Fare educazione civica attraverso esperienze estetiche

Educare alla cittadinanza attraverso esperienze estetiche e partecipative

L’esperienza estetica, così come il coinvolgimento emotivo, sono fondamentali per generare apprendimenti. Si può educare alla cittadinanza attraverso esperienze artistiche, così come si può fare arte lungo percorsi di educazione civica.

Con la Legge del 20 agosto 2019, no 92, si introduceva l’obbligo dell’insegnamento dell’educazione civica, troppo spesso lasciata a margine di molte esperienze educative e di molti apprendimenti curricolari, pur fortemente connessi con l’imparare a essere cittadini consapevoli.
Molte buone pratiche erano per la verità già presenti nelle scuole o introdotte attraverso progetti in collaborazione con i servizi del territorio. Senza dubbio, però, l’introduzione della Legge ha reso esplicita la necessità di sistematizzare e integrare pienamente al curricolo le proposte di questa importante sfera educativa.
Per troppo tempo, infatti, l’educazione civica, o educazione alla cittadinanza attiva o educazione alla convivenza civile, così come rinominata nel corso della storia dell’istruzione scolastica, era rimasta confinata all’acquisizione delle «conoscenze dell’organizzazione dello Stato e delle principali norme della Costituzione, fornendo solo uno spunto in chiave morale di ciò che fosse utile attuare o meno, i diritti e i doveri individuali e sociali»
(Rachele Confalonieri, Alessandra Tiozzo, Fare arte ed educazione civica, Sanoma, 2024, p. 2.).

D’altro canto, la consapevolezza di essere cittadini e l’importanza di esserlo in modo attivo e partecipe si acquisisce non solo e non tanto attraverso la conoscenza del nostro sistema istituzionale, ma necessariamente vivendo esperienze partecipative, che generino un pensiero orientato alla pluralità e che stimolino una lettura critica degli ambienti e dei paesaggi che abitiamo, naturali, sociali e/o culturali che siano. Non è essendo bene informati che diventiamo pienamente cittadini. Alla conoscenza, necessaria e indispensabile, del funzionamento della società attraverso le sue istituzioni, si deve accompagnare un coinvolgimento personale, un senso di appartenenza alla comunità locale, così come alla comunità planetaria, tale da appassionare ogni individuo alla custodia del proprio ambiente di vita e della comunità che lo abita.
Ogni riflessione relativa ai grandi temi della cittadinanza, allora, deve essere accompagnata da un invito e una proposta all’azione. Insegnanti, educatori, e più in generale gli adulti di riferimento di chi oggi è bambino/a hanno la grande responsabilità di coltivare nelle nuove generazioni un senso del futuro possibile.
Uno sguardo su un futuro realmente percorribile si può ottenere solo esercitando pienamente i propri poteri di cittadini, dal diritto di voto a un dialogo costante con le istituzioni, a partire da quelle locali, al tempo stesso portando avanti con costanza i propri doveri di cittadini nella dimensione pratica del quotidiano, nelle scelte individuali, attraverso i tanti piccoli gesti di cura che compongono il nostro stile di vita.

Un percorso di educazione civica dovrà, allora, parlare a mente e cuore di alunni e alunne, in un’attenta composizione di elementi informativi, che spazieranno dalla salute ai temi dell’ecologia e della sostenibilità, fino ad arrivare ai problemi che riguardano le società complesse e composite e i nodi delle relazioni internazionali e della necessaria cooperazione tra popoli, ed esperienze che portino a un importante coinvolgimento emotivo nella quotidianità di alunni e alunne.

Nelle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica redatte dal MIUR a supporto della Legge 92/2019 si evidenzia la prospettiva trasversale di questo insegnamento:

«La trasversalità dell’insegnamento offre un paradigma di riferimento diverso da quello delle discipline. L’educazione civica, pertanto, supera i canoni di una tradizionale disciplina, assumendo più propriamente la valenza di matrice valoriale trasversale che va coniugata con le discipline di studio, per evitare superficiali e improduttive aggregazioni di contenuti teorici e per sviluppare processi di interconnessione tra saperi disciplinari ed extra disciplinari».

Il volume Fare educazione civica e arte di Rachele Confalonieri e Alessandra Tiozzo invita a stabilire un nesso tra temi di educazione civica e la bellezza e la potenza comunicativa di opere, esperienze e percorsi artistici, nella convinzione che proprio la bellezza possa essere il motore di quel coinvolgimento non solo razionale, ma anche emotivo, che possa orientare progetti, idee e azioni per un mondo più giusto, più equo, più sostenibile.
Tra le proposte delle autrici vi è, ad esempio, la lettura dell’affresco di Raffaello Sanzio La scuola di Atene, conservato ai Musei Vaticani, un’ottima occasione per conoscere la democrazia ateniese, che fece dell’agorà, la piazza, il luogo privilegiato di esercizio della cittadinanza, dove discutere le idee, confrontare le opinioni e prendere decisioni. La proposta didattica prosegue con lo studio e la sperimentazione della prospettiva come tecnica pittorica, uno strumento per orientare l’occhio del fruitore dell’opera.

L’articolo 11 della nostra Costituzione – che dichiara il rifiuto della guerra da parte del nostro Paese – viene esplorato a partire dalle piccole controversie che riguardano bambine e bambini ogni giorno in prima persona e che possono essere il primo esempio, per loro chiaro, di conflitto. Si arriva gradualmente al concetto di “guerra” e si scopre nella street art la volontà di “cancellare la guerra” attraverso i graffiti colorati di Shamsia Hassani, in Afghanistan.

Le regole dell’economia circolare (Recupero, Riciclo, Riutilizzo, Riduco) vengono accostate ad opere artistiche contemporanee che mettono i rifiuti al centro del lavoro, come veri e propri protagonisti degni di nuova e clamorosa vita, come la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto.

Questo modo di fare scuola che intreccia conoscenza ed esperienza – in particolare esperienza estetica – rende l’educazione civica una proposta coinvolgente, connessa con la realtà concreta di bambine e bambini e al tempo stesso capace di creare legami con opere d’arte lontane nel tempo o nello spazio.

“La bellezza salverà il mondo”, verrebbe proprio da dire.

FARE ARTE ED EDUCAZIONE CIVICA 

Cover_FareArteEdCivica_sfondo_colorato3PERCORSI INTEGRATI per le classi 4 e 5

Nel volume Fare Arte ed Educazione Civica, in dotazione per chi adotta il Sussidiario dei Linguaggi Tante voci, troverete percorsi di arte collegati ai tre nuclei fondanti dell’Educazione Civica.

Il volume è parte della collana “Fare” dedicata agli insegnanti della scuola primaria, pensata per poter essere un supporto nell’attività didattica che viene svolta giorno per giorno in classe.

 

Referenze iconografiche: Iryna Inshyna/Shutterstock

Laura Papetti

ha lavorato per anni come progettista editoriale nel settore scolastico. Da alcuni anni è docente di scuola primaria nella provincia di Monza e della Brianza e collabora con Sanoma Italia in qualità di autrice e consulente editoriale.