Crediamo che la matematica, praticata in modo dialogico, collaborativo, possa essere davvero un’occasione preziosa di crescita personale e sociale per tutti.
Fare ipotesi e trovare soluzioni in gruppo è una pratica che permette a ciascuno di fare un passo in più rispetto al lavoro individuale: chi è più intuitivo è invitato a esprimersi, rielaborando le proprie idee in modo chiaro e ordinato a chi ascolta. D’altro canto, chi fatica maggiormente a “vedere” i fatti matematici può beneficiare della spiegazione altrui, sicuramente più vicina, per linguaggio e strategie, di quella che potrebbe fornire l’insegnante.
La matematica, praticata in modo collettivo, diventa cioè una palestra ideale per sviluppare diversi tipi di competenza, da quelle specifiche disciplinari, quali il problem solving e l’uso consapevole di strategie, a competenze trasversali e maggiormente legate alla sfera relazionale e organizzativa.
L’insegnante si fa promotore di situazioni autentiche intorno alle quali cimentarsi e riflettere insieme, perché sappiamo che gli apprendimenti nascono sempre da esperienze significative, in cui i concetti matematici prendono forma attraverso il fare, l’osservare e il riflettere. In una cornice di questo tipo teoria e pratica sono strettamente correlate e stimolano una comprensione viva e partecipata. Un contesto collettivo e condiviso rende l’ambiente di apprendimento inclusivo e rispettoso, dove i bambini si sentono al contempo sicuri e stimolati, imparando al loro ritmo e secondo le loro modalità.
Una nostra profonda convinzione è poi la necessità di dedicare tempo e cura alla documentazione dei ragionamenti dei bambini e delle bambine. Leggendo i loro pensieri e osservando come costruiscono le loro soluzioni, ogni insegnante può trovare spunti preziosi per capire come orientare l’insegnamento e promuovere un dialogo che valorizzi le risposte creative, le domande spontanee e le intuizioni che nascono dai propri allievi.
Ripercorrendo e confrontando le procedure e i ragionamenti di ciascuno si mettono a fuoco e si affinano non solo le abilità tecniche, ma anche le emozioni, le sfide e le conquiste personali di ogni alunno.
Anche gli strumenti didattici, nel nostro modo di insegnare matematica, si prestano ad accompagnare bambini e bambine a una riflessione guidata, graduale, con domande-stimolo che aiutano la scoperta, che affiancano al tempo per sperimentare quello per riflettere sul senso di ogni esperienza.
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M. Gilardi, K. Savioli, S. Sorgato, Tante Scoperte 4, matematica, Sanoma Italia
Le esperienze, spesso suggerite a coppie perché ciascuno abbia il supporto del compagno e maggiori occasioni di feedback sulle procedure da attuare o sul calcolo o su una strategia risolutiva utilizzata, includono spesso situazioni della quotidianità, per rinforzare negli alunni la consapevolezza della matematica come saldamente ancorata alla realtà.
Proprio la realtà, con la sua concretezza, previene misconcezioni matematiche, come quella, molto diffusa alla scuola primaria, per cui bambini e bambine attribuiscono erroneamente il nome di rombo a un poligono quadrato quando questo sia disposto con i lati non paralleli alla base del foglio.
In questo e in casi simili è la pratica delle mani a venire in nostro aiuto: per esempio, la pratica dell’origami può fare al caso nostro per lavorare svincolati dal quaderno e dalle relative posizioni convenzionali delle figure geometriche. Possiamo accompagnare l’attività di piegatura con l’esplicitazione dei diversi passaggi, introducendo o rinforzando in modo naturale la nomenclatura che contraddistingue questo contenuto (vertice, lato, angolo...) e mettendo in evidenza che ci sono delle relazioni tra i lati, le diagonali, gli angoli.
Un “allenamento” al confronto e alla condivisione non si improvvisa, però. Diventa il modus operandi di un intero percorso, come abbiamo proposto nella matematica diTante scoperte 4 e 5, ed è tanto più efficace quanto più fa leva su un’abitudine già costruita all’elaborazione collettiva fin dai concetti più semplici. Diventa allora particolarmente preziosa quando ci si relaziona con argomenti complessi, che richiedono procedure fatte di più passaggi e il confronto di diversi dati tra loro.
Crediamo che proporre una matematica vissuta, fatta di esperienze e rielaborazioni collettive sia davvero un percorso non solo efficace, ma di grande valore per la coesione del gruppo, l’incremento della fiducia reciproca e l’acquisizione di maggiore consapevolezza di sé e degli altri. Un’avventura di crescita che ogni bambino e bambina merita di vivere per approcciarsi alla matematica in modo sereno.
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Tante scoperteI volumi di matematica di Tante Scoperte nascono da una profonda ricerca in didattica della matematica, che ne costituisce lo sfondo integratore. Sono il frutto di un attento studio sul modo in cui i bambini e le bambine apprendono e fanno proprie le idee matematiche e raccolgono esperienze pensate per guidare ogni insegnante nel creare in classe un ambiente di scoperta autentica. In questa guida all’uso, le autrici propongono un breve inquadramento teorico per ogni nucleo della disciplina, in cui trovare i principi cardine alla base del corso.
Mettono inoltre a disposizione alcuni protocolli ed esempi di discussioni, voci che nascono dalle classi e che testimoniano come i più piccoli sviluppino le loro idee matematiche, a volte con intuizioni sorprendenti e spontanee. |
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Referenze iconografiche: Tanya49/Shutterstock