Donald Trump diventa presidente degli Stati Uniti per la seconda volta

Nelle elezioni presidenziali del 5 novembre 2024, Donald Trump è diventato presidente degli Stati Uniti per la seconda volta, succedendo al democratico Joe Biden

Nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 5 novembre 2024 ha vinto il candidato del Partito Repubblicano Donald Trump. Trump, che era già stato presidente dal 2017 al 2021, ha vinto contro Kamala Harris, la candidata del Partito Democratico.

Il 20 gennaio 2025 Trump è quindi entrato in carica come 47o presidente USA, succedendo al democratico Joe Biden. Applicherà il suo programma elettorale, che ha così diviso il popolo statunitense?

La campagna elettorale: riduzione delle tasse e protezione dei confini

Durante la campagna, Trump ha promesso di creare un’America “forte, prospera e sicura”. A convincere molti elettori sono state soprattutto le promesse di una nuova “età dell’oro”, da ottenere grazie alla riduzione delle tasse per le famiglie e per le aziende e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Un altro cavallo di battaglia del neo-eletto presidente USA è il rafforzamento dell’identità americana, con meno immigrati e una maggiore protezione dei confini: Trump ha promesso misure ancora più rigide per fermare l’immigrazione illegale dal Messico dopo che, nel suo primo mandato, aveva già iniziato la costruzione di un muro lungo la frontiera meridionale degli Stati Uniti.

La critica alla transizione energetica

Un’altra parte importante del programma elettorale di Trump è stata la critica alla transizione energetica troppo rapida. Trump ha ribadito molte volte che puntare solo sulle energie rinnovabili, come quella eolica e quella solare, senza tenere conto dei costi e delle necessità dell’economia, avrebbe danneggiato le famiglie americane. Per queste ragioni ha promesso di sostenere l’uso del petrolio e del gas naturale, non facendo alcun cenno all’impatto ambientale provocato dai combustibili fossili e alle tematiche legate al riscaldamento climatico.

Il pericolo dei dazi e la guerra in Ucraina

Il programma di Donald Trump prevede inoltre l’imposizione di nuovi dazi, e cioè l’aumento delle tasse sui prodotti importati da altri Paesi. Per esempio, se un’azienda americana compra acciaio dalla Cina, dovrà pagare una tassa extra decisa dal governo statunitense. In questo modo, i dazi renderanno la merce importata più costosa rispetto a quella prodotta all’interno degli Stati Uniti, spingendo le aziende e i consumatori a comprare beni made in USA. Durante il suo primo mandato presidenziale, Trump aveva già imposto dazi su acciaio, alluminio e su molti altri prodotti. L’argomento è stato ripreso durante l’ultima campagna elettorale e la minaccia di nuovi dazi spaventa i governi di diversi Paesi, in particolare quelli di Cina, Canada e Messico, ma anche gli Stati dell’Unione Europea.

Infine, nel corso della campagna elettorale Trump ha promesso più volte di riuscire a mettere fine alla guerra in Ucraina, proponendo una strategia diplomatica di riduzione delle tensioni in quell’area del mondo.

La società statunitense è divisa

La vittoria di Trump ha mostrato quanto la società statunitense sia divisa. Da una parte, ci sono persone che credono nelle sue idee e lo vedono come un leader forte, capace di riportare ordine e crescita. Dall’altra, ci sono persone che temono che le sue politiche siano troppo dure o che non rispettino i diritti delle minoranze e la tutela dell’ambiente.

Il ruolo di Elon Musk

Un elemento sorprendente di questa campagna elettorale è stata l’alleanza con Elon Musk, il multimiliardario fondatore di grandi imprese multinazionali come Tesla (che produce auto elettriche) e SpaceX (un’azienda che sviluppa razzi e navicelle spaziali, con l’obiettivo di rendere possibili i viaggi nello spazio e persino la colonizzazione di altri pianeti). Inizialmente critico nei confronti di Trump, Musk ha cambiato posizione diventando uno dei suoi più ferventi sostenitori.

Dopo la vittoria, Trump ha affidato a Musk un ruolo speciale: guidare il nuovo Dipartimento per l’Efficienza Governativa, un’agenzia pensata per rendere il governo più veloce e tecnologico. Questa collaborazione fa molto discutere, perché unisce due persone già incredibilmente ricche e potenti. Molti cittadini statunitensi sono entusiasti, altri pensano che così tanto potere concentrato in due sole persone possa essere pericoloso: quando un gruppo ristretto ha troppo potere può diventare difficile garantire che le decisioni vengano davvero prese pensando al bene comune.

 Referenze iconografiche:  Phil Mistry/Shutterstock

A cura di Francesco Caligaris e Fiorenzo Oliva

Fiorenzo Oliva è giornalista pubblicista e collabora con diverse case editrici come editor specializzato in testi di geografia, storia e letteratura. È autore del saggio narrativo Il mondo in una piazza. Diario di un anno tra 55 etnie (Stampa Alternativa, 2009) e – con Laura Lo Giudice – di un’originale guida al meglio del capoluogo piemontese, Torino. Una guida (Odos, 2021).

Francesco Caligaris è animatore socioculturale e redattore editoriale. È consulente per l'accompagnamento di percorsi educativi e didattici, per l'integrazione tra servizi culturali e sociali, per lo sviluppo di processi partecipativi. In ambito editoriale si occupa in particolare della cura o della stesura di testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado.