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Valutare la tipologia C | Approfondimento da Folio.net di Sanoma Italia

Scritto da Dalila Bachis | mag 21, 2024

Come si legge nel Quadro di riferimento per la redazione e lo svolgimento della prima prova scritta dell’Esame di Stato, «la tipologia C è una riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. La traccia proporrà problematiche vicine all’orizzonte esperienziale delle studentesse e degli studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione. Si potrà richiedere al candidato di inserire un titolo coerente allo svolgimento e di organizzare il commento attraverso una scansione interna, con paragrafi muniti di un titolo.»

All'interno del Quadro di riferimento sono indicati gli obiettivi della prova: «nello sviluppo di un elaborato di tipologia C, lo studente deve essere in grado di affrontare con sicurezza un tema dato, di svilupparlo gradualmente mettendo in campo conoscenze acquisite nel corso di studi o giudizi e idee personali. Allo studente si chiede di organizzare le proprie conoscenze e di esporle con proprietà e chiarezza.»

Infine, vengono date delle indicazioni per la valutazione degli elaborati, generali (per un massimo di 60 punti) e specifiche per ciascuna tipologia di prova (per un massimo di 40 punti; il punteggio specifico in centesimi, derivante dalla somma della parte generale e della parte specifica, andrà riportato a 20 con opportuna proporzione).

 

La parola a Serianni

Prima di commentare le indicazioni di valutazione, riporto il passaggio di un'intervista del 2018 a Luca Serianni, che, come è noto, ha presieduto la commissione che ha redatto il Documento di lavoro per l'Esame di Stato:

Il documento contiene anche alcune indicazioni per la valutazione degli elaborati. Il fatto di aver previsto una serie di indicatori specifici per ciascuna tipologia non rischia di appesantire il processo di valutazione?

 

«A dire la verità a noi sembra di essere stati sufficientemente generali, quelle che abbiamo fornito non ci sembrano indicazioni troppo restrittive, anche perché le vere e proprie griglie di valutazione rappresentano un momento successivo che non ci riguarderà più. Le indicazioni che abbiamo fornito andranno declinate con un inevitabile margine di autonomia da parte della commissione d’esame: non dimentichiamo, infatti, che la commissione decide sulla base dell’unico vincolo delle tracce che devono essere quelle disposte dall’autorità centrale, per il resto ha una notevole autonomia ed elasticità. Eravamo tenuti a indicare qualcosa e lo abbiamo fatto credendo proprio di mantenerci assolutamente generali».

 

Dalle parole del Professore si può ricavare un importante punto di partenza: la commissione d'esame è autonoma nell'impostare la griglia di valutazione della prova, tanto che nel documento citato gli indicatori sono volutamente generali. Va ricordato, tuttavia, che la commissione è tenuta a prendere in considerazione eventuali griglie di valutazione presentate nel documento del Consiglio di classe e verificarne la coerenza con gli indicatori sopra citati, contenuti nei Quadri di riferimento.

Spunti e suggerimenti

Come può orientarsi, dunque, la commissione d'esame e in particolare l’insegnante di italiano?

  1. Prima ancora degli indicatori, all'interno del documento ci vengono in aiuto la descrizione della traccia e dei suoi obiettivi: il testo espositivo-argomentativo con argomento di attualità, infatti, dovrà avere un titolo coerente e una scansione interna strutturata in paragrafi, che potranno essere a loro volta muniti di titolo. Si pone inoltre l'attenzione sul fatto che il tema deve essere sviluppato gradualmente. Queste caratteristiche si ritrovano al punto 1 delle indicazioni generali di valutazione, relative alla pianificazione, alla coerenza e alla coesione del testo, e ai primi due punti delle indicazioni specifiche, relative appunto al titolo, alla paragrafazione e allo "sviluppo lineare e ordinato dell'esposizione". In buona sostanza, dunque, in fase di correzione e di valutazione dell'elaborato di tipologia C si darà particolare peso alla struttura del testo. 
  1. In secondo luogo, gli indicatori generali e quelli specifici per la tipologia fanno riferimento alle conoscenze e ai riferimenti culturali; la studentessa o lo studente, oltre a citare il testo d'appoggio, farà riferimento al proprio bagaglio in fase di stesura dell'elaborato, mostrando una consapevolezza adeguata rispetto al tema.
  1. Naturalmente, poi, tra gli indicatori generali figurano la ricchezza e padronanza lessicale e la correttezza grammaticale, oltre all'uso corretto ed efficace della punteggiatura: questi indicatori sono i più trasversali e riguardano davvero ogni tipo di testo.
  1. Infine, gli indicatori generali riportano l'espressione di giudizi critici e commenti personali di studentesse e studenti. Questo aspetto ha la sua importanza nella misura in cui ci si può aspettare che al termine della Scuola secondaria di II grado si riesca ad avere una posizione critica, per di più originale, su un tema di attualità: sarà dunque da apprezzare l'emergere della soggettività di studentesse e studenti, compatibilmente con la complessità dei temi trattati.

Indicatori generali, indicatori specifici: ipotesi di punteggio

Alla luce di queste considerazioni e poiché alcuni indicatori si ripetono, si può ipotizzare una suddivisione del punteggio di questo tipo:

In questo modo si valuterebbe come prioritaria l'impostazione e la coerenza e coesione interne del testo (50% della valutazione) e a pari merito la sua appropriatezza grammaticale lessicale e le conoscenze (20% + 20%). Il 10% della valutazione riguarderebbe l'apporto personale della studentessa o dello studente.

Alcune doverose precisazioni

Come già detto, la predisposizione della griglia – tenuto conto del documento del Consiglio di classe – spetta alla commissione, pertanto questa proposta vuole offrire un’indicazione di massima rispetto a che cosa tenere maggiormente in considerazione durante la correzione di un elaborato della tipologia C.

È bene tenere a mente, inoltre, che griglie di valutazione eccessivamente specifiche e ricche di sottoindicatori rischiano di essere controproducenti rispetto all'obiettivo, che è quello di avere una visione d'insieme della prova da valutare. Gli indicatori, i sottoindicatori, le griglie, infatti, dovrebbero essere la segnaletica stradale che permette di raggiungere la destinazione, non un'ulteriore incombenza burocratica per i e le docenti.

In un'altra intervista a Luca Serianni, il linguista precisa che gli interventi di correzione sugli scritti della prima prova dell'Esame di Stato dovrebbero essere "sufficientemente equilibrati", evitando due possibili eccessi: da una parte il lassismo (quod scriptit scriptit), dall'altra l'inutile accanimento su fatti non significativi; Serianni, insomma, suggerisce di "non andare a cercare il pelo nell'uovo". Con questa battuta chiudo con un po' di leggerezza e auguro a tutte e tutti i docenti un buon Esame!

Referenze iconografiche: SvetaZi/Shutterstock