Il contagio della lettura
La lettura libera e condivisa come percorso di «contagio»
Il progetto
Il progetto «Contagio lettura. Letture ad alta voce tra coetanei e tra persone di età diversa», realizzato nell'arco dell'anno scolastico 2011/12, è nato dalla condivisione di strategie e metodologie tra la Biblioteca Comunale di Gazzada Schianno (Va), le insegnanti di Lettere dell'Istituto Comprensivo Cagnola, che ha sede nel paese, e le coordinatrici delle locali scuole dell'infanzia. Il progetto, che ha coinvolto sei classi della scuola primaria e quattro della secondaria di primo grado, ha voluto porre l'attenzione sulla lettura vicariale, a voce alta, come principale strumento nella promozione della lettura, punto di partenza per fornire esperienze di lettura gratificante, tappa indispensabile nella formazione del lettore autonomo e abituale.
Il progetto era strutturato su due percorsi: uno per gli alunni e uno per i genitori, con una serata conclusiva aperta a tutti. Il percorso per gli alunni prevedeva lo scambio di letture ad alta voce tra classi e ordini di scuola diversi; il percorso con i genitori si articolava in tre incontri, gestiti dalla bibliotecaria, sul piacere della lettura.
Il punto di vista della bibliotecaria
La biblioteca di ente locale è da sempre interessata a creare un collegamento con i genitori e le istituzioni scolastiche, in modo da attivarsi nell'offerta di un servizio sempre più attento e vicino ai bisogni reali dei cittadini. Come bibliotecaria di base seguo l'evolversi degli interessi dei lettori nel tempo, in relazione a vari contesti ed esigenze, oltre a quelle scolastiche: quando la passione per la lettura viene condivisa in famiglia vengono richieste letture per figli, fratelli, coniugi, nonne…; gruppi di lettori con interessi comuni si creano spontaneamente attorno a percorsi culturali proposti sul territorio, generi narrativi, argomenti di manualistica e saggistica. Penso che un percorso di promozione/educazione alla lettura per avere effetti durevoli nel tempo debba snodarsi con continuità dal lettore potenziale (ottime indicazioni a riguardo sono offerte dal progetto nazionaleNati per Leggere) al lettore autonomo, capace di una lettura dotata di significatività, abituale frequentatore di librerie e biblioteche, fruitore critico di vari prodotti culturali, fautore di comunicazione.
Il progetto «Contagio lettura» è stato dunque da me proposto alle insegnanti dell’Istituto Comprensivo proprio in quest’ottica e si è caratterizzato per la sua trasversalità rispetto ai vari cicli scolastici e il coinvolgimento attivo di insegnanti e genitori degli alunni, portando attenzione sul piacere e l'utilità della lettura nella relazione comunicativa tra generazioni. Nel promuovere occasioni di espressione e scambio fra persone di varie età, compresenti, così come avviene nel quotidiano, bambini, ragazzi e adulti sono stati invitati a indossare in momenti diversi i panni di uditore, lettore, autore e critico letterario.
Premessa di rito e costante in ogni incontro con i genitori sono state le letture ad alta voce: la lettura condivisa invita all'interazione con il testo, offre stimoli e suggestioni per rielaborarne i messaggi, scambiare riflessioni e opinioni.
Rivolgendomi dapprima agli insegnanti poi ai genitori, ho scelto di leggere loro Il narratore di Saki, nella interessante edizione illustrata da Michele Ferri (Orecchio Acerbo, 2007), commentando e suscitando ricordi sulle loro esperienze come attori-narratori e come pubblico-uditori. Ho presentato la stessa lettura ai ragazzi partecipanti come introduzione al progetto.
Durante gli incontri con i genitori ho proposto dei questionari, invitandoli a soffermarsi sulla propria storia di lettori, andando alla ricerca dei vari aspetti piacevoli e delle difficoltà incontrate; abbiamo giocato a presentare una personale idea della lettura attraverso uno slogan o il commento a illustrazioni, foto e quadri.
Partecipare alle letture ad alta voce tra coetanei e tra persone di età diversa ha rappresentato per me un percorso alla scoperta delle attuali motivazioni alla lettura, ovvero dei variegati aspetti del piacere della lettura, a partire dal piacere della socializzazione.
Il punto di vista dell’insegnante
La parola «contagio» solitamente incute paura perché rimanda alla malattia e dunque bisogna sfuggire al contagio, impedire che la malattia si propaghi. Ma se la parola «contagio» si riferisce alla lettura, allora il senso comune si capovolge e improvvisamente il «contagio» diventa quanto di meglio possa accadere in una classe. Tutti gli alunni contagiati dalla voglia di leggere, di conoscere! È quello che è accaduto quando la nostra bibliotecaria ci ha proposto un progetto intitolato «Contagio lettura». Ben venga il contagio allora!
Nella nostra classe, una seconda della secondaria di primo grado, c’era già un buon numero di portatori sani, cioè di lettori consolidati che hanno contribuito a diffondere il virus. Solo pochi alunni, dotati di un buon sistema immunitario, sono riusciti a resistere alla malattia, ma sottoposti a un trattamento di terapia intensiva si sono ammalati anche loro. Il progetto è durato un intero anno scolastico ed è stato vissuto dai ragazzi e dalle loro famiglie in modo positivo. Chi era già un lettore ha trovato uno stimolo in più nel confronto con gli altri, mentre chi non lo era si è lasciato contagiare, scoprendo il piacere della lettura condivisa.
Come abbiamo lavorato? Non abbiamo «lavorato» in quanto la lettura faceva già parte delle nostre attività quotidiane e anche la lettura ad alta voce era una pratica consolidata: leggono i ragazzi tra di loro, ma leggo anch’io insegnante, quando voglio regalare loro una bella storia. Quello che abbiamo fatto, invece, è stato cercare di capire perché ci piace leggere, e perché proprio ad alta voce. La lettura è un regalo che non costa nulla e che tutti possiamo fare, che è bello ricevere ma anche donare. Ecco quindi che i ragazzi hanno letto alle classi seconde della primaria e alla classe prima della scuola secondaria di primo grado con entusiasmo; hanno consigliato ai loro compagni alcuni libri, improvvisandosi “critici letterari” e nella serata conclusiva hanno letto per i genitori. Ogni ragazzo ha scelto liberamente la pagina da leggere agli adulti. E abbiamo scoperto così che i loro libri non si intitolano più Cuore, Pinocchio, Piccole donne, Incompreso o Il corsaro nero; si intitolano: Faccia di maiale, C’è un maschio nel bagno delle femmine, Pesante come una libellula, Corro da te scappo da te, perché le storie cambiano nel tempo e seguono i loro lettori, ma la voglia di leggere, l’emozione di entrare in una storia rimangono sempre le stesse.
Referenze iconografiche: Arina P Habich/Shutterstock