La scoperta della meraviglia

Un progetto interdisciplinare per la Scuola secondaria di primo grado

Una buona pratica da sperimentare con i giovani studenti e studentesse della Scuola secondaria di primo grado è la “scoperta della meraviglia”. La meraviglia appartiene a tutti. La proviamo facendo un’esperienza nuova, ammirando un paesaggio, quando capita di scoprire qualcosa o risolvere un enigma, davanti a un’opera d’arte, ascoltando un brano musicale, insomma quando percepiamo in noi il sentimento del bello. Scoprire questo sentimento è stata la “mission” del progetto interdisciplinare che qui presentiamo, realizzato presso la Scuola secondaria di primo grado Carducci di Modena.

1 Un progetto partecipato, con il ruolo attivo di docenti e studenti

Il Dipartimento didattico della Fondazione Ago di Modena[1], che si propone come spazio di dialogo fra sapere umanistico e sapere scientifico, da qualche anno promuove collaborazioni e progetti con le scuole per affrontare tematiche trasversali ai saperi e sperimentare con i giovani nuove abilità e competenze. Lo scopo è quello di fornire loro nuovi strumenti per potersi orientare e comprendere la realtà complessa che li circonda, acquisire conoscenze e strategie, utilizzando metodologie artistiche, scientifiche, tecnologiche, filosofiche e letterarie al fine di aprire gli orizzonti mantenendo uno sguardo sempre curioso.
Sia i docenti che gli studenti e le studentesse delle classi seconde hanno accolto con grande interesse l’invito a partecipare attivamente a un progetto dedicato alla “scoperta della meraviglia”. Questo si è sviluppato attraverso incontri tra insegnanti e referenti del Museo della figurina, che fa capo alla Fondazione, visite didattiche guidate al museo e a due istituzioni universitarie, l’Orto botanico e l’Osservatorio geofisico (in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), e con la partecipazione dell’artista contemporanea Claudia Losi, il cui linguaggio artistico poliedrico si basa sul rapporto armonico tra individuo e ambiente sperimentando progetti collettivi.
La prima fase di lavoro dei docenti è stata di ricerca. Hanno aderito docenti di Italiano, Scienze, Arte e Immagine, Tecnologia, Musica, Inglese, Tedesco e insegnanti di Sostegno. Dopo aver incontrato gli esperti di Fondazione Ago e l’artista Losi, ogni insegnante ha liberamente fornito un contributo culturale, uno spunto, un feedback sul tema della meraviglia. Tra gli altri, la lettura del libro Primavera silenziosa di Rachel Carson oppure di Questo immenso non sapere di Chandra Livia Candiani; ammirare gli affreschi di Andrea Pozzo a Roma oppure quelli del Collegio San Carlo di Modena; lo stupirsi di fronte alla metamorfosi di una farfalla o godere di un semplice arcobaleno.
Tutti i materiali prodotti sono stati raccolti su Classroom per una maggiore condivisibilità e fruizione di gruppo.
Da questa indagine sono emersi gli argomenti su cui ogni Consiglio di classe di seconda ha potuto iniziare, nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico, a sperimentare con gli studenti. Diversi e multidisciplinari sono stati gli spunti comuni da cui partire: le wunderkammer, i willembuch, l’arte barocca; i canti dell’Inferno della Divina Commedia; la poesia di Mariangela Gualtieri Ringraziare desidero; l’osservazione dello Spazio; gli insetti come gruppo animale più numeroso sulla Terra.

2 Alla ricerca della meraviglia

La seconda fase si è svolta in classe ed è stata operativa. Ogni docente, durante le proprie ore (quattro lezioni circa) ha effettuato anzitutto un brainstorming per raccogliere pensieri, emozioni, idee sulla meraviglia e poi introdotto l’argomento con diverse modalità. Per esempio, la visione e la lettura di alcuni albi illustrati come Mostri e meraviglie[2] per introdurre le wunderkammer e il concetto di collezionismo di elementi naturali, strumenti scientifici o bizzarrie esotiche, come di inventari di piante, animali e oggetti. Studentesse e studenti hanno poi curiosato tra le pagine dei “libri affresco”, in particolare Un giorno nella vita di tutti i giorni, di Ali Mitgutsch[3], rimanendo affascinati dai personaggi e dalle loro azioni. Un mondo brulicante di figure generatrici di tante possibili storie.
Hanno inoltre letto alcuni passi dell’Inferno e scoperto altre inedite figure mostruose. Nelle ore di scienze, hanno studiato la guida per giovani entomologi Sei zampe, di Geena Forrest[4], per comprendere la particolare natura degli insetti. Sono stati poi rispolverati i bestiari fantastici medievali, su cui gli studenti avevano lavorato in precedenza in laboratorio, realizzando magnifici leporelli (libri a fisarmonica), composti da figure ibride e fantastiche. Altre attività sono state l’osservazione al microscopio delle forme di vita presenti in una goccia d’acqua stagnante, l’osservazione del cielo e delle stelle, che ha suscitato grande ammirazione, e, infine, quella di immaginare di esplorare l’universo con un razzo.
Le attività sono state completate con una visita guidata presso uno dei musei coinvolti nel progetto. Studenti e studentesse hanno preparato a scuola le domande da sottoporre alle guide per comprendere la funzione del museo da visitare, il valore e la storia dei beni culturali e naturali custoditi, per scoprire curiosità sul personale museale e ascoltare aneddoti e racconti del passato della storia della città. I risultati sono stati molto arricchenti per gli alunni, che hanno raccolto numerose informazioni: conosciuto specie nuove di piante e alberi; visitato una stazione meteorologica in funzione dal 1826 per volere del duca Francesco IV d’Este; osservato un oggetto affascinante ma desueto come il fonografo; appreso dell’esistenza di un luogo nato dalla volontà del grande collezionista Giuseppe Panini.

3 Laboratorio di figure

L’ultimo step del progetto è stato il lavoro con l’artista Claudia Losi che ha mostrato ai ragazzi e alle ragazze il suo mondo di figure bidimensionali di carta riciclata animate attraverso il teatro d’ombre. Con lei gli studenti hanno imparato ad inventare storie, a connettere elementi eterogenei e a provare meraviglia anche per le piccole cose, come strappare con le mani un semplice foglio e scoprire la pareidolia, il fenomeno istintivo che ci porta a riconoscere volti, cose e oggetti noti osservando le nuvole o semplici macchie sui muri.
Con il bagaglio ricco di suggestioni, emozioni, creatività, ogni classe ha rielaborato le informazioni e le esperienze acquisite e realizzato manufatti originali: stampe calcografiche, explosion box, albi illustrati.
In particolare, l’attività didattica che ha unito le figure bidimensionali proposte da Claudia Losi, i mostri danteschi, l’esperienza botanica, entomologica e geofisica che i ragazzi hanno svolto nel corso del progetto, è stata svolta durante le ore di lezione di Arte e Immagine. Con l’aiuto dell’insegnante, gli alunni hanno creato le loro immagini fantastiche utilizzando la stampa calcografica attraverso la realizzazione di una matrice di tetrapak, (incarti di latte o dei succhi di frutta) che ogni alunno o alunna ha riciclato e portato da casa.
È stato chiesto loro anzitutto di immaginare una figura ispirata al mondo naturale (animale, insetto, pianta, fiore, foglia) e di combinarla con un oggetto che li rappresentasse (un mattoncino di lego, una borsa, una lente d’ingrandimento…), oppure con un oggetto visto in una mostra che li avesse particolarmente incuriositi. I ragazzi hanno quindi aggiunto al proprio personaggio una caratteristica mitologica, mostruosa o metamorfica.
Studenti e studentesse hanno disegnato la propria “figura meravigliosa” su un foglio e iniziato il processo di stampa calcografica (specificato nel box di seguito).

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4 Performance teatrale: quel che muove a meraviglia

Agora_09Sett2025_Lioce_spettacolo_serale_coverIl laboratorio è sfociato nella realizzazione di una performance immersiva serale nel chiostro di Palazzo Santa Margherita a Modena, dal titolo “Quel che muove a meraviglia”, organizzata dall’artista con un gruppo di alunni e alunne volontari di ogni classe coinvolta nel progetto. Gli studenti hanno animato col teatro d’ombre le figure animali, umane e fantastiche realizzate in carta, attraverso un mix di musica, voci e parole narranti in varie lingue (arabo, inglese, tedesco, albanese, spagnolo). Claudia Losi, come una vera direttrice d’orchestra, ha seguito i 16 studenti prima nella preparazione a scuola (nel mese di maggio si sono svolti due ultimi incontri pomeridiani) e poi durante lo svolgimento dell’evento. Per suggestionare il pubblico e creare un ambiente coinvolgente, l’artista insieme ai ragazzi ha proiettato, con una torcia luminosa collocata sul petto, le sagome realizzate. Le studentesse e gli studenti hanno tutti performato benissimo (davanti un vero pubblico) andando a ritmo sia con le figure che con la storia. Un lavoro davvero corale, artistico e teatrale di cui tutta la scuola è andata fiera!

5 Un progetto entusiasmante e inclusivo

Il progetto è durato un intero anno scolastico tra la progettazione didattica, le lezioni in classe, le visite ai musei, gli incontri con l’artista, la fase laboratoriale e la realizzazione dello spettacolo.
È stato coinvolgente, entusiasmante, inclusivo. Docenti e discenti hanno sperimentato che insieme si lavora con una marcia in più e i risultati sono sorprendenti; che uscire dalla scuola fa ampliare gli orizzonti; che non esistono confini tra le discipline perché il sapere è poliedrico. Che si possono costruire infinite narrazioni partendo dagli aneddoti quotidiani, personali o storici, osservando semplici figure, rielaborando suggestioni provenienti dalla letteratura o ispirandosi agli elementi naturali. Il fine ultimo del progetto è stato di insegnare ai giovani studenti come nutrire il proprio immaginario attraverso la ricerca della meraviglia per continuare il percorso di crescita culturale, intellettuale e umana.

[1] La Fondazione Ago si occupa, tra l’altro, di formazione per i docenti, attraverso le nuove tecnologie, e di neuroscienze; di recente, ha inglobato il FMAV - Fondazione Modena Arti Visive - e il Museo della figurina.
[2] A.Galand, D. Jacquot, Mostri e meraviglie. I gabinetti delle curiosità attraverso il tempo, Franco Cosimo Panini.
[3] A. Mitgutsch, Un giorno nella vita di tutti i giorni, Gallucci Editore.
[4]  G. Forrest, Sei zampe e poco più, Topipittori.

Focus La stampa calcografica

I docenti di Arte e immagine che volessero ripetere l’esperienza di stampa delle figure possono trovare qui di seguito le indicazioni tecniche per studentesse e studenti.

Materiali occorrenti: foglio di album bianco, fogli A4 bianchi, matita, penna biro, carta lucida, pennarello, forbici, punteruolo o chiodino, tetrapak, scotch carta, inchiostro nero calcografico ad acqua, rullo, torchio scolastico, vaschetta piana o vetro (lordi stondati), vecchi quotidiani, guanti usa e getta.

  1. Disegna il tuo personaggio su un foglio di album e ricalcalo con un pennarello sulla carta lucida.
  2. Procurati un brick vuoto di tetrapak, sciacqualo, schiaccialo e ritaglia la parte superiore e inferiore. Aprilo come per formare un foglio, asciugalo e se possibile mettilo sotto peso per appiattirlo.
  3. Poggia il disegno riportato sulla carta lucida sul lato argentato (senza stampa) del tetrapak. Fissalo con un po’ di scotch carta e inizia a ricalcare, premendo con la punta della penna. Dopo, ripassa tutti i segni con la biro e/o con il punteruolo (anche un chiodino va bene). Ritaglia infine la sagoma per creare la tua matrice.
  4. A parte, stendi l’inchiostro sulla lastra di vetro o su una vaschetta piana utilizzando il rullo. Procedi in alto e in basso, a destra e a sinistra.
  5. Posiziona la matrice su un foglio di giornale. Rulla la superficie evitando spessori irregolari. Appoggia e metti da parte il rullo.
  6. Prendi la matrice e posizionala sulla base del torchio (va benissimo un piccolo torchio scolastico). Sovrapponi il foglio bianco. Abbassa il feltro e ruota in modo costante il timone o la manovella per permettere la giusta pressione del rullo. Al termine, con le mani pulite, alza delicatamente il foglio bianco per ammirare la tua stampa.
  7. In alternativa, se non disponi di un torchio, puoi utilizzare lo stesso procedimento ma procurandoti un secondo rullo pulito, che ti servirà per pressare in modo uniforme sul foglio e ottenere la stampa desiderata.

Nelle foto: riproduzioni di alcune figure create da studenti e studentesse coinvolti nel progetto. Le fotografie sono dell’autrice, pubblicate per sua gentile concessione; un momento dello spettacolo “Tutto muove a meraviglia”.

Referenze iconografiche: BearFotos/Shutterstock; © Gluliana Lioce

Giuliana Lioce

Insegna Arte e Immagine a Modena presso la Scuola secondaria di primo grado, G. Carducci. Per Sanoma ha collaborato alla realizzazione dei manuali di Arte e immagine La stanza delle meraviglie, curando le attività di Arte e creatività e Spazio competenze, e Crearte, curando i laboratori Creativamente. Ha inoltre scritto alcune lezioni del progetto Sanoma "Calendario civile” (Le donne e l'arte, Bullismo e cyberbullismo, Arte e ambiente).