Esso segue, in quanto saggio, le tipologie testuali informativa e argomentativa: ha cioè lo scopo di fornire informazioni corrette e aggiornate su un determinato argomento e di presentare, a tal riguardo, la tesi dell’autore con relative argomentazioni.

La brevità è determinata dal contesto scolastico nel quale il saggio si situa ed è simulato. Dall’esigenza di simulazione dipende anche la presenza della documentazione (che fa del saggio breve un modello di “scrittura documentata”), che viene allegata in sostituzione di quella solitamente raccolta dal saggista in fase di ricerca.

Gran parte dell’efficacia comunicativa di un saggio breve dipende dalle scelte compiute dallo studente in fase di progettazione, quando questi è messo di fronte a una consegna, con argomento e documentazione, e comincia a eseguire operazioni concettualmente molto complesse, culminanti nella elaborazione di una scaletta: elemento determinante per il prosieguo del lavoro.

A questa fase deve essere dedicato un adeguato lasso di tempo, insieme a uno sforzo di concentrazione e di creatività. È a essa che si riferiscono i consigli sotto elencati, relativi alle diverse procedure da seguire, step by step.

Lettura della consegna

1. Va sottolineata l’importanza di una attenta lettura della consegna e dei vincoli che pone. Lo studente deve ponderare attentamente la scelta tra saggio breve e articolo di giornale, in considerazione delle differenti caratteristiche di linguaggio e di struttura testuale dei due modelli di scrittura. Inoltre deve valutare l’ampiezza massima consentita (in termini di colonne di foglio protocollo, se si scrive a mano, o di battute, se al computer), che richiede, già in fase di progettazione e poi nella stesura del testo, una calibratura del rapporto tra le parti. Altre prescrizioni, come la richiesta di titolo o la suddivisione in paragrafi, vanno ben memorizzate per la fase di stesura del testo.

Scelta dell’argomento

2. Tra gli argomenti dei diversi ambiti (artistico-letterario, storico-politico, socio-economico e tecnico-scientifico), lo studente deve avere l’accortezza di scegliere quello che ritiene di conoscere meglio in partenza dal punto di vista informativo.

3. Inoltre, poiché l’argomento del saggio breve è di solito espresso in forma molto sintetica e riguarda problematiche generali, deve valutare, dove non sia obiettivamente possibile trattarlo in modo esauriente, quale specifico aspetto selezionare, al suo interno, su cui focalizzare l’attenzione, anche in considerazione della documentazione allegata.

Lettura e comprensione della documentazione

4. Ogni documento va letto con calma e attenzione e va compreso inizialmente nel suo significato letterale (il ricorso al dizionario è obbligatorio in caso di dubbi).

5. Quindi lo studente deve procedere al riconoscimento del topic, ovvero dell’argomento principale di ciascun documento, anche in considerazione del tipo di testo; ad esempio, se si tratta di un testo argomentativo, il topic sarà la tesi dell’autore; se un testo descrittivo, l’oggetto della descrizione; se un articolo di cronaca, le 5W giornalistiche, ecc.

6. Si consiglierà allo studente di scrivere un brevissimo riassunto di ciascun documento ed eventualmente di assegnare un titolo (un sintagma, una frase nominale) che ne sintetizzi il contenuto.

7. Nel caso di testo non continuo (con grafici, tabelle, immagini ecc.), esso andrà “tradotto” in linguaggio verbale; nel caso di riproduzione di un quadro o di una fotografia, essa andrà “titolata” ed eventualmente spiegata con una breve didascalia.

8. Lo studente potrà cominciare a valutare se intende utilizzare tutti i documenti forniti, oppure se potrebbe scartarne qualcuno (non più di uno o due) perché non utili al discorso che intende sviluppare.

9. Durante la lettura dei documenti è fondamentale che lo studente prenda appunti sul testo o in un foglio a parte (o in un file) e scriva liberamente i commenti e le idee che gli vengono in mente; è importante anche che sottolinei parole e frasi che pensa di poter utilizzare come citazioni nel suo testo. È in questa fase che si avvia il processo di ideazione, qui di seguito descritto.

Ideazione

10. La procedura di ideazione prende avvio in contemporanea alla lettura dei documenti, salvo poi proseguire autonomamente. Lo studente deve riflettere personalmente su quanto legge, riportare alla memoria ulteriori informazioni, associare liberamente concetti diversi, individuare nessi, formulare ipotesi ecc.: deve lasciarsi andare a una sorta di brain-storming con sé stesso, con la cautela di prendere immediata nota, anche se in forma disordinata, delle idee che gli vengono in mente per non lasciarsele sfuggire.

11. Se ha difficoltà a farsi venire delle idee, si possono suggerire alcuni accorgimenti:

  • segnalare un’idea analoga a quella di partenza (per esempio: “il Verismo italiano è analogo al Naturalismo francese”) oppure contraria (“il monolinguismo di Petrarca si contrappone al plurilinguismo di Dante”);
  • riportare fatti o fenomeni verificatisi prima o dopo un evento (per esempio: “nel 1833 Carlo Alberto reprime con durezza un tentativo insurrezionale dei liberali; l’anno dopo si verificano nuovi tentativi insurrezionali dei mazziniani”);
  • indicare ambienti vicini o simili, oppure eventi verificatisi nelle vicinanze a ciò di cui si parla (per esempio: “in età napoleonica, in Francia viene proposta l’esaltazione della Roma antica; in Germania invece gli artisti neoclassici identificano l’antichità con il culto per la Grecia antica”);
  • spiegare il significato di un termine, di un fenomeno, di una teoria ecc., dandone la definizione (per esempio: “Restaurazione: dal punto di vista storico la parola si riferisce al periodo che va dal crollo dell’Impero napoleonico ai primi anni Trenta dell’Ottocento”);
  • aggiungere esempi a sostegno di un fenomeno, evento, concetto (per esempio: “tra le corti rinascimentali italiane le più importanti sono quelle dei Gonzaga a Mantova, degli Estensi a Ferrara, dei Medici a Firenze, quella papale a Roma ecc.”);
  • indicare la categoria generale di cui un dato fenomeno può essere considerato esempio (“i rapporti di protezione tra i signori rinascimentali e i rispettivi artisti sono esempi del fenomeno del mecenatismo”), oppure, al contrario, riportare le possibili articolazioni interne di un dato fenomeno (per esempio: “l’evoluzionismo come corrente di pensiero interessò le scienze naturali (Darwin), filosofiche (Comte), politiche e sociali (Marx, Spencer)”);
  • confrontare un evento con vicende personali,esteriori o interiori, oppure con vicende di altri personaggi, possibilmente autorevoli;
  • arricchire l’informazione di partenza con dati documentari, oppure con citazioni, aneddoti, proverbi ecc.

12. Per dare ordine alle ideefin qui accumulate disordinatamente, è opportuno suggerire allo studente di organizzarle in forme grafiche, scegliendo, ad esempio, tra:

  • lista: elenco di voci in successione verticale o, meglio ancora, diagramma di flusso: successione in verticale di argomenti, a partire dal primo, che è il principale, seguito, tramite una freccia o una lineetta, da argomenti successivi che ne dipendono;
  • tabella: informazioni disposte secondo l’asse dell’ascissa e dell’ordinata;
  • schema ad albero: da un elemento principale si diramano gli elementi dipendenti da esso o a esso collegati;
  • mappa concettuale: una serie di elementi disposti a raggera intorno a un nucleo, che costituisce l’elemento principale; dalla prima raggera se ne possono dipartire altre per step progressivi.

13. All’interno di tali forme grafiche le voci vanno disposte secondo un criterio che lo studente dovrà scegliere in base al ragionamento che intende condurre: potrà essere di ordine cronologico, di causa-effetto, di deduzione logica, di confronto/opposizione ecc.

Scelta della tesi e delle argomentazioni

14. Il saggio breve, in quanto testo argomentativo, deve presentare una tesi, cioè un enunciato di cui si vuole dimostrare la validità generale, accompagnata da argomentazioni, cioè da ragionamenti o dati portati a sua dimostrazione. Già durante il processo di ideazione lo studente deve arrivare a elaborare una sua tesi e le relative argomentazioni. Per far ciò gli si possono suggerire le seguenti operazioni:

  • chiedere a sé stesso quale sia la sua personale opinione sull’argomento in questione, se aveva già in precedenza delle idee a riguardo, se le ha modificate durante la lettura della documentazione, se ha dei dubbi ecc.;
  • rileggere attentamente gli appunti presi durante la lettura della documentazione per rintracciare opinioni altrui con cui confrontare le proprie;
  • formulare una propria interpretazione della questione; non preoccuparsi di essere a tutti i costi originale;
    utilizzare eventualmente anche interpretazioni altrui (quelle presenti nella documentazione o altre apprese in altre sedi) o modificarle parzialmente;
  • sintetizzare tale interpretazione in un’enunciazione di validità generale. Anche se è possibile che durante la stesura del testo alcune idee si modifichino, tuttavia è importante che egli identifichi da subito una tesi, o almeno scelga la posizione a suo parere più convincente tra quelle possibili.

15. Oltre alla tesi, può cominciare a individuare anche le sottotesi, cioè i punti in cui eventualmente si articola la tesi, soprattutto se essa riguarda un problema ampio e complesso.

16. Deve ipotizzare le obiezioni che un immaginario interlocutore potrebbe opporre alla tesi (antitesi).

17. Deve quindi riflettere sulle possibili argomentazioni, cioè sulle prove da produrre a sostegno della tesi e a confutazione dell’antitesi. Possono essere dati di fatto concreti (fenomeni naturali, eventi storici, fatti di cronaca, dati numerici, risultati di statistiche e ricerche), ma anche ragionamenti astratti.

18. Le argomentazioni sono in generale riconducibili ad alcuni fondamentali metodi di ragionamento:

  • il metodo di ragionamento deduttivo parte da principi generali, da premesse presumibilmente condivise o da assiomi definiti e, attraverso una serie di deduzioni, giunge a conclusioni indiscutibili. La sua forma espositiva più caratteristica è il periodo ipotetico “se… allora…”;
  • il ragionamento induttivo, al contrario, parte dall’osservazione di casi particolari per ricavarne conclusioni valide in generale. La forza persuasiva di questo tipo di ragionamento è condizionata dalla qualità e dalla quantità di casi osservati;
  • il ragionamento abduttivo, simile al metodo induttivo, si basa anch’esso sull’osservazione di casi, ma, in mancanza di un gran numero di esempi, si affida a pochi indizi;
  • il ragionamento analogico, infine, si basa sul confronto tra una situazione nota e una situazione ignota, che si suppone simile alla prima.

Elaborazione della scaletta

19. L’operazione finale della fase di progettazione è rappresentata dalla costruzione della scaletta, cioè di un elenco di punti e sottopunti, disposti in ordine verticale, che servirà come schema per la stesura del testo.

20. A questo punto è opportuno che lo studente rilegga attentamente gli appunti presi in precedenza, distinguendo tra ciò che appaia rilevante, ai fini di una esauriente informazione e della dimostrazione della tesi, da ciò che risulti superfluo o fuorviante.

21. Concetti e dati affini vanno collegati ed eventualmente raggruppati con segni grafici (per esempio frecce, evidenziazione con colore ecc.) e disposti secondo una gerarchia di importanza e una successione rispondente a un qualche criterio logico.

22. La scaletta è strutturata in forma di lista verticale di punti, eventualmente suddivisa in sottopunti che segnalino ulteriori articolazioni del discorso. A ogni punto e sottopunto va attribuito un numero e assegnato un titolo (una parola, una breve frase). Se si utilizza il computer, ci si può servire degli elenchi puntati.

23. La scaletta va organizzata rispettando la struttura base di un testo argomentativo, che prevede solitamente i seguenti elementi:

  • enunciazione della questione, nei suoi elementi informativi fondamentali: da mettere in posizione di rilievo, per esempio nell’introduzione del testo o nel primo paragrafo del corpo centrale;
  • dichiarazione della tesi, anch’essa in posizione di rilievo: all’inizio del testo oppure in conclusione, oppure ribadita in successivi paragrafi;
  • evidenziazione di eventuali antitesi;
  • in successivi paragrafi vanno disposte le principali argomentazioni a favore della tesi e a confutazione della antitesi, scegliendo un criterio per la loro successione;
  • in successivi paragrafi vanno disposti anche specifici elementi informativi;
  • in conclusione è solitamente posto il riepilogo dei ragionamenti condotti e la conferma della tesi.

Referenze iconografiche:  Pressmaster/Shutterstock

Elisabetta Degl’Innocenti

Già insegnante di italiano e latino nei licei di Genova, da più di venti anni è impegnata nell’editoria scolastica con testi riferiti alle sue discipline, tra cui numerosi manuali di scrittura e comunicazione (l’ultimo dei quali pubblicato nel 2019), due storie della letteratura latina e altre opere. Ha pubblicato diversi testi per la preparazione all’Esame di Stato. Svolge attività di formazione e aggiornamento, prevalentemente sui temi della scrittura, della letteratura contemporanea, della didattica pluridisciplinare e della didattica del latino.