Kit per la differenziazione didattica

Strumenti per la differenziazione didattica

Come rivoluzionare la didattica tradizionale, valorizzando le peculiarità, gli interessi e gli stili di apprendimento di ogni allievo/a? Attraverso la differenziazione didattica. Un approccio educativo flessibile basato sulla personalizzazione dei contenuti e dei materiali. CeDisMa, il Centro studi e ricerche sulla Disabilità e Marginalità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha messo a disposizione un kit per la differenziazione didattica, gli strumenti descritti sono scaricabili cliccando sui link.

Nonostante i progressi delle conoscenze in materia di apprendimento, la didattica tradizionale non ha permesso un vero e proprio cambiamento nelle classi, dove gli allievi, ognuno con le proprie peculiarità, si trovano spesso ad affrontare lo stesso curricolo e con modalità didattiche uguali per tutti.

La differenziazione didattica, invece, è la “prospettiva metodologica di base capace di promuovere processi di apprendimento significativi per tutti gli allievi presenti in classe, volta a proporre attività educative didattiche mirate, progettate per soddisfare le esigenze dei singoli in un clima educativo in cui è consuetudine affrontare il lavoro didattico con modalità differenti”1.
Allo scopo di supportare il docente nell’affrontare la pratica quotidiana in classe secondo modalità diversificate a seconda dei profili di apprendimento, dei livelli di prontezza e/o degli interessi degli alunni, si propongono qui degli strumenti utili per progettare, osservare e valutare attività di differenziazione didattica.
Nello specifico:

  • una scheda di osservazione sulla classe e sui singoli alunni;
  • una scheda di progettazione pensata sul lungo periodo e una, al contrario, relativa ad una progettazione più ravvicinata, a livello micro, per accompagnare i docenti nella pianificazione delle singole attività giornaliere;
  • una scheda di valutazione;
  • una scheda di autovalutazione per favorire una riflessione migliorativa e costante nell’insegnante.

Oltre a questi strumenti, si propone un format di profilo della classe dove appuntare tutti quegli elementi da tenere in considerazione per differenziare contenuto, processo e/o prodotto, ovvero:

  • i punti di forza e di fragilità dell’alunno/a
  • gli interessi
  • gli stili di apprendimento
  • gli aspetti motivazionali e relazionali.

A questo scopo può essere utile far compilare ad ogni studente la propria carta d’identità attraverso la quale il docente ha la possibilità di raccogliere informazioni preziose per conoscere a fondo i singoli alunni.

Le strategie proposte hanno tutte l’obiettivo di supportare il docente a inizio anno, nella fase di pre-assessment, nella rilevazione delle conoscenze già in possesso degli alunni rispetto a determinati argomenti affrontati l’anno precedente e che sono da riprendere.

Attraverso il modello di Frayer, ad esempio, si chiede allo studente di scrivere una definizione, una caratteristica, un esempio corretto e uno errato relativamente al concetto posto al centro del diagramma. In questo modo l’insegnante indaga quali sono le conoscenze in possesso dell’alunno rispetto a quel determinato argomento e ne appura la veridicità.
In maniera similare, le 3-2-1 cards permettono al docente di raggiungere lo stesso scopo. Questa strategia può essere anche utilizzata in itinere, come monitoraggio: l’insegnante, chiedendo agli alunni di indicare alla fine di un’attività tre cose che hanno imparato, due domande che permangono in loro e un aspetto che vorrebbero approfondire, raccoglie dei feedback preziosi. In questo modo, si favorisce anche quel senso di autoriflessione e di autoconsapevolezza fondamentale nel processo di apprendimento dell’alunno. Analogamente, attraverso le KWL Chart si sollecita lo studente a esplicitare le conoscenze che già possiede in merito all’argomento da introdurre, lo si coinvolge esplicitando gli obiettivi dell’attività e infine gli si richiede di riflettere su ciò che ha appreso.

Attraverso le tabelle di scelta, invece, l’insegnante mira a far leva sull’autodeterminazione dell’alunno proponendogli di scegliere tre attività da completare, anche come ripasso dei concetti affrontati l’anno precedente.
Inoltre, dal momento che l’insegnante può differenziare le attività anche attraverso gli interessi degli alunni, è auspicabile che rilevi queste informazioni a inizio anno, rispetto alle tematiche previste: a questo proposito, la creazione di un istogramma da creare in base agli interessi potrebbe essere un modo accattivante per coinvolgere gli alunni e metterli al centro del loro apprendimento.

TESTI DI RIFERIMENTO

  • D’Alonzo L., La differenziazione didattica per l’inclusione, Erickson, Trento, 2016.
  • D’Alonzo L. (a cura di), Ognuno è speciale, Pearson, Milano-Torino, 2019.
  • D’Alonzo L., Monauni A., Che cos’è la differenziazione didattica, Morcelliana Scholè, Brescia, 2021.

NOTE

  • 1L. d’Alonzo, La differenziazione didattica per l’inclusione, Erickson, Trento, 2016, p.47.
Scheda strumenti utili Download
Scheda di microprogettazione Download
Profilo della Classe Download
Indagine sugli interessi Download
Carta d’identità Download
Modello di Frayer Download
3-2-1 Card Download
KWL Chart Download
Tabelle di scelta Download

Referenze iconografiche: Radachynskyi Serhii / Shutterstock

Anna Monauni

È dottore di ricerca in Scienze della Persona e della Formazione, indirizzo Pedagogia-Education. Collaboratrice del CeDisMa, è consulente pedagogico presso i Servizi per l'integrazione degli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano e di Brescia.