Una serie podcast originale con Chora Media per la Scuola secondaria di secondo grado
Le parole sono lo specchio di una civiltà, ci permetto di capire come gli antichi vedevano e pensavano il mondo. Gli episodi del podcast raccontano l’origine e l’evoluzione di parole fondamentali per la civiltà greca e romana e capaci di interrogare anche noi oggi.
La serie si inserisce all’interno del corso di geostoria Il ramo d’oro,di M. Bettini, M. Lentano, D. Puliga. Ognuno degli otto episodi è scritto e raccontato da Maurizio Bettini o da Mario Lentano.
Dialogo è per i Greci un discorso fra più persone, uno scambio di pensieri, un confronto/ragionamento comune dal quale “per sfregamento”, quasi stessimo percuotendo due pietre focaie o sfregando dei legnetti, può nascere la scintilla della conoscenza (epistème).
La parola greca paidèia indicava il percorso di formazione di un essere umano, ma anche la sua cultura, a testimoniare come la cultura fosse un mezzo per rendere l’uomo “più umano”.
Il rex era un capo politico e militare, ma anche una figura religiosa. Era chi indicava la direzione verso cui procedere, chi aveva l’autorità per “dettare una linea”.
Il costume degli antenati, il mos maiorum, rappresentava per i Romani un codice di comportamento da seguire nei più vari ambiti della vita e della società. Come nasceva un “costume”, come evolveva e cosa significava?
L’auctoritas è la capacità di mettere in moto un processo e di portarlo a termine, è la parola efficace, che fa accadere ciò che si pensa e che si dice. È come se chi ha auctoritas facesse crescere le messi, facesse crescere una pianta e la rendesse rigogliosa.
I Romani individuavano la natura dell’essere umano, l’humanitas, ora nella mitezza, nella cura verso gli altri, ora invece nell’educazione, nella cultura. È nella cultura che sta la vera essenza dell’uomo.
Religione non indica per tutti la stessa cosa: se il politeismo era una religione aperta agli dèi degli altri, i monoteismi antichi ammettono un solo vero dio. Dietro questa differenza sta una differente concezione della verità.
Una narrazione storica chiara e rigorosa insieme al fascino dell’antropologia del mondo antico. Maurizio Bettini ci insegna che confrontarci con la diversità degli antichi è uno dei modi migliori per riflettere sul presente, educarci alle differenze e discutere i temi del vivere civile.
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