La tecnologia è inclusiva, in quanto ci permette di raggiungere risultati che non sempre sono immediatamente alla nostra portata. Il digitale può fornire a tutti gli studenti alternative preziose e stimolare diverse competenze, andando al di là delle abilità tradizionali e delle eventuali difficoltà ad esse collegate. Se il digitale viene usato a supporto di metodologie attive e attente alla valorizzazione degli studenti, come per esempio l’Universal Design for Learning, è possibile intercettare stili di apprendimento e capacità di espressione diversi.
L’Universal Design for Learning, in breve UDL, sfrutta in modo proficuo il digitale proprio in virtù dei suoi due pilastri fondamentali:
La multicanalità del digitale sfrutta appieno tutte le modalità di ricezione delle informazioni (testi, video, grafiche e audio) e contemporaneamente consente di produrre comunicazioni adattandosi alle caratteristiche e alle capacità dell’alunno.
L’idea di lavorare con gli studenti alla realizzazione di un podcast nasce quindi dalla volontà di proporre un’attività diversa e, se possibile, creativa che consenta di combinare tali riflessioni con le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, sviluppando molteplici competenze: dalla ricerca critica delle fonti alla creazione di un contenuto multimediale, dall’uso consapevole del registro espressivo del parlato fino alla necessità di esporre in maniera chiara e accattivante gli argomenti. Adottando una prospettiva inclusiva, si può notare come, soprattutto per alunni con difficoltà di lettura e di scrittura, tale modalità di lavoro costituisca una sfida e un’opportunità per mettere in gioco le proprie capacità senza sentirsi penalizzati.
L'attività proposta, realizzata in collaborazione con il prof. Roberto Pozzi dell’IC Toscanini di Casorate Sempione, ha fatto emergere come tra gli studenti l’ascolto di podcast sia un passatempo piuttosto diffuso: il fatto che siano facilmente disponibili online e che possano essere utilizzati come sottofondo durante lo svolgimento di altre attività, dal disegno all’esercizio fisico, ha infatti attirato molti ragazzi. Durante la lezione introduttiva, dedicata alla presentazione del progetto e delle sue finalità, diversi studenti hanno preso la parola citando in particolare il podcast Muschio selvaggio, condotto dal cantante Fedez e dallo youtuber Luis Sal, che tratta argomenti di cultura e di attualità con tono leggero e scanzonato. Complice la diffusione ormai predominante della musica sulle piattaforme streaming, il podcast sembra aver preso il posto della radio nell’immaginario delle nuove generazioni anche riguardo la fruizione dei programmi di intrattenimento. Non solo: un’attività che sfrutta l’audio, anziché la sola scrittura, permette la valorizzazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali.
Il fenomeno podcast è esploso negli Stati Uniti tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila grazie alla diffusione di più economiche tecnologie di registrazione e alla possibilità di condividere contenuti tramite internet. Molte persone hanno iniziato a realizzare in autonomia programmi sul modello radiofonico, nella maggior parte dei casi divisi in episodi, affrontando gli argomenti più disparati: dalla cronaca nera alla cucina, dallo sport alla musica…
Nel giro di qualche anno si sono definite in particolare tre grandi tipologie di format:
– il talk, nel quale un piccolo gruppo di persone discute di un argomento;
– la story, in cui un narratore racconta una vicenda o presenta un argomento seguendo una traccia;
– la fiction, nella quale si presenta un contenuto fittizio, solitamente una narrazione.
La maggior parte dei podcast viene distribuita da piattaforme come Spotify, Audible, Google Podcast ed Apple Podcast, accessibili a tutti e disponibili gratuitamente online.
L’attività presentata può coinvolgere una o più classi e si propone di guidare gli alunni alla realizzazione, relativamente agli aspetti di scrittura e di registrazione, degli episodi di un podcast; la fase di montaggio audio e di pubblicazione dei contenuti online è invece affidata ai docenti.
Il titolo scelto “Noi e…” intende sottolineare la centralità degli studenti e del loro punto di vista all’interno del progetto, insieme alla volontà di allargare la discussione al mondo adolescenziale in genere.
Dal punto di vista tecnico, la mancanza di attrezzature professionali come microfoni ad alta qualità o sale di registrazione non costituisce assolutamente un problema: si è sperimentato infatti come sia possibile utilizzare anche un semplice smartphone con ottimi risultati. Per il montaggio si è utilizzato il programma Audacity, mentre per la pubblicazione del podcast la piattaforma Anchor, entrambi gratuiti.
L’attività permette agli alunni di lavorare su due competenze strategiche:
– la ricerca delle fonti online;
– la capacità di argomentare un’opinione personale a partire da spunti e rielaborazioni liberamente proposti da loro.
L’arricchimento culturale e il “farsi un’idea” costituiscono le premesse per un saper parlare e tenere una conversazione, ma anche una valida attività propedeutica per l’ispezione orale in generale, anche in vista di un colloquio di fine ciclo. Coinvolgere gli studenti anche nella realizzazione tecnica permette di sviluppare le competenze digitali relative al podcasting e alla cura di un prodotto multimediale.
Per agevolare gli studenti nello svolgimento dell’attività consigliamo l’utilizzo di questa scheda di lavoro.
Fase 1. Introduzione al podcast
COMPITO: ogni alunno pensa a due argomenti significativi che vorrebbe affrontare in classe sul modello “Noi e…”, riflettendo sui propri interessi anche al di fuori dell’ambito scolastico, e li scrive insieme al proprio nome su due bigliettini accuratamente ripiegati.
Fase 2. Tempo di raccolto
COMPITO: ogni alunno riceve una scheda divisa in due parti: nella prima lo studente dovrà raccontare un’esperienza personale, presentare un’opinione diversa dalla propria (magari a seguito di un’intervista a un’altra persona) e riassumere il risultato di una breve ricerca online sull’argomento; nella seconda dovrà sintetizzare le proprie riflessioni in un breve testo che esponga un punto di vista personale.
AVVERTENZA: l’estrazione degli argomenti potrebbe presentare delle criticità. Si consiglia ai docenti di leggere prima le proposte degli alunni per validarne l’efficacia. Una discussione guidata in classe consente sempre di mettere equilibrio tra la creatività degli studenti e la necessità di sviluppare competenze e conoscenze inserite in un percorso di crescita personale e validità didattica.
Fase 3. Unire i puntini
COMPITO: gli alunni ultimano la rielaborazione degli interventi individualmente oppure in coppie.
Fase 4. Prove generali
Fase 5. Attenzione ai dettagli
Fase 6. Non finisce qui
Dopo aver appreso la metodologia di lavoro è possibile suddividere la classe in gruppi di 5 o 6 alunni e lavorare in contemporanea su tematiche diverse realizzando episodi più brevi (4-6 minuti).
Referenze iconografiche: ImageFlow