«Come fare in modo che la geografia nella Scuola Primaria non sia un semplice elenco di nozioni?» Enrico Squarcina suggerisce di «fare degli alunni dei giovani geografi» (Squarcina 2005).
A questa domanda prova a rispondere anche Giuseppe Dematteis, considerato da molti il più autorevole rappresentante italiano della geografia attiva, ricordando che la geografia deve «riprendere il suo cammino a fianco della poesia» per recuperare la carica emotiva e affettiva con i luoghi e con le persone con cui si vive.
Dematteis parla di «immaginazione geografica» come «l’attitudine a considerare con stupore ciò che per il buon senso è normale» (Dematteis, 2021).
Da questa prospettiva nasce una sfida: è possibile fare a scuola una geografia attiva, in grado di emozionare e coinvolgere?
In questo contributo esploriamo l’uso di uno strumento poco conosciuto, ma dal grande potenziale: la somatopia, ovvero la rappresentazione, in forma antropomorfa, di un luogo fisico (Pasquinelli D’Allegra, 2009).
Tale strumento fa riferimento all’opera Iconologia di Cesare Ripa del 1603, in cui vengono raccontate, con numerose immagini allegoriche, personificazioni e descrizioni, le principali caratteristiche dei luoghi dell’Italia.
Proprio per il suo carattere di inventione, come scrive lo stesso Ripa, si ritiene che le attività didattiche con un approccio divertente abbiano un grande potenziale e nello specifico la rappresentazione antropomorfa dei luoghi, rinnovata e contestualizzata, stimoli «le dimensioni percettive ed emozionali del rapporto coi luoghi e i paesaggi [e faccia] riflettere sui legami che collegano le persone agli spazi vissuti, esprimendo le emozioni attraverso disegni che rappresentano quanto rilevato» (Indicazioni Nazionali, 2025).
Fase 1: Preparatoria
Per permettere a bambine e bambini di utilizzare la somatopia come rappresentazione di uno o più luoghi delle proprie vacanze, sarà necessario raccogliere gli elementi caratteristici del luogo visitato.
Si chiederà loro di portare foto, immagini e informazioni chiedendole agli adulti o dopo aver fatto una ricerca online.
A titolo di esempio, per questo primo approccio allo strumento, le informazioni potranno riguardare:
Fase 2: Operativa
Con le informazioni in possesso, un primo lavoro comune sarà quello di localizzare il luogo delle vacanze. A tale scopo si propone di incollare una carta fisica o politica dell’Italia (dimensioni A3) al centro di un foglio di carta da pacco e poi incollare le foto familiari, le immagini, le informazioni raccolte intorno alla carta geografica.
Un lavoro analogo sarà per coloro che hanno visitato stati esteri.
Avremo così un quadro generale dei luoghi di vacanza visitati e le informazioni basilari per poter realizzare la somatopia.
Fase 3: Sintesi
Si chiederà in seguito di immaginare come sarebbe il luogo identificato se assomigliasse a una persona, di inserire le informazioni raccolte nel disegno e di spiegare con un breve testo descrittivo le scelte operate.
Non vi è un modo giusto per eseguire questo lavoro perché le percezioni, le emozioni e le esperienze vissute saranno diverse da persona a persona.
A coloro che non saranno andati in vacanza potremo chiedere di rappresentare un luogo del paese in cui vivono, la propria casa o la propria scuola.
Il momento finale di scambio tra alunne e alunni farà emergere, oltre ad alcune informazioni geografiche, le emozioni che i luoghi visitati hanno suscitato.
La somatopia diventa uno strumento che potrà essere utilizzato anche in altri momenti del percorso didattico di geografia.
Per esempio è possibile, in uno spirito interdisciplinare, leggere le descrizioni e i disegni che Ripa fece più di 400 anni fa dei paesaggi italiani e metterli a confronto con descrizioni odierne.
Dopo lo studio di una regione italiana la somatopia potrà diventare uno strumento per promuovere l’autovalutazione e valutare il graduale raggiungimento dei traguardi di competenza definiti dalle Indicazioni Nazionali.
Referenze iconografiche: Pressmaster/Shutterstock