Introdurre delle routine di pensiero
Il dettato al servizio dell’apprendimento visibile
In maniera sintetica spesso si dice che il modello MLTV (acronimo di Making Learning and Thinking Visible) mira a rendere visibili le strategie di pensiero e di apprendimento al fine di sviluppare un approccio critico e creativo da parte degli alunni e delle alunne. Tale risultato si ottiene insistendo in modo olistico, ovvero tralasciando il meno possibile sulle differenti competenze disciplinari e promuovendo l'acquisizione di routine cognitive. L'obiettivo dichiarato è quello di stimolare un apprendimento profondo e la metacognizione: gli alunni devono essere consapevoli di come stanno imparando e di quali sono le motivazioni del loro apprendimento. Rendere visibile l’apprendimento ha un risvolto pratico che si concretizza nella possibilità di manipolare e mettere in pratica le competenze da acquisire.
Le routine di pensiero sono strategie di apprendimento suggerite dal docente che progressivamente studentesse e studenti interiorizzano e fanno proprie, modificandole, elaborandole e personalizzandole. Trovo questo passaggio non solo propedeutico, ma di fondamentale importanza anche per la creazione di un clima di classe efficace: imparare ad apprendere è lo scopo necessario e sufficiente della scuola dell’obbligo.
Alla luce di queste considerazioni, il primo passo per l’insegnante consiste nell’ideare attività che gradualmente introducano questa strategia, bilanciando tempi adeguati e garantendo sia variabilità nelle metodologie sia stabilità nel procedimento.
La proposta che illustro è una mia sperimentazione ancora in divenire all'interno di una classe I della Scuola seconda di primo grado. La classe è composta da 19 alunni, tre alunni DSA, due DVA; all’interno della classe sono presenti, durante le ore di attività, sia una educatrice sia un docente di sostegno.
Esempio di attività in classe
Ispirandomi alla didattica segmentata, ho costruito le lezioni di italiano, da settembre fino a febbraio, in modo da presentare blocchi di contenuti di durata variabile, con lo scopo di mantenere alta la concentrazione della classe e di permettere diversi livelli di partecipazione. Su uno di questo blocchi di attività abbiamo particolarmente insistito per sviluppare routine di pensiero.
L’attività è stata chiamata “Oggi ho imparato che” e, attraverso l’utilizzo del dettato, mira a sensibilizzare gli alunni su quanto a scuola momenti strutturati e destrutturati permettano di apprendere e arricchire il proprio bagaglio culturale e lessicale, stimolando il ragionamento.
Step 1. Scelta di un breve testo
L’insegnante sceglie un testo molto sintetico, rimaneggiato per l’occasione; il testo deve presentare caratteristiche precise:
- connessione con l’argomento della giornata (anticipazione o arricchimento);
- curiosità o elementi che fungano da esca motivazionale.
Esempio:
Il kraken
Il kraken è un mostro marino che ha dato origine a numerose storie di mare e ha ispirato anche l'autore del romanzo Ventimila leghe sotto i mari.
Secondo la leggenda si tratta di un animale enorme, di forma piatta e tondeggiante, con otto tentacoli, avvistato più volte lungo le coste della Norvegia.
Era così grande che quando si immergeva provocava vortici e gorghi capaci di trascinare sott'acqua qualsiasi nave. Probabilmente la leggenda trae origine da un animale reale: il calamaro gigante, un mollusco relativamente raro che vive a grande profondità negli oceani.
Step 2. Dettato
In seguito, detta il testo alla classe. Il dettato in sé permette di sviluppare concentrazione e memoria e crea un clima di classe focalizzato sul compito. La brevità del testo è direttamente proporzionale all’attenzione che si può richiedere alla classe.
Alunne e alunni BES possono trarre vantaggio da strumenti compensativi, dall’assistenza del docente di sostegno, oppure ricorrere al dettato inclusivo, ovvero lo stesso testo che viene dettato alla classe ma che, sul modello del cloze, richiede l’inserimento di alcune parole/frasi. La reiterazione dell’attività permette, nel tempo, di creare una vera e propria routine fatta di riflessione sulla lingua, comprensione del testo e rielaborazione creativa.
Step 3. Attività successive
L’insegnante corregge il testo senza valutazione (anche in modo collaborativo) per procedere poi con le successive attività, che possono riguardare:
- l’acquisizione di competenze ortografico/lessicali;
- la comprensione del testo;
- la produzione scritta;
- la rielaborazione creativa.
Le attività possono essere in funzione del testo o legate a quanto verrà poi sviluppato nel corso della lezione, ma non occupa un tempo superiore ai 15 minuti.
Esempio:
1. Lessico (spiegare, ricavare dal contesto o cercare sul dizionario il significato delle parole)
GORGO
TRAE (TRARRE)
MOLLUSCO
2. Comprensione (cerca nel testo la risposta alle domande)
- Il kraken è un animale reale?
- La Norvegia è un Paese che si affaccia sul mare?
- Quale animale potrebbe aver ispirato le leggende del kraken?
3. Produzione (orale o scritta)
- Perché spesso nelle leggende i mari sono abitati da mostri? Quale pericolo costituivano per i marinai?
4. Rielaborazione creativa (consegna domestica o in classe in funzione delle successive attività)
- Disegna il kraken e realizzalo successivamente con stoffa e bottoni.
Nello specifico la lezione successiva verteva sulla definizione e sul significato di “leggenda” (epica) e sul testo regolativo. Per poter realizzare un burattino di stoffa del kraken ho proposto alla classe un testo e un video tutorial su come cucire i bottoni. Le caratteristiche del testo regolativo sono così state analizzate, ricavate e messe in pratica (verificate) proprio grazie a una applicazione concreta.
Educazione civica, competenze e cittadinanza
La routine si presta a una estrema variabilità e anche alla possibilità di rendere più complesso l’impegno richiesto alla classe modificando i testi base. Complessivamente ho proposto circa 50 dettati con differenti tipologie testuali (poesia compresa). Particolarmente interessante si rivela la possibilità di introdurre riflessioni etiche per l’Educazione civica, legate all'Agenda 2030 e alle competenze di cittadinanza.
Le attività, infatti, permettono di proporre un approccio vicino al Service Learning, una proposta pedagogica che unisce il Service (le azioni solidali e il volontariato per la comunità) e il Learning (l’acquisizione di competenze metodologiche, sociali e didattiche).
Per esempio, un breve testo relativo alla necessità di ridurre i consumi energetici ha portato alunni e alunne a ragionare sul modo in cui utilizzano le luci a scuola e a casa, monitorando quanto spesso l'illuminazione non fosse usata in modo sostenibile. Portare l’attenzione della classe su criticità reali e quotidiane, a partire da un dettato, si è rivelata una interessante applicazione del “rendere visibile l'insegnamento".
Non solo la classe appare sinceramente motivata e curiosa (c’è attesa per il testo del giorno), ma si sviluppano competenze che vengono effettivamente messe in atto nella prassi scolastica e non solo. Nello specifico, si sono notati miglioramenti sull’asse ortografico, lessicale ed espositivo, una maggior capacità di concentrazione (su tempi brevi) e infine una discreta facilità dell'inferenza logica.
Naturalmente occorrerà tempo per validare tale approccio, ma in questa circostanza sembrerebbe che l’essenziale sia davvero visibile all’occhio.
Referenze iconografiche: © Perkus/Shutterstock