La legge n. 3 del 2018 (c.d. legge Lorenzin) attua la riforma del sistema ordinistico delle professioni sanitarie. Per la prima volta, dopo 70 anni, viene affrontata la questione degli ordini professionali sanitari attraverso il riconoscimento di nuove professioni e l’istituzione di nuovi ordini.
La precedente disciplina risaliva al 1946 e aveva istituito solo alcuni ordini di professionisti, escludendone altri. Per questi ultimi era prevista una regolamentazione stabilita da legge, ma non un apposito ordine che garantisse la riconoscibilità per l’utente ed evitasse eventuali episodi di abusivismo professionale. L’ordine infatti è un organismo di autoregolamentazione della professione che provvede alla promozione della cultura e alla crescita professionale.
La riforma prevede l’inglobamento delle professioni finora regolamentate ma non ordinate all’interno degli ordini (denominati prima collegi) dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM) e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione (PSTRP).
Sono più di 250 mila i professionisti chiamati a regolarizzare la propria posizione con l’iscrizione a uno dei diciassette nuovi albi professionali istituiti dal Ministero della Salute:
Per l’iscrizione all’albo di riferimento è necessario un titolo di laurea abilitante all’esercizio della professione sanitaria oppure di un titolo di pari valore.
L’iscrizione all’albo è obbligatoria per poter esercitare la professione, anche nel caso dei dipendenti pubblici.
Essa prevede una procedura telematica da seguire sul portale www.tsrm.org:
Se l’esito è positivo il professionista deve:
Il Ministero della Salute dispone con una circolare che l’implementazione completa dei nuovi albi professionali avvenga entro il mese di settembre 2019, chiedendo alle strutture locali che le persone abilitate all’esercizio di una delle diciassette nuove professioni sanitarie, in attesa della certificazione di avvenuta iscrizione, vengano ammesse con riserva ai concorsi pubblici.
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