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La guerra russo-ucraina: verso una tregua?

I danni della guerra

Il 24 febbraio del 2025 è stato il terzo anniversario dall’invasione russa dell’Ucraina. Negli ultimi mesi lo scontro armato è proseguito senza improvvise novità.

L’assenza di cambiamenti rilevanti non significa, però, che non succeda nulla: la guerra continua e con essa aumentano le distruzioni di edifici e strade e soprattutto le morti di esseri umani. Non ci sono dati precisi perché sia il governo russo sia quello ucraino rifiutano di rivelare informazioni esatte su morti e feriti, per non scoraggiare la propria popolazione. In ogni caso si tratta di numeri enormi, di moltissime vite spezzate: probabilmente più di 300 000.

Si aggrava anche la situazione economica dei Paesi coinvolti. L’Ucraina è in parte occupata dall’esercito russo (circa il 20% del suo territorio) e le sue attività produttive sono estremamente ridotte, per le tante risorse economiche e umane impegnate nei combattimenti. Anche la Russia sta spendendo molto per la guerra e in più i suoi commerci sono limitati dalle sanzioni economiche decise da molti Stati, come quelli dell’Unione Europea. Allo stesso tempo i Paesi europei guadagnano meno perché vendono meno merci in Russia e spendono di più per le fonti di energia (prima della guerra, infatti, importavano dalla Russia grandi quantitativi di gas a prezzi vantaggiosi).

La prosecuzione del conflitto

Le truppe russe avanzano molto lentamente e stanno recuperando, nella regione di Kursk, i territori conquistati dall’Ucraina nell’agosto del 2024. Intanto, entrambi gli eserciti cercano di indebolire il nemico con attacchi di droni e missili, puntando in particolare su strutture che producono o trasportano energia: l’obiettivo russo è lasciare al buio e al freddo alcune città ucraine, mentre per gli Ucraini lo scopo di questi attacchi è mettere in difficoltà l’economia russa e le sue esportazioni.

Inoltre, sembra che a febbraio siano arrivati altri soldati nordcoreani a sostegno dell’esercito russo: già nell’ottobre del 2024 la Corea del Nord aveva mandato migliaia di soldati, ma dopo pochi mesi si erano ritirati dal fronte di combattimento.

I rapporti tra Ucraina e Stati Uniti

Quello che è cambiato in modo molto significativo negli ultimi mesi è il rapporto di alleanza tra Ucraina e Stati Uniti d’America.

Il presidente statunitense Joe Biden era stato tra i principali sostenitori dell’Ucraina, inviando aiuti economici e militari e accusando in più di un’occasione la Russia per l’invasione. Il suo successore, Donald Trump, che è entrato in carica a gennaio di quest’anno, ha subito manifestato idee e posizioni molto diverse: ha criticato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ha mostrato delle aperture verso il presidente russo Vladimir Putin.

Donald Trump si è lamentato più volte della scarsa gratitudine del governo ucraino e ha chiesto che gli Stati Uniti ottengano dei vantaggi concreti dall’appoggio fornito in difesa dell’Ucraina. Così è stato preparato un accordo affinché parte dei guadagni che derivano dalle miniere ucraine vada agli Stati Uniti, interessati in particolare ai «metalli rari», indispensabili per la realizzazione di molti dispositivi elettronici. Tuttavia, quando a fine febbraio Trump e Zelensky si sono incontrati alla Casa Bianca (sede della presidenza statunitense a Washington), non hanno firmato l’accordo perché Trump e il suo vicepresidente J. D. Vance hanno di nuovo duramente criticato Zelensky. A marzo, per una settimana, gli Stati Uniti hanno anche sospeso l’invio di aiuti militari all’Ucraina.

Queste scelte degli USA hanno spinto alcuni Stati europei a rafforzare il loro sostegno all’Ucraina, per riequilibrare il minor impegno statunitense. I governi del Regno Unito e della Francia stanno cercando di creare una coalizione di Paesi disposti a inviare truppe in Ucraina per far rispettare un eventuale trattato di pace.

Le trattative per una tregua

Il presidente statunitense Trump ha spesso dichiarato di voler ottenere rapidamente la fine del conflitto (vedi anche l’articolo Donald Trump diventa presidente degli Stati Uniti per la seconda volta).

L’11 marzo diplomatici ucraini e statunitensi si sono riuniti in Arabia Saudita e hanno formulato una proposta di tregua, ossia un’interruzione dei combattimenti. Il 18 marzo Trump e Putin si sono parlati per telefono e il 24 marzo, ancora in Arabia Saudita, i diplomatici statunitensi hanno incontrato quelli russi. Sembra che ci siano fondate possibilità di raggiungere la tregua, ma forse sarà necessario altro tempo.

Concordare la pace sarà ancora più difficile. Le richieste di Russia e Ucraina, infatti, sono opposte: Putin desidera mantenere i territori conquistati e non vuole che l’Ucraina entri a far parte della NATO o dell’Unione Europea; Zelensky chiede la restituzione dei territori e desidera garanzie che non ci siano attacchi futuri.

Nonostante le trattative, la guerra continua a mietere vittime. A inizio aprile si sono intensificati i bombardamenti russi sulle città ucraine, con l'uso di missili balistici e droni che hanno causato numerosi morti, inclusi molti bambini.


Referenze iconografiche:  Steve Travelguide/Shutterstock