La proposta di fare teatro a scuola a partire da classici quali The Ugly Duckling o Hansel and Gretel o ancora Pippi Longstocking è sostenuta prima di tutto dalla convinzione che l’esperienza teatrale sia un’esperienza ricca che può apportare numerosi benefici sia ad alunni e alunne, sia agli insegnanti coinvolti. L’allestimento di una rappresentazione teatrale, infatti, mette in gioco contemporaneamente l’ascolto, il confronto, il dialogo, il supporto reciproco, nel contesto di una interazione tra pari che svela aspetti della personalità di ciascuno non sempre rilevabili nelle più classiche attività scolastiche. Ciascuno si confronterà in primis con se stesso e con le proprie emozioni, imparando a riconoscerle e gestirle; imparando a conoscersi più in profondità, ogni bambino/a avrà anche maggiori possibilità di imparare a leggere e comprendere il mondo delle emozioni altrui. Anche dal punto di vista del focus attentivo, il teatro è un’esperienza immersiva che richiede rigore, concentrazione, coordinamento di azione fisica e parola, un vero e proprio laboratorio di responsabilità e autoregolazione che altre modalità di lavoro meno totalizzanti non sempre riescono a realizzare.
L’idea di lavorare a semplici drammatizzazioni in lingua inglese nasce dalla convinzione che la lingua straniera debba essere usata, anche attraverso poche frasi, molto semplici, per comunicare e possibilmente in un contesto d’uso che sia percepito come reale. La realizzazione di un momento teatrale, di un seppur breve spettacolo, è per bambini e bambine allora un’occasione autentica per mettersi alla prova e usare vocaboli ed espressioni che altrimenti rimarrebbero ancorati ai pochi momenti didattici che la scuola primaria può fornire.
D’altro canto, per i docenti, fare teatro in inglese è un modo per lavorare in modo collaborativo tra colleghi/e e in modo trasversale agli ambiti disciplinari, lavorando insieme all’obiettivo della rappresentazione come punto di arrivo, ma prima ancora costruendo insieme un contesto per affrontare tematiche curricolari (tutte le discipline possono essere incluse, da storia a scienze, a geografia, lingua, arte, musica…), lavorare sul clima di gruppo, sviluppare maggiori consapevolezze nell’uso del corpo e della voce con i bambini, nonché sperimentare una modalità di fare scuola impegnativa ma piacevole e di grande soddisfazione.
Proprio per agevolare il lavoro di “regia” che necessariamente prelude alla realizzazione delle drammatizzazioni proposte, la guida che ho scritto accompagna gli insegnanti prima di tutto a un lavoro preliminare al fare teatro, in cui si sollecitino l’uso del corpo come mezzo di espressione, l’uso della voce, l’uso consapevole dello spazio scenico, lo sviluppo del “senso corale”, lo sviluppo delle capacità di memorizzazione.
A seguire, vengono proposte cinque storie classiche che sono molto conosciute e portatrici di tematiche rilevanti per un percorso di educazione civica: nello specifico nel volume troviamo le storie e le sceneggiature di:
Per ogni storia saranno proposte le seguenti sezioni, un vero percorso di lavoro guidato passo passo:
Non sono in nessun modo richieste competenze teatrali ai docenti. Ciò che potrà essere necessaria, invece, è la voglia di sperimentare e lasciare che le proposte ci stupiscano, senza paura di perdere tempo o perdere il controllo. Bambine e bambini, d’altro canto, saranno grati di vivere l’esperienza totalizzante del teatro, si appassioneranno, vivranno momenti memorabili e ci sorprenderanno donandoci aspetti di sé che ancora non conoscevamo.
Referenze iconografiche: SeventyFour/Shutterstock