La costruzione e la co-costruzione dei materiali educativo-didattici

Una strategia educativo-didattica vantaggiosa per l’inclusione

Gli insegnanti sono quotidianamente chiamati a prendere in considerazione le abilità degli alunni con tutte le loro specificità e unicità. La personalizzazione e l’individualizzazione rappresentano un orientamento pedagogico che non riguarda solo l’apprendimento ma si estende anche alla sfera educativa. La costruzione dei materiali può sicuramente aiutare a proporre un immaginario rappresentativo eterogeneo e inclusivo.

L’utilizzo dei libri di testo e dei materiali educativo-didattici rappresenta una prassi comune per gli insegnanti di ogni ordine e grado scolastico e di ogni disciplina. Attraverso la consultazione di schede e sussidi didattici, cartacei oppure online, i docenti molto spesso selezionano temi e rappresentazioni da proporre agli alunni per ampliare l’offerta formativa e i contenuti presenti nel libro di testo adottato.
La costruzione o l’adattamento dei materiali da parte dell’insegnante assume un’importanza fondamentale nel momento in cui la scelta di un determinato contenuto, o di una specifica rappresentazione della realtà sociale (mediante foto o disegni), può avere lo scopo di promuovere una prospettiva inclusiva negli alunni e di contribuire all’abbattimento di pregiudizi e stereotipi legati alla disabilità fisica o intellettiva.

Nell’ambito della rappresentazione attraverso immagini, quando l’insegnante presenta agli alunni un’unità didattica relativa a una storia in cui sono presenti degli animali con una differente caratteristica fisica, come ad esempio un insieme di farfalle in cui ne è presente una che ha una sola ala, tale rappresentazione può rimandare a una realtà in cui l’alterità fisica è un dato di fatto, soprattutto se le differenze non costituiscono il tema centrale della storia ma ne rappresentano lo sfondo rappresentativo.
La presenza nella stessa storia di un insetto, come ad esempio il millepiedi, può favorire una visione multiprospettica delle differenze fisiche: gli alunni fruiscono una realtà in cui ogni personaggio ha una sua identità (fisica e psichica) abituandosi a uno sfondo inclusivo durante il processo di apprendimento (la sfera educativa si unisce intimamente con quella didattica).
Questa prospettiva legata alla rappresentazione inclusiva ha anche il vantaggio di poter essere utilizzata, tra l’altro, in ogni tipo di lezione, come per esempio nelle lezioni di grammatica o di comprensione di un testo, in quanto si profila come una sorta di substrato alla base di ogni programmazione educativo-didattica.
Lo stesso tipo di costruzione di materiali educativo-didattici può essere realizzato per rappresentare un diverso funzionamento cognitivo o comportamentale: una storia in cui si racconta, ad esempio, il vissuto di individui chiusi nel loro mondo, metaforicamente rappresentati all’interno di una bolla di sapone i quali gradualmente, con i loro tempi, escono dall’involucro trasparente che li separa dagli altri per comunicare con il mondo esterno, può veicolare un messaggio inclusivo relativo alle diverse modalità comunicative e interazionali dell’essere umano e, allo stesso tempo, attivare una riflessione sull’importanza di comprendere le differenze individuali e contrastare la tendenza a categorizzare gli individui all’interno di etichette limitanti e stigmatizzanti.

Un’altra strategia educativo-didattica vantaggiosa dal punto di vista inclusivo è quella finalizzata alla co-costruzione dei materiali: l’insegnante, infatti, ha la possibilità di realizzare insieme agli alunni strumenti educativo-didattici che potranno essere utilizzati per promuovere un apprendimento significativo.
Un esempio di co-costruzione di materiali educativo-didattici è rappresentato dall’utilizzo di fotografie degli alunni presenti in una classe: l’insegnante può usare le foto per creare una specifica unità didattica come la realizzazione di un fumetto in cui inserire un discorso all’interno della nuvoletta che sia legato a un tema o a un argomento specifico della lezione (la coniugazione dei verbi, l’uso degli articoli, degli aggettivi o dei pronomi ecc.). Gli alunni, infatti, dopo aver portato una loro foto, possono essere stimolati a scrivere una frase inerente al tema proposto dall’insegnante. Il risultato finale sarà la creazione di un materiale co-costruito che possiederà un valore triplo: un valore didattico in quanto gli alunni sono partecipi nella costruzione della conoscenza e quindi attivi nel processo di apprendimento, un valore inclusivo poiché la rappresentazione all’interno del materiale educativo-didattico riguarda la specificità di ogni singolo alunno con le sue caratteristiche fisiche, cognitive e comportamentali e, infine, un valore educativo dal momento che questo approccio pedagogico favorisce la condivisione e la collaborazione tra alunni e tra alunni e insegnanti. Le foto degli alunni, inoltre, possono essere utilizzate anche come flash cards, molto utili soprattutto nell’apprendimento di una seconda lingua: tutti gli alunni, infatti, hanno la possibilità di sentirsi protagonisti all’interno del processo di apprendimento conoscendosi e ri-conoscendosi nella rappresentazione all’interno dei materiali educativo didattici, diventando consapevoli della possibilità di essere inclusi nell’immaginario rappresentativo della società in cui sono immersi (micro-contesto scolastico e macro-contesto sociale).

Questo triplice orientamento che sta alla base della creazione di materiali educativo-didattici contribuisce a rendere efficace ogni offerta formativa che l’insegnante rivolge agli alunni e tende a favorire, inoltre, un circolo virtuoso grazie all’innesto tra la dimensione didattica e quella educativa in una cornice che fa da sfondo inclusivo ad ogni tipo di lezione.

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Fabio Filosofi

Ha lavorato per dieci anni a Roma come insegnante di sostegno nella Scuola primaria. Attualmente è dottorando presso l’ODFLab (Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione - Dipartimento di Scienze Cognitive - Università degli Studi di Trento) e la sua ricerca è incentrata sulla rappresentazione degli individui con bisogni speciali all’interno dei libri di testo e dei materiali didattici. Formatore di insegnanti, conduce un laboratorio musicale-teatrale che ha lo scopo di promuovere le abilità sociali.