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Figlie e figli della #GenerazioneParità | Spazio primaria di Sanoma

Scritto da La redazione | nov 15, 2021

Non ci affidiamo al caso quando le nostre figlie e i nostri figli attraversano la strada: diciamo loro che è pericoloso e li accompagniamo per mano per molti anni prima di lasciarli fare da soli. Dovremmo fare lo stesso con gli stereotipi di genere e aiutare le nostre ragazze e i nostri ragazzi a entrare nella vita preparati ad affrontare il traffico in arrivo.

Queste le parole con cui Marina Della Giusta, Barbara Poggio e Mauro Spicci concludono il loro saggio Combattere gli stereotipi di genere a e con la scuola, che presto sarà pubblicato assieme ad altri contributi in un volume Pearson dedicato a questo tema e destinato principalmente ai docenti. La pubblicazione rientra nel più ampio progetto di casa editrice #GenerazioneParità, nato per portare concretamente nelle scuole questa attenzione alla parità e all’inclusione, grazie alla produzione editoriale, ad attività di formazione, a ricerche sul campo e a progetti speciali.

Si parla di parità di genere quindi, argomento sempre più centrale nel dibattito pubblico e traguardo fondamentale per ciascuno di noi in ogni aspetto della vita, nonché quinto obiettivo globale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ma è importante che il confronto su questi aspetti coinvolga soprattutto i giovani, perché il segreto per una società più equa sta proprio nel crescere le future generazioni in nome di un concetto di uguaglianza, di equità e nel rispetto totale delle differenze.

Come ci raccontano i nostri autori, infatti, «gli stereotipi di genere sono un’importante forza pervasiva che sta alla base di molti persistenti divari di genere che osserviamo nella vita sociale ed economica - per esempio nell’istruzione, nel mercato del lavoro, nella rappresentanza politica e nella divisione del lavoro nelle famiglie - e, a meno che non li prendiamo sul serio, facciamo sforzi consapevoli per imparare a contrastarli e attrezziamo i ragazzi per combatterli adeguatamente, di fatto non faremo progressi».

Per esempio, questo divario di genere si riscontra nella scarsa propensione delle ragazze alle materie STEM (Science Technology Engineering and Mathematics): è stato dimostrato che tale dinamica non ha niente a che fare con differenze di genere innate nelle abilità quanto piuttosto con aspettative che insegnanti, genitori e studentesse stesse hanno e che si perpetuano inconsapevolmente. Da qui derivano poi la scarsa scelta delle facoltà universitarie in ambiti STEM da parte delle ragazze e i conseguenti divari nel mercato del lavoro in questi settori, dove domina numericamente il genere maschile ma che sono quelli con più opportunità professionali.

Ma da dove nascono tali credenze e stereotipi? Alla base ci sono i cosiddetti pregiudizi inconsapevoli, meccanismi automatici del nostro cervello e da cui tutti siamo inevitabilmente affetti. Per approfondire la questione vi proponiamo un estratto dal saggio Combattere gli stereotipi di genere a e con la scuola, in cui il tema viene spiegato in modo chiaro ed efficace attraverso esempi tratti da contesti quotidiani.

Solo riconoscendo questi meccanismi è possibile superarli e contrastarli: in questo modo tutti noi, così come i nostri figli e le nostre figlie che saranno i cittadini e le cittadine di domani, potremo consapevolmente apportare il nostro contributo per una società più equa e inclusiva.

Referenze iconografiche: Ground Picture/Shutterstock