Albi in dialogo tra fiction e non fiction
Creare percorsi per appassionare e stimolare l'apprendimento
Gli albi illustrati sono un dispositivo molto potente, in grado di appassionare alla lettura tutte le bambine e i bambini, di suscitare discussioni profonde e di affrontare le discipline in modo più creativo e stimolante, anche grazie alla ricca produzione non fiction.
Come ben sanno insegnanti e genitori, che spesso chiedono ricette miracolose per risolvere il problema, non sempre il rapporto con la lettura di bambine e bambini, ragazze e ragazzi è privo di conflitti. La capacità di leggere non nasce con l’homo sapiens, è un’invenzione umana che mette in campo diverse strutture specifiche a livello cerebrale e attiva processi complessi. A questo si aggiunge il fatto che, nella società attuale, la multimedialità dell’informazione offre esperienze più accattivanti e cognitivamente meno impegnative della lettura di un libro. Come dimenticare la desolante sensazione che si prova durante il prestito librario nella biblioteca di plesso, quando bambine e bambini chiedono solo libri con poche pagine?
Alleati preziosi per avvicinare anche i più refrattari alla lettura sono gli albi illustrati, dei quali molto è stato detto da studiose e studiosi e che, fortunatamente, sono sempre più presenti nelle biblioteche scolastiche e sono entrati a far parte di buone pratiche di lettura condivisa, oltreché della didattica quotidiana di molti insegnanti. Grazie al loro doppio codice iconico e verbale, gli albi rendono il testo più accessibile anche ai lettori meno forti o con difficoltà specifiche, ma allo stesso tempo ampliano i livelli di lettura e creano innumerevoli occasioni di discussione.
A fianco degli albi più propriamente narrativi, che potremmo definire genericamente “fiction”, nel corso degli ultimi anni l’editoria specializzata ha proposto molti albi “non fiction”, che possono essere il gancio per catturare l’interesse, nel rispetto delle passioni e delle preferenze di lettura. Come ricorda Aidan Chambers nel saggio Il lettore infinito, ogni lettura si connette con le esperienze vissute.[1] Sarà quindi cura dell’insegnante scoprire quali siano gli interessi della classe, in modo da disporre della giusta varietà di libri da proporre per la lettura autonoma o condivisa.
Gli albi illustrati non fiction, ma come vedremo tra poco non solo, possono anche integrare e ampliare il contenuto disciplinare, e suscitare curiosità e stupore nei confronti di argomenti considerati noiosi e poco interessanti. Un albo può essere letto ad alta voce per introdurre un argomento di studio, per esempio, ma può anche sostenere ogni aspetto della didattica, lasciando ai sussidiari il compito ultimo di formalizzazione della conoscenza.
In particolare, in classe ci piace creare rimandi, scegliere libri amici, anche affiancando fiction e non fiction.
Albi in dialogo
Per parlare di stagionalità, in tutte le sue forme, e tempo che scorre, in ogni senso possibile, abbiamo provato a far dialogare tre libri: Il bosco di Topino di Alice Melvin (ed. Ippocampo), Primavera, estate, autunno, inverno di Francesco Pittau e Bernadette Gervais (ed. Topipittori) e Caduto. La seconda vita degli alberi, di Maciej Michno, Danio Miserocchi, Valentina Gottardi (ed. Cocai). Tre opere molto diverse, nella forma e nel contenuto, che ampliano a dismisura le possibilità.
Il bosco di Topino è un albo adatto ai piccoli, ma che può incantare anche i più grandi per la ricchezza dei particolari, anche scientifici, che offrono le illustrazioni. Permette una lettura su più piani: il testo è una poesia circolare che si snoda attraverso i mesi, le stagioni e i cambiamenti che avvengono nel bosco: può fornire spunti per costruire una linea del tempo, dove collocare eventi significativi per la classe durante l’anno scolastico.
Aprendo le finestrelle che arricchiscono le illustrazioni si scoprono i dettagli delle abitazioni di Topino e dei suoi amici, dove la vita viene raccontata attraverso la quotidianità delle azioni: un’occasione per arricchire il lessico e avviare alla descrizione.
Nelle ultime pagine ci sono inoltre informazioni sulla flora e la fauna del bosco: un’ottima occasione per attività di scienze. Allo stesso modo, la mappa del bosco che troviamo in apertura permetterà un collegamento con geografia, per esempio per realizzare una semplice mappa dell'ambiente circostante la scuola, dopo aver fatto un'uscita sul territorio per annotare elementi naturali e antropici.
Il passaggio a Primavera, estate, autunno, inverno può coinvolgere più in generale la stagionalità, ma anche essere puntuale, partire da un dettaglio. Per esempio, ci possiamo soffermare sui bucaneve che spuntano nel bosco in febbraio, ben visibili nella ricca tavola di Alice Melvin, e poi spostarci sull’illustrazione dei bucaneve nell’opera Topipittori.
Possiamo osservare due rappresentazioni completamente diverse, una più poetica e una più realistica. Da qui le direzioni possono essere quasi infinite. Si può cominciare lo sfoglio di questo albo, in cui torna il concetto di circolarità già espresso nelle storie di Topino, qui sostenuto ed esplicitato dalla spirale. Si può iniziare a parlare di fiori, o immergersi nella poesia che esprime un fiore che spunta in condizioni tanto estreme.
Del resto, come afferma Giulia Mirandola nel Catalogone del 2011, questo è «il libro per imparare a scrivere in corsivo, oppure il libro di scienze e filosofia, oppure il libro di geometria e disegno».
Per passare a un testo più esplicitamente non fiction, nel modo contemporaneo di intenderlo, che si è guadagnato anche una menzione alla Bologna Children Book Fair, l’inverno e la neve sono una delle occasioni maggiori di meraviglia in Caduto. La seconda vita degli alberi. Questo testo esplora la vita che si muove intorno a un albero caduto, morte che crea vita, circolarità nella sua essenza.
Fin dalla copertina, le radici esposte e il tronco dell’albero steso al suolo diventano casa, rifugio, dispensa per gli esseri viventi che vi si posano. L’indice non fa che confermare le nuove possibilità che nascono proprio dalla “seconda vita degli alberi”: tra le specie animali, insetti, uccelli, mammiferi piccoli e grandi potranno trarne rifugio e nutrimento per lunghi anni, allo stesso modo di diverse specie vegetali. Lo stesso manto nevoso da cui abbiamo visto spuntare i bucaneve – che non mancano anche qui, mostrando uno dei molteplici fili che legano questi tre libri – diventa elemento prezioso per la sopravvivenza, sia perché garantisce acqua alle piante che ne necessitano maggiormente, sia perché sotto il suo bianco tepore la temperatura non scende mai sotto lo zero. Le tracce che possiamo scorgere in superficie diventano una sorta di mappa che ci permette di leggere la vita del bosco e dei suoi abitanti.
Nel volume si alternano pagine ricche di informazioni a tavole illustrate, che hanno il solo scopo di suscitare meraviglia.
Una sensazione facile da scorgere negli occhi delle bambine e dei bambini che ci hanno accompagnato nella scoperta di questi tre libri.
[1] A. Chambers, Il lettore infinito. Educare alla lettura tra ragioni ed emozioni, a cura di G. Zucchini, Equilibri, Modena 2015.
Referenze iconografiche: Pixel-Shot/Shutterstock