Un anno di guerra in Medio Oriente

Il conflitto fra Israele e Hamas a un anno dall’inizio della guerra diventa un conflitto regionale

Dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro il sud di Israele, il conflitto israelo-palestinese è diventato una guerra regionale che coinvolge anche Libano e Iran. Israele, occupata Gaza e intensificate le azioni contro il gruppo libanese degli Hezbollah, ha bombardato Beirut, uccidendo il leader del gruppo Hassan Nasrallah e provocando la reazione dell’Iran. I tentativi di tregua mediati da Usa, Egitto e Qatar e sollecitati dall’Onu non hanno ancora avuto successo.

Dall’attacco del 7 ottobre 2023, quando i miliziani del gruppo islamista Hamas e di altre sigle della militanza palestinese hanno invaso il sud di Israele uccidendo circa 1.200 persone e sequestrandone più di 200, decine di migliaia di palestinesi della Striscia di Gaza sono rimasti uccisi nell’ambito di un’offensiva israeliana violentissima che ha sollevato aspre critiche nella comunità internazionale: il governo israeliano è stato accusato di colpire indiscriminatamente civili, provocare carestie, distruggere interi quartieri senza una reale necessità militare.

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Palestinesi di fronte a un edificio bombardato dopo un attacco israeliano
nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

 

Oltre un anno dopo l’inizio della guerra di Gaza, la più sanguinosa nella storia del conflitto israelo-palestinese, le ostilità, lungi dall’attenuarsi, si sono allargate a buona parte della regione mediorientale coinvolgendo Cisgiordania[1], Libano, Iran, e in misura minore Siria, Yemen, Iraq, Giordania. In Libano gli Hezbollah, una formazione politica e militare legata alla popolazione musulmano-sciita e sostenuta dall’Iran, hanno dichiarato il proprio sostegno ai combattenti palestinesi di Gaza iniziando a bersagliare il nord di Israele con razzi e droni fin dall’8 ottobre 2023. Israele ha risposto in maniera relativamente contenuta finché, nel settembre 2024, avendo ormai consolidato l’occupazione militare di Gaza, ha lanciato un’offensiva di vasta scala bombardando pesantemente la capitale Beirut e il sud del Paese, dove Hezbollah è più radicato, uccidendo il leader del movimento Hassan Nasrallah, e infine iniziando un’invasione di terra con migliaia di soldati. Nasrallah aveva dichiarato nei suoi discorsi che gli attacchi dal Libano si sarebbero fermati solo quando fosse stata siglata una tregua a Gaza, ma Israele rifiuta di trattare i due teatri di guerra come un unico fronte.

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Veduta aerea dei sobborghi meridionali di Beirut dopo un attacco aereo israeliano.

 

Questa nuova escalation ha indotto l’Iran, il principale sponsor delle organizzazioni armate ostili a Israele nella regione, a sferrare il suo secondo attacco diretto contro Israele dopo quello dell’aprile 2024, quando oltre 300 fra droni e missili furono intercettati dai sistemi di difesa di Israele e degli alleati. Il primo ottobre 2024 Tehran ha lanciato quasi 200 missili balistici contro lo Stato ebraico danneggiandone alcune infrastrutture militari; non ci sono state vittime israeliane grazie agli efficaci sistemi di difesa anti-missilistici attivi nel Paese. All’indomani di questo attacco, tuttavia, per proteggere l’alleato israeliano, gli Stati Uniti per la prima volta dall’inizio della guerra hanno dispiegato 100 militari in Israele, inviandoli al seguito del sofisticato sistema di difesa antimissilistico THAAD[2]. Sabato 26 ottobre Israele ha risposto all’attacco colpendo alcune basi militari in Iran.

A un anno dall’inizio del conflitto i tentativi concertati a più riprese da Stati Uniti, Egitto e Qatar per giungere a una tregua e alla liberazione di tutti gli ostaggi israeliani non hanno ottenuto risultati, salvo il rilascio di un centinaio di persone nel novembre 2023. Analogamente sono state proposte durante l’anno diverse risoluzioni Onu per il cessate il fuoco, la restituzione degli ostaggi e l’ingresso degli aiuti a Gaza. Le uniche brevi pause umanitarie sono state concesse per permettere all’Organizzazione mondiale della sanità di condurre una campagna vaccinale contro la poliomielite dopo l’individuazione di alcuni casi di infezione nel luglio e nell’agosto 2024 a causa delle pessime condizioni igieniche e sanitarie della Striscia di Gaza, conseguenza dei bombardamenti.

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Palestinesi ricevono aiuti alimentari presso un centro di distribuzione
delle Nazioni Unite (UNRWA) nel campo profughi di Rafah.

 

La guerra con Hezbollah in Libano e le crescenti tensioni con l’Iran non hanno però impedito a Israele di proseguire l’offensiva militare nella Striscia, dove il 16 ottobre 2024 le truppe israeliane hanno ucciso nel sud di Gaza Yahya Sinwar, il leader di Hamas considerato l’artefice dell’offensiva che ha dato inizio alla guerra.

 

[1] Si intende il territorio della Palestina che va dalla riva occidentale del fiume Giordano al mar Mediterraneo.

[2] THAAD sta per Terminal High Altitude Area Defense. Si tratta di un sistema antimissile capace di colpire missili balistici a medio e corto raggio durante la fase terminale del loro volo.

Credits: Anas-Mohammed/Shutterstock, Ali Chehade Farhat/Shutterstock, Anas-Mohammed/Shutterstock

Davide Lerner

Giornalista, ha lavorato per il quotidiano israeliano “Haaretz” e collabora come esperto di Medio Oriente con il quotidiano italiano “Domani” e con Rai Radio 3. Ha pubblicato con Piemme il reportage Il sentiero dei dieci. Una storia fra Israele e Gaza.