Il racconto autobiografico con il WRW

Un percorso di lettura per stimolare la riflessione su di sé

Questo percorso di lettura vi permetterà di lavorare con la classe sul racconto autobiografico in modo originale seguendo le strategie del WRW, a partire dai brani presenti nell’antologia L’avventura più grande.

Premessa

In questo articolo racconterò un percorso di lettura di testi autobiografici a partire dalle proposte e dal lavoro presente nell’Unità 3 del primo volume dell'antologia L’Avventura più grande. Il percorso è comunque praticabile da docenti che non abbiano adottato l’antologia, poiché forniremo di seguito tutti gli organizzatori grafici utili per la conduzione e già presenti nel manuale nella sezione “Materiali Avventura”.

Il fermento che porta con sé l’avvio dell’anno scolastico coincide anche con le certezze che ogni docente costruisce con la propria esperienza didattica, punti fermi ai quali guardiamo con convinzione e sicurezza.

Per me è il momento giusto per coltivare una dimensione specifica della lettura e della scrittura a cui non posso più rinunciare: quella dell’esplorazione del sé (e quindi anche dell’altro) attraverso lo sguardo autobiografico. Accogliere le classi avendo in mente che il racconto di sé e la parola di ogni singolo individuo sono importanti e necessitano di uno spazio privilegiato si rivela non solo una buona pratica di scoperta della propria individualità, ma anche luogo di apprendimento e di conoscenza reciproca.

Nelle prime settimane di scuola mi interessa mettere le basi per il laboratorio di lettura inteso come momento di incontro delle esperienze di altri: grandi scrittori e scrittrici che, attraverso i loro racconti, ci donano una parte di sé come chiave di lettura del nostro io. Sulla base di questa convinzione, il racconto autobiografico si presta a raccogliere questa esigenza.

 

Una sfida, nella certezza

Ho sempre scelto di lavorare con le mie classi senza utilizzare un testo antologico. Questa modalità di lavoro è figlia della prima esperienza lavorativa avvenuta all’interno di un Istituto Sperimentale di Milano che ha poi segnato in modo profondo il mio essere docente. Nel momento in cui però, nel 2023 , è stata pubblicata l’antologia L’Avventura più grande  di Linda Cavadini, Loretta De Martin e Agnese Pianigiani è iniziata a maturare in me una sfida: provare a lavorare in classe utilizzando un’antologia e costruendo una modalità personale per farlo. Infatti, grazie alle diverse tipologie testuali e strategie presenti, questo testo offre all’insegnante la possibilità di costruire un proprio percorso didattico a partire dalle caratteristiche del gruppo classe e dagli obiettivi di apprendimento su cui intende lavorare.

Durante l’estate ho avuto il tempo di visionare con attenzione la struttura dell’antologia, i testi proposti e il percorso di sviluppo delle competenze di lettura e scrittura, e questo ha significato:

  • misurarmi con testi già scelti da altri lettori, interrogandomi sul motivo di questa scelta e cercando di capire che cosa il testo potesse raccontare a me e agli alunni che avrei incontrato a settembre;
  • scavare, come lettrice, in testi che non conoscevo e comprenderne il senso profondo in relazione alle strategie di comprensione proposte per coltivare lo sguardo “da lettore”;
  • progettare un percorso di sviluppo delle competenze di lettura a partire dai racconti autobiografici presenti nell’antologia, inserendo anche altri testi da me scelti, cercando di costruire un’esperienza di lettura coerente e significativa dal punto di vista della riflessione sul sé;
  • scegliere, in relazione ai testi autobiografici proposti nel percorso, le strategie di lettura utili per costruire la valigia degli attrezzi dei futuri lettori per la vita. In questa scelta è stata molto utile la presentazione iniziale del capitolo dell'autobiografia che mi ha consentito di avere una sintesi visuale delle strategie di lettura, riflettendo anche sulla loro ricorsività e sulla gradualità con cui vengono proposte nel corso dell’unità e di tutto il percorso annuale;
  • riflettere sugli obiettivi e le finalità a partire dai testi e dalle strategie proposte.

Obiettivi e finalità

Gli obiettivi e le finalità di questo percorso di lettura sul racconto autobiografico proposto in una classe prima, durante i mesi di ottobre e novembre, sono stati i seguenti:

  • leggere brevi racconti e ricostruirne la trama;
  • riconoscere la struttura di un testo;
  • individuare le caratteristiche di un racconto autobiografico;
  • comprendere il significato profondo di un racconto autobiografico;
  • scrivere brevi riflessioni personali a partire da uno stimolo dato;
  • condividere il proprio punto di vista a partire dalla lettura di un testo;
  • fare connessioni con le proprie esperienze a partire dagli stimoli di lettura.

La scelta dei testi: protagonisti bambini, tra biciclette, paure e desideri

Nella scelta dei testi da proporre durante l’immersione nel genere, mi piace sempre cercare di delineare un filo rosso, un’immagine che possa essere un porto sicuro per chi legge, un qualcosa in cui riconoscersi e che generi connessioni nell’esperienza di lettura. I racconti autobiografici presenti nell’Avventura più grande hanno come protagonisti dei bambini che sfidano le proprie paure, che vanno in bicicletta, che coltivano i propri desideri e definiscono i loro sogni.

 

Per cominciare, un albo illustrato

  • Beatrice Alemagna, Un grande giorno di niente

Il primo testo che ho proposto alla classe è stato un albo illustrato, Un grande giorno di niente di Beatrice Alemagna, pubblicato dalla casa editrice Topipittori (2016). L’albo racconta la storia di un bambino annoiato in una giornata di pioggia. Mi interessava avviare il percorso autobiografico partendo dal tema della noia come motore dell’azione, come spinta verso il desiderio di superarla per coltivare la capacità di vedere e raccontare anche una giornata che sembra “fatta di niente”. Lo sguardo autobiografico, sia dal punto di vista di chi legge sia da quello di chi scrive, ha a che fare con questo pensiero: avere il desiderio di andare oltre la noia, oltre l’incapacità di raccontarsi (perché fa fare fatica), per scoprire che l’esperienza di un niente può diventare un tutto.

Ho proposto due attività per imparare a farsi domande, attitudine necessaria per costruire la propria identità di lettori, e per ricostruire la trama della storia:

  1. Thinking Routine “See, Think, Wonder”: la routine di pensiero “Cosa vedi, cosa pensi, cosa ti chiedi” porta studentesse e studenti a soffermarsi su ciò che vedono, su ciò che pensano e sulle domande che nascono a partire da un’immagine o da un oggetto. Prima di avviare la lettura vera e propria, ho proposto questa strategia per sostenere l’osservazione della copertina dell’albo, in maniera da solleticare la loro curiosità e riflettere sul valore comunicativo di un’immagine.
  2. Il racconto in punta di dita: questa strategia permette di ricostruzione la trama a partire dall’individuazione del protagonista e delle azioni che lo conducono alla risoluzione dell’ostacolo che incontra. Questo processo è sostenuto dall’organizzatore grafico “Il racconto in punta di dita”.


Racconto autobiografico 1

  • Roberto Piumini, La prova del cimitero

L’unità sul racconto autobiografico dell’antologia si apre con un brano di Roberto Piumini dal titolo La prova del cimitero. In questo testo l'autore ci racconta di quella volta in cui, a undici anni, ha portato a termine una prova di coraggio: entrare di sera nel cimitero del paese in cui abitava. Essendo il tema del coraggio una buona pista di discussione e condivisione con la classe, ho proposto, a partire dagli spunti che Piumini ci regala con il suo testo, due annotazioni di scrittura, sia sul tema del coraggio sia su quello della paura. Per la successiva fase dedicata alla comprensione del testo, abbiamo lavorato a classe intera seguendo le attività proposte: la ricostruzione della struttura del racconto attraverso l’organizzatore grafico “Il puzzle della trama”, la riflessione sulle prime caratteristiche del genere, e la strategia del Visualizza! che porta alunne e alunni a focalizzarsi su una scena del racconto, riproducendola attraverso un disegno ricco di dettagli e particolari.

 

Racconto autobiografico 2

  • Roald Dahl, La bicicletta

Il terzo testo che abbiamo scelto è stato La bicicletta, tratto da Boy, l’autobiografia di Roald Dahl. Questo racconto breve ha la capacità di far comprendere, attraverso una scrittura schietta e precisa, come alcuni episodi della nostra vita, anche nella loro fugacità, si radichino nella nostra memoria per non lasciarci più.

Dopo la lettura ad alta voce e la condivisione delle prime riflessioni, ho chiesto ad alunne e alunni di ricostruire la trama in maniera autonoma, riutilizzando l’organizzatore grafico “Il puzzle della trama”. Come ho scritto prima, questa antologia propone diverse strategie di lettura che l’insegnante ha la possibilità di utilizzare in modo flessibile, sia sui testi proposti al suo interno, sia su altri testi che si vuole leggere in classe. La ricorsività di una stessa strategia permette ai giovani lettori di costruire processi di pensiero da usare con consapevolezza e autonomia. Dopo una prima ricostruzione della trama, ho ritenuto importante riflettere sulle scene che compongono le tre parti del racconto attraverso la strategia dello storyboard, presentata tra le attività della prima unità che nell’antologia è dedicata alla favola.

 

Racconto autobiografico 3

  • María José Ferrada, Più in là

Rimanendo sempre “in sella a una bicicletta”, abbiamo letto poi il testo Più in là di María José Ferrada che racconta l’avventura di alcuni ragazzini che decidono di sfidare il divieto dei genitori: non andare più in là del limite del quartiere. Non solo lo oltrepassano, ma compiono l’impresa in bicicletta. Il racconto si presta, oltre che per una riflessione sul tema del limite come quel qualcosa che incute paura ma che attrae, anche per una discussione sul valore delle parole degli adulti.

  • Ho proposto quindi un’annotazione di scrittura su quello che gli adulti dicono e che loro, come giovani, sfidano. La condivisione ha fatto emergere ricordi, possibili semi di scrittura, emozioni da passare su carta. A seguito della scrittura e della condivisione di queste annotazioni dallo sguardo autobiografico, trovo molto importante spiegare ai lettori e alle lettrici che questa attività permette loro di mettere su carta, pian piano, idee e riflessioni che saranno utili poi nel momento del laboratorio di scrittura.
  • A questo punto del percorso la classe mi sembrava pronta per addentrarsi più nel profondo, alla ricerca del significato centrale del testo, quel seme di scrittura che genera ogni racconto. Per farlo, ho proposto la strategia Il seme del racconto, attività che nell’antologia è proposta a seguito de La prova del cimitero di Piumini, ma che io ho voluto affrontare qui, avendo alle spalle la lettura di più mentor text.


Attività di rilettura dei tre racconti autobiografici

 

Dopo questi primi tre racconti autobiografici, ho proposto alla classe un’attività di rilettura, con l’obiettivo di andare a indagare più da vicino le caratteristiche del genere autobiografico, riflettendo anche su quello che ognuno aveva imparato fino a quel momento. Per farlo ho consegnato loro una tabella per la rilettura, che li aiutasse a riflettere su: autore, narratore, protagonista, quando si svolgono i fatti narrati e qual è il tempo verbale della scrittura.

 


Letture conclusive di consolidamento

  • Roald Dahl, La visita medica
  • Paul Auster, L’autografo

Gli ultimi due testi proposti sono stati La visita medica di Roald Dahl e L’autografo di Paul Auster, presenti entrambi nell’Avventura più grande. I racconti ci sono serviti per consolidare le competenze apprese lavorando su:

  1. il grafico della trama strategia utile per la ricostruzione della trama di un racconto ma anche per la pianificazione di un racconto da scrivere;
  2. i diversi tipi di sequenze che possiamo trovare in un racconto;
  3. il senso del racconto: partendo da ciò che succede nel racconto, si arriva a riflettere sul significato del testo cercando delle prove, ovvero chiedendosi “Che cosa, nel testo, te lo fa dire?”.


Per concludere: la valutazione

 

Per la valutazione finale ho proposto una prova di verifica a partire dal racconto autobiografico Tabacco di capra di Roald Dahl, presente nella guida per il docente allegata all’antologia e a cui ho fatto riferimento per la strutturazione della prova. Ho chiesto di svolgere le seguenti attività:

  1. Ricostruire la trama del racconto scrivendo accanto al testo delle brevi frasi di sintesi.
  2. Ricostruire gli eventi del racconto utilizzando l’organizzatore Il grafico della trama.
  3. Utilizzare l’organizzatore “Dall’esperienza al senso del racconto” per riflettere sul senso del testo.
  4. Compilare una check list sulle caratteristiche del testo autobiografico.

 

Alunne e alunni hanno affrontato la loro prima prova di verifica utilizzando i propri strumenti di lavoro, ovvero il taccuino di lettura e scrittura e le schede utilizzate durante il percorso. Mi è sembrato significativo valutare gli alunni sulle strategie di lettura sperimentate nel percorso in un'ottica di apprendimento e di costruzione della loro identità da lettori, attraverso questa Rubrica di valutazione.

 

See Think Wonder Download
Organizzatore Racconto punta di dita Download
Piumini Annotazioni di scrittura Download
Organizzatore Visualizza Download
Ferrada Annotazione di scrittura Download
Tabella per la rilettura Download
Organizzatore Grafico della trama Download
Organizzatore Esperienza senso racconto Download
Rubrica di valutazione Download
Organizzatore Il seme del racconto Download
Organizzatore Il puzzle della trama Download
Bibliografia 
  • Cavadini, L. De Martin, A. Pianigiani, Leggere, comprendere, condividere, Sanoma 2021.
  • Cavadini, L. De Martin, A. Pianigiani, L’avventura più grande, Leggere e scrivere il mondo, Sanoma 2023.
  • Mughini, S. Panzavolta, MLTV Making Learning and Thinking Visible, Rendere visibili pensiero e apprendimento, Carocci 2020.
  • Pognante, R. Ramazzotti, Il racconto autobiografico con il metodo WRW Writing and reading workshop, Erickson 2022.
Sitografia

Referenze iconografiche: Just dance/Shutterstock

Antonella Lovisi

È docente di italiano, storia e geografia presso la scuola “Sandro Pertini” dell’IC Palmieri a Milano. Per nove anni ha lavorato presso l’Istituto Sperimentale “Rinascita A. Livi”, scuola in cui, con un gruppo affiatato e curioso di docenti, ha incontrato e iniziato a studiare il Writing and Reading Workshop. Dal 2018 sperimenta questo approccio nelle sue classi. Scrive recensioni e saggi critici per Il Segnale, storica rivista letteraria.