We’re all equal!

A citizenship lesson for secondary school

Cittadinanza attiva e digitale, partecipazione responsabile, promozione dei principi di legalità, tutela dei diritti umani, sostenibilità ambientale. In che modo i docenti di lingua inglese possono contribuire all'acquisizione delle competenze di cittadinanza?

Cittadinanza attiva e digitale, partecipazione responsabile, promozione dei principi di legalità, tutela dei diritti umani, sostenibilità ambientale sono importanti temi che la Legge del 20 agosto 2019 n.92 ha introdotto nella scuola come fondanti e imprescindibili, intorno ai quali far ruotare tutto il processo educativo. Questa legge, che da questo anno scolastico diventa operativa, richiama noi insegnanti, con il nostro esempio e con l’elaborazione di percorsi trasversali di educazione civica a educare i ragazzi ai principi della Costituzione e alle norme dell’Unione europea con un occhio agli Obiettivi globali del’Agenda 2030. Mai come in questo momento storico si rende infatti necessario veicolare i principi che sono alla base del concetto di cittadinanza. La difficile situazione che stiamo vivendo richiede a gran voce che tutti abbiamo atteggiamenti di grande responsabilità nei confronti della comunità in cui viviamo. Il contributo di ognuno è infatti fondamentale. Inoltre l’uso massivo del web, soprattutto nel periodo lock down per l’emergenza sanitaria Covid19, ha aperto questioni circa la tutela dei dati, la privacy, l’importanza di una netiquette condivisa che necessitano di competenze in fatto di cittadinanza digitale. Nell’ottica della trasversalità, tutti i docenti possono e devono in qualche modo attivare e poi contribuire ad arricchire gli innumerevoli percorsi che conducono all’acquisizione dell’ampio concetto di cittadinanza attiva e responsabile. Attraverso unità di apprendimento multidisciplinari, la scuola secondaria di primo e secondo grado può progettare percorsi ampi, che coinvolgono più discipline per condurre all’acquisizione completa delle competenze di cittadinanza. Come può il docente di lingua straniera contribuire?
Tanti sono i percorsi attivabili. Quello che suggeriamo qui, da svolgere in lingua straniera, parte dalla conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione italiana (opportunamente tradotti) e si allaccia all’Obiettivo n. 5 dell’Agenda 2030, “Parità di genere” (The Sustainable Development Agenda, “Gender equality”).

Dopo una lettura approfondita e critica dell’ art. 3 della Costituzione che riconosce pari dignità sociale, dell’art. 4 che promuove il diritto al lavoro e in modo particolare dell’art. 37 che riconosce alla donna gli stessi diritti che spettano all’uomo, il percorso multidisciplinare, che abbraccia il tema globale delle disuguaglianze di genere e il superamento di stereotipie e discriminazioni, vede il docente di lingua straniera fortemente partecipe promuovendo lo sviluppo delle competenze linguistiche oltreché di quelle civiche.
Vediamo come, attraverso le descrizione step by step di un percorso che potrà essere svolto anche con la Didattica digitale integrata (DDI) e con l’uso delle TIC e che mette in campo in primo piano l’argomentazione come competenza di alto valore civico e al tempo stesso come mezzo per promuovere le competenze linguistiche in L2. Argomentare vuole dire infatti comunicare, promuovere l’ascolto dell’altro, la riflessione sui diversi punti di vista, il dialogo, il confronto, la negoziazione, l’incontro fra idee a volte contrapposte. Farlo in lingua inglese, con un adeguato scaffolding linguistico di supporto alla comunicazione fornito dal docente (substitution tables, chunks of language, glossaries, …), vuol dire acquisire livelli di competenza sempre più elevati.

Vediamo un esempio pratico:

Attività 1: Invitiamo i ragazzi a fare un breve test al quale devono rispondere la prima cosa che viene loro alla mente: “Write the name of the first scientist that comes to your mind”; ripetiamo la stessa richiesta con writer, painter e politician. Dopo il breve test verifichiamo quanti hanno richiamato alla mente nomi di donne e quanti nomi di uomini per una prima verifica delle stereotipie.

Attività 2: Facciamo ricercare la definizione del termine “stereotipo” e la sua etimologia per veicolare la riflessione sulle eventuali scelte di nomi prevalentemente maschili nell’attività 1: “Do you know the meaning of the word stereotype? Can you explain it?”, poi aggiungiamo un’ulteriore consegna “Can you search for the etymology of the word stereotype?”. I ragazzi arriveranno alla conclusione che derivando dal greco stereos (duro, rigido) e da typos (impressione), la parola indica una impressione stabile e fissa su una o più idee. Incoraggiamo la riflessione: “Did you have gender stereotypes while answering the questions of the activity 1?”. In questa fase, promuoviamo la ricerca etimologica sul web.

Attività 3: Chiediamo ora una riflessione per piccoli gruppi sulla lingua italiana: “Did you notice that in Italian we normally use the male gender in order to talk about categories that include women too? For example ‘ricercatore’, ‘professore associato’, “tecnico” are normally used to talk about women as well. Is it the same in English?”. Incoraggiamo a socializzare alla classe le riflessioni, utilizzando la L2.

Attività 4: Sempre per piccoli gruppi, facciamo redigere una lista di professioni che vengono solitamente eseguite da uomini e una di professioni in prevalenza eseguite da donne. Chiediamo poi di spiegarci il perché delle scelte effettuate “Write a list of jobs that are usually chosen by women and one of jobs usually chosen by men. Explain the reason of your choice”. Le liste potranno essere redatte con scritture condivise sul web con fogli Google oppure con Tricider, uno strumento gratuito per fare brainstorming collettivi sui quali esprimere anche preferenze attraverso voti.

Attività 5: Organizziamo ora un debate nel quale due gruppi di alunni discuteranno intorno alla seguente mozione “Male professionals are better than female ones”. Diamo del tempo affinché un gruppo prepari le tesi a favore della mozione e l’altro a sfavore poi lasciamo dibattere. Una giuria composta da un ulteriore gruppo di ragazzi deciderà al termine quale gruppo sarà stato più convincente e avrà meglio supportato le proprie tesi e confutato quelle avversarie. Questa attività contribuisce notevolmente allo sviluppo della competenza linguistica attraverso l’argomentazione, l’ascolto attivo, la progettazione di interventi e la scelta del giusto lessico da adottare nei propri discorsi. Con essa impareranno a reclutare le funzioni e le strutture linguistiche e i vocaboli già appresi integrandoli con quelli che offriremo attraverso varie forme di supporto linguistico.

Attività 6: Diamo a piccoli gruppi di alunni il compito di ricercare informazioni su importanti personaggi femminili che con la loro vita personale e professionale hanno fatto la storia. Facciamo utilizzare il metodo del web quest e poi invitiamo a raccontare al resto della classe quanto raccolto mediante la creazione di un prodotto digitale come ad esempio una presentazione, un video clip, un’infografica, un blog o altro: “Surf the Internet and look for very important women that in their personal or professional lives made history, then prepare a presentation to introduce one of them to your class”.

Le attività potranno proseguire in diverse direzioni:

  1. approfondendo l’argomento dal punto di vista delle culture che non riconoscono alle donne diritti, capacità e potenzialità da un punto di vista personale e professionale;
  2. toccando il delicato argomento della violenza sulle donne, che include anche l’adescamento sul web;
  3. approfondendo il tema delle donne imprenditrici e verificandone dati e percentuali;
  4. approfondendo l’argomento da un punto di vista storico, studiando il ruolo della donna nel tempo e nelle società antiche;
  5. effettuando ricerche e successive riflessioni sull’immagine della donna offerta dal web e dai mass media.

Qualsiasi sia il tema trattato, l’educazione alla cittadinanza offre grandi occasioni per lo sviluppo delle abilità linguistiche. Ascoltare, comunicare, comprendere, argomentare, collaborare sono infatti le fon-damenta sulle quale il senso civico si sviluppa e cresce.

Referenze iconografiche: Jacob_09/Shutterstock

Marina Screpanti

è docente e formatrice Pearson. Ha curato la piattaforma Pearson Academy “Il CLIL e lo sviluppo delle competenze” per la quale svolge anche il ruolo di tutor. Si occupa di apprendimento delle lingue straniere ed è esperta specializzata in CLIL. Ha pubblicato da poco “Little citizens - CLIL e Agenda 2030 nella Scuola primaria” insieme a L.Cinganotto (2020).