blog

Sperimentare, osservare, imparare con Tante scoperte

Scritto da Laura Papetti | feb 20, 2024

Il team autoriale del nuovo sussidiario delle discipline di Sanoma, Tante scoperte, conta donne di scienza, ricercatrici e docenti esperte nei diversi settori che vanno dalla matematica, alla fisica, all’archeologia; tutte hanno accolto la sfida di lavorare a un sussidiario per la scuola primaria. Una sfida notevole, perché scrivere progetti scolastici per i più piccoli significa rendere accessibile il sapere.

La passione per la cultura del sapere scientifico, una cultura che – le autrici sanno bene – va coltivata fin dall’infanzia, è stata la molla che le ha spinte a progettare questo sussidiario, pensato per trasmettere tutta la meravigliosa scoperta del sapere, accompagnare in modo graduale lo sviluppo del ragionamento, incoraggiare la naturale propensione di tutti i bambini e tutte le bambine a porsi domande.

Abbiamo chiesto a Simona Cerrato, autrice e progettista, insieme all’editore, di Tante Scoperte, come ha vissuto questa recentissima esperienza, ed ecco la sua testimonianza:

«Bambine e bambini sono persone serie, competenti, sinceramente interessate a conoscere e scoprire. Ho lavorato a Tante scoperte con questa consapevolezza e la volontà di prendere sul serio le curiosità dei bambini e delle bambine, di rispettare il loro diritto a essere messi a parte della grandezza che ci circonda. È una responsabilità enorme.

Sono trent’anni che lavoro in ambito scientifico, trent’anni in cui la scienza si è trasformata ed è diventata sempre più parte della nostra vita. Trent’anni in cui ho scritto libri, fatto mostre, progetti partecipativi, outreach, tenuto corsi, organizzato spedizioni, curato documentari e soprattutto lavorato tantissimo con le scuole: con insegnanti, ragazze e ragazzi, bambine e bambini. L’ho fatto con un’attenzione speciale all’inclusione, alla diversità, alla partecipazione affinché la scienza possa diventare di tutte e di tutti.

Tutto quello che ho imparato l’ho messo, insieme alle mie compagne di scrittura, in questo sussidiario, che ora consegniamo alle maestre e ai maestri e soprattutto ai bambini e alle bambine. Qui dentro ci siamo noi: tutto il nostro sapere, nei diversi ambiti disciplinari, i nostri anni di esperienza, la nostra passione per la ricerca e per la didattica attiva, e soprattutto un grande amore».

Tante scoperte è un progetto editoriale con grande rigore metodologico: l’attenzione alla corretta presentazione e comprensione dei concetti (si vedano le rubriche «Osservo e scopro» – «Studio e imparo»), la cura costante del lessico disciplinare («Le parole della storia/geografia/scienza/matematica») sono necessari passi per costruire un incontro autentico con i saperi e prevenire misconcezioni che spesso si generano proprio nei primi anni di scuola.

Tante scoperte è anche un progetto inclusivo: l’inclusione si realizza grazie al confronto continuo tra pari nelle attività concrete, vissute e sperimentate, grazie al ragionare insieme, che in queste pagine viene costantemente stimolato e guidato; le autrici amano definire questo progetto editoriale come un progetto dove “si raccontano” le discipline, con le parole giuste. Non si troveranno dunque mai riassunti sterili di informazioni proposte in modo parziale e fuorviante.

Abbiamo giustamente parlato di rigore metodologico. Ma Tante scoperte ha anche un impianto narrativo coinvolgente, che accompagna bambini e bambine attraverso le vicende narrate di personaggi storici che raccontano in prima persona le grandi conquiste nel mondo della conoscenza. Charles Darwin racconta la meravigliosa teoria dell’evoluzione, Alexander von Humboldt narra di paesaggi e ambienti esplorati nei propri viaggi, Marie Curie racconta di fisica e chimica

 

 

Con grande regolarità si inseriscono poi nel progetto attività che mettono in gioco e consolidano le capacità critiche. Le rubriche «Rielaboro e comunico» invitano allo sviluppo e potenziamento di competenze trasversali: gli alunni/e possono mettere in gioco competenze comunicative per allestire una mostra, creare un volantino, descrivere fenomeni, presentare il proprio punto di vista, confrontare dati in gruppo.

Inoltre, il progetto favorisce la familiarizzazione concreta con gli strumenti scientifici propri di ogni disciplina. Ecco che il libro si fa allora attivo, veicolo di esperienze di collaborazione e cooperazione.

I fili rossi delle discipline sono fili concettuali che danno unità ai volumi del progetto, per costruire un sapere unico. Possiamo identificarli attraverso tre parole chiave: misura, errore, trasformazione.

Ogni disciplina scientifica si occupa di misurare. Ma che cosa significa misurare? Come possiamo farlo? Con quali strumenti? Che cosa è misurabile? Che cosa ci comunica una misura?

Un altro filo rosso è l’errore, perché le scienze sono fatte di tentativi, errori, messe a punto, nuovi orizzonti e nuovi quesiti. Ecco perché Tante scoperte è fitto di situazioni che pongono bambini e bambine davanti a interrogativi e dubbi rispetto alla certezze pregresse, dubbi che si affrontano insieme al gruppo, per trovare nuovi punti di riferimento e possibili soluzioni.

Storia, geografia, scienze, matematica: ogni disciplina ha i suoi metodi e i suoi ambiti. Ma tutte servono per aiutarci a interpretare i cambiamenti velocissimi che viviamo in questi anni. Ed ecco il terzo filo rosso, la trasformazione. Tutto cambia e si trasforma. E questo è interessantissimo da osservare per chi apprende, perché permette di comprendere con stupore la dinamicità del sistema in cui viviamo. 

Ecco perché Tante scoperte è fatto di domande ed esperienze dirette, semplici, sperimentabili in qualunque ambiente didattico, anche povero, usando il corpo. Sono offerti per ogni argomento momenti laboratoriali, attraverso i quali, passo passo e in modo guidato, bambini e bambine possono arrivare autonomamente alla scoperta. Per questo il progetto a misura di bambini e bambine, che amano pensare facendo. 

 

 

Le autrici di Tante scoperte si augurano che il loro progetto, pubblicato da Sanoma, venga usato, sperimentato, sia vissuto, che le sue pagine siano fonte di discussioni, confronto, misurazioni, dibattito, dubbi, ripensamenti. Perché – a dispetto di vecchie immagini stereotipiche dello scienziato solitario, chiuso nel suo disordinato laboratorio – la scienza si fa insieme, collaborando, superando punti di vista diversi e accogliendo insieme le sfide.

Referenze iconografiche: Liderina/Shutterstock