La progettualità, presentata e aggiornata ogni anno scolastico nel PTOF dell’Istituto, è il cuore della vita della scuola. La progettualità inoltre è strettamente interconnessa alla vision del dirigente ed è parte fondante della mission. In parole povere, la progettualità è il canale principale per realizzare, concretizzare, mettere in atto la vision, l’idea di scuola del dirigente condivisa con tutto il personale dell’Istituto, in primis con i docenti. Ho già insistito sull’importanza della condivisione della vision da parte del dirigente: se non c’è questa condivisione, vera e profonda, la parte attuativa, la mission, resta debole, monca, deficitaria già al suo nascere. La progettualità deve anche essere collegata agli ambienti di apprendimento già disponibili o di prossima realizzazione, e alla realtà del territorio.
Nel mio caso specifico, per esempio, ho rilevato la carenza nel territorio di attività formative extrascolastiche per bambini e ragazzi (le associazioni culturali e sportive preferiscono impegnare il loro personale migliore nelle sedi di città), l’isolamento del territorio e le difficoltà di comunicazione con aree più centrali e rilevanti, il livello economico e culturale per lo più medio-basso delle famiglie. In positivo, ho rilevato l’ubicazione della cittadina in una delle zone ritenute tra le più belle d’Italia (il Montefeltro), la presenza di alcune industrie importanti legate alla produzione del mobile - come la Moretti Compact – o ad altre produzioni industriali - come Eptagroup e Central System - che sono state capaci di ristrutturarsi e internazionalizzarsi nonostante il periodo di crisi, la sopravvivenza di forme di artigianato come la ceramica o la decorazione di tessuti, un’enogastronomia altamente rinomata, la persistenza di feste e sagre e palii popolari legati alle tradizioni e alla storia locali, un’agricoltura biologica in diffusione.
Ho unito questi punti di forza e di debolezza e ho cercato di metterli al servizio di alcuni obiettivi: dare ai ragazzi apertura mentale e capacità di adattamento oltre a una mentalità progettuale e alla capacità di lavorare in team; potenziare in loro abilità manuali e la creatività, in modo da valorizzare i loro talenti (che spesso restano nascosti); migliorare il loro uso della lingua inglese.
Da tutto questo lavoro di analisi è scaturita, in condivisione con i docenti, la progettualità fondante della scuola:
La scuola resta aperta per ben cinque pomeriggi su sei giorni di lezione: solo al sabato si fa attività didattica al mattino: diventa così cuore pulsante della vita culturale, sociale, formativa del territorio, anche perché molte attività vengono talvolta aperte o predisposte per i genitori.
Quali sono i risultati di questa progettualità? Non c’è più abbandono scolastico nascosto (lunghi periodi di assenza o assenze brevi ma ravvicinate da parte di alunni stranieri o disagiati o con difficoltà di apprendimento); è aumentata l’affettività e di conseguenza anche la motivazione da parte degli studenti verso la scuola; i soggetti non brillanti nello studio hanno trovato altri ambiti di valorizzazione con recupero dell’autostima e della motivazione all'impegno e alla frequenza; c’è stato un miglioramento complessivo degli esiti scolastici. Le famiglie dal canto loro si sentono più partecipi e coinvolte, comprendono meglio l’operato della scuola e lo apprezzano, danno fiducia ai docenti, al dirigente, alla scuola nel suo complesso.
Referenze iconografiche: Hitdelight/Shutterstock