Autori: Alan Moore, David Lloyd
Editore: Rizzoli (Milano 2006); prima edizione, su rivista: Milano libri (Milano 1991)
Temi: anarchia, lotta contro il tiranno, giustizia e vendetta, dignità dell’uomo, libertà individuale e sociale
Destinazione: scuola secondaria di secondo grado
La storia di questa graphic novel, scritta negli anni ottanta del secolo scorso, è ambientata in un futuro parallelo al nostro. Dopo una devastante guerra nucleare, in Inghilterra è salito al potere il partito fascista Norsefire che, con il pretesto di riportare l’ordine nel paese, ha istituito un regime oppressivo, totalitario e discriminante: le minoranze etniche vengono soppresse, non c’è alcuno spazio per la libertà di pensiero, malati, omosessuali e oppositori politici vengono chiusi in campi di concentramento e barbaramente uccisi. La vita degli abitanti si svolge sotto il più rigido controllo della polizia politica (il Dito) e della polizia scientifica (il Naso) che con l’Occhio e le Orecchie organizzano e gestiscono la stampa e attivano intercettazioni su ogni strada della città. Su tutto si erge il Fato, ovvero un supercomputer che governa il paese e i cui comunicati sono diffusi dall'emittente radiotelevisiva nazionale, chiamata la Bocca.
A Londra, capitale di questa Inghilterra distopica, compare “V”, il protagonista della vicenda, che viene subito bollato dal governo come un terrorista. V non ha nome, non ha volto: indossa la maschera di Guy Fawkes, l’anarchico cattolico che il 5 novembre 1605 fu arrestato mentre era sul punto di far saltare in aria il Parlamento britannico, con l’intenzione di uccidere il re Giacomo I. Ispirandosi alla figura di questo anarchico del passato, V cerca di combattere il regime dei Norsefire attraverso una serie di attentati esplosivi eclatanti: gli obiettivi sono l'Old Bailey (sede del tribunale londinese), il Parlamento, il Big Ben, la Jordan Tower (sede della radiotelevisione di regime).
V intreccia un rapporto privilegiato con Evey, una ragazza che egli salva dalla polizia che l’avrebbe prima violentata e poi uccisa, se non fosse stato per il suo provvidenziale intervento. La fa entrare nella sua casa, un luogo segreto e straordinario dove ha riunito tutto ciò che il partito ha cercato di nascondere: libri, musica, quadri, vecchi film. La cultura e la conoscenza costituiscono infatti un pericolo per il regime, poiché rendono l’uomo libero e capace di riflettere sull'esistenza e sul contesto politico e sociale in cui vive. Il rapporto con Evey è centrale nello sviluppo della narrazione, perché sarà proprio lei a prendere il posto di V una volta che egli avrà raggiunto i suoi obiettivi, e a dare il via alla rinascita degli individui e della società.
V non è un supereroe come quelli ai quali la letteratura e il fumetto ci hanno abituati. Egli infatti non esita a compiere azioni malvagie, a distruggere, a uccidere con azioni anche crudeli che sconfinano nella vendetta personale (e infatti il titolo V per Vendetta è a questo proposito eloquente). Al pari degli altri supereroi però anch'egli vuole difendere l’umanità dal male, che è rappresentato soprattutto dalla oscura malvagità e dalla bieca ignoranza.
Un’ultima parola sul titolo della graphic novel. Durante e dopo la Seconda guerra mondiale entrò in voga, in particolare nel mondo anglosassone, indicare con un gesto della mano la lettera “V” per significare “Vittoria”: V for Victory era diventato il simbolo della rivolta contro il nazifascismo, tanto che vi sono diverse fotografie che mostrano l’allora primo ministro inglese Winston Churchill che fa questo gesto in segno di vittoria. V for Vendetta (“V per Vendetta”) rappresenta anche nel titolo una ripresa di quel particolare momento storico, rivisitato in chiave non più di vittoria e di trionfo, ma, appunto di vendetta e di rappresaglia.
Spunti di riflessione
La graphic novel dà luogo a vasti spunti di riflessione che potrebbero essere approfonditi attraverso la lettura di altri fumetti, adatti agli studenti degli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado, che trattano di importanti temi storico-sociali. Ecco alcuni titoli.
Art Spiegelman, Maus (Einaudi, Torino 2000): l’esperienza terribile del campo di concentramento è vista attraverso la lente del fumetto, che trasfigura i protagonisti disegnandoli come animali dai tratti antropomorfi. Spiegelman ricostruisce l’esperienza reale vissuta dal padre negli anni del nazismo e il suo internamento nel campo di concentramento di Auschwitz, fino all'arrivo negli Stati Uniti nel dopoguerra.
Joe Sacco, Palestina (Mondadori, Milano 2006): un intenso reportage a fumetti su Israele e i Territori Occupati, in cui l’autore condivide la sorte dei palestinesi e riesce a restituire in modo vivo la complessità delle vicende del Medio Oriente.
Igort, Quaderni ucraini. Memorie dai tempi dell’URSS (Mondadori, Milano 2010): racconto di un viaggio di quasi due anni nella ex repubblica sovietica, nel quale l’autore lascia spazio ai racconti dei testimoni e dei sopravvissuti che narrano la loro storia, lasciando intravvedere lo smarrimento individuale e l’abbandono sociale di un intero paese.
Per un confronto con l’omonimo film
Dalla graphic novel V per Vendetta è stato tratto l’omonimo film, del regista James McTeigue nel 2005. Potrebbe risultare interessante far confrontare agli studenti la trama della graphic novel con quella del film e considerare quali affinità e quali differenze emergano.
Referenze iconografiche: Vladfotograf/Shutterstock