La guerra russo-ucraina
I principali sviluppi dal gennaio del 2024 a oggi
La Russia avanza
Nel corso del mese di gennaio, nonostante il gelo, l’esercito russo lancia un’intensa offensiva nell’Ucraina orientale, in particolare nelle province di Donets’k e Luhansk, che la Russia intende annettere.
L’Ucraina – grazie al sostegno della NATO – rafforza le sue difese, ma i combattimenti sono particolarmente feroci. L’esercito russo avanza lentamente.
Al fronte si combatte quotidianamente e gli Ucraini cercano di mantenere le posizioni per non perdere territori.
La Russia intensifica gli attacchi su Kyiv, la capitale ucraina, e Kharkiv, nel nord-est del Paese, colpendo infrastrutture civili e militari. Si tratta sia di bombardamenti sia di attacchi con droni.
L’Unione Europea si accorda per un pacchetto quadriennale di aiuti all’Ucraina di 50 miliardi di euro circa.
Durante il mese di marzo le forze russe fanno progressi significativi nell’Ucraina meridionale, conquistando territori e cercando di consolidare il controllo sulla città Cherson.
L’Ucraina tenta di contrattaccare, ma si aggrava la crisi umanitaria
Al contempo, l’Ucraina lancia controffensive mirate per riconquistare alcune aree strategiche. Il 12 marzo, droni ucraini colpiscono obiettivi in territorio russo, a centinaia di chilometri dal fronte, compresa una delle più grandi raffinerie di petrolio del Paese, situata quattrocento chilometri a nord-est di Mosca.
Vladimir Putin, presidente della Russia, viene rieletto per la quinta volta nelle elezioni del 24 marzo, con una larga maggioranza di voti.
In aprile in Ucraina la situazione è sempre più difficile. Il numero di sfollati interni ha superato i 7 milioni, con gravi carenze di cibo e acqua nelle zone direttamente coinvolte nel conflitto. Proseguono gli attacchi missilistici russi su diverse città dell’Ucraina.
Riprendono alcuni tentativi di negoziazione per un cessate il fuoco tra Russi e Ucraini, ma senza risultati concreti.
Alla fine dell'inverno i combattimenti si intensificano
Finito l’inverno, i combattimenti si intensificano, in particolare nella zona di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina, con bombardamenti e assalti di artiglieria che causano feriti, morti e danni. Diverse città ucraine subiscono pesanti bombardamenti, aumentando il numero di vittime civili.
A fine maggio, il presidente USA Joe Biden autorizza l’Ucraina a usare armi statunitensi per colpire obiettivi militari all’interno del territorio russo, con l’unica limitazione di non superare i 200 chilometri dal confine. È la prima volta dall’inizio dell’invasione che gli Stati Uniti autorizzano l’uso di proprie armi dentro la Russia: finora, infatti, l’Ucraina poteva utilizzarle solo nei territori ucraini occupati dall’esercito russo, ma non oltre i confini.
In risposta, la Russia avvia esercitazioni militari con armi nucleari tattiche al confine con l’Ucraina. L’arma nucleare tattica è un ordigno progettato per essere usato su un campo di battaglia, con un potenziale molto distruttivo, trattandosi di un’arma nucleare, ma comunque inferiore rispetto alle armi nucleari strategiche (come quelle usate, per esempio, a Hiroshima e Nagasaki durante il Secondo conflitto mondiale).
Scade il mandato del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che però continua a rimanere in carica visto lo stato di guerra nel Paese. Le elezioni presidenziali sono rimandate a data da destinarsi.
L’Ucraina avvia una controffensiva all’interno del territorio russo
Nel corso del mese di giugno la Russia concentra gli sforzi per circondare le forze ucraine nel Donets’k, mentre l’Ucraina continua le controffensive nel sud del Paese.
A luglio Russia e Ucraina effettuano scambi di prigionieri, rilasciando 95 soldati ciascuno.
Gli attacchi russi su Kyiv e su altre città ucraine causano danni significativi, colpendo anche un grande ospedale pediatrico.
La comunità internazionale continua a fare pressione per una soluzione negoziata, ma le ostilità persistono senza significativi progressi verso la pace.
I Paesi Bassi e la Danimarca consegnano all’Ucraina gli F16, i jet da guerra che il governo ucraino chiede da tempo per potenziare le proprie difese contro la Russia.
In agosto, per la prima volta dall’inizio del conflitto, l’Ucraina lancia a sorpresa un’offensiva in Russia, occupando circa 20 km di territorio nemico, nella zona di Kursk. È un fatto nuovo e inaspettato. I Russi reagiscono bombardando diverse città ucraine e lanciando sugli invasori una bomba termobarica, un’arma che prima disperde combustibile nell’aria e poi si infiamma, uccidendo chiunque si trovi nelle vicinanze e infiltrandosi anche negli edifici.
Referenze iconografiche: Drop of Light/Shutterstock