blog

Leggere racconti con il WRW

Scritto da Maria Cristina Pasin | nov 29, 2024

All’interno del PTOF della Scuola secondaria di primo grado in cui insegno, esiste una programmazione annuale comune che prevede obiettivi di apprendimento specifici in relazione ai nuclei fondanti della disciplina. Per me che lavoro da alcuni anni col metodo WRW, la programmazione è l’occasione per scegliere contenuti che servono a raggiungere gli obiettivi previsti dal Curricolo d’Istituto.

La scelta dei racconti

Il racconto, in quanto testo compiuto in sé, è più adatto a essere affrontato col metodo WRW rispetto a un brano antologizzato da un testo più ampio; pertanto, per la classe terza ho scelto racconti di tre tipologie: fantastici, fantascientifici e realistici.

 Racconti fantastici (i primi due inseriti anche nel percorso di orientamento):

  • Il colombre; I giorni perduti di D. Buzzati
  • Sredni Vashtar di Saki

 Racconti fantascientifici:

  • Sentinella e Questione di scala di F. Brown
  • Razza di deficienti di I. Asimov
  • Giorno d’esame di H. Slesar

 Racconti realistici:

  • Il ladro Luca di M. Bontempelli
  • Il suo primo ballo di K. Mansfield
  • La ragazzina delle 6.30 di O. Della Libera

Perché questi racconti?

Oltre al genere, altri parametri mi hanno indotto a scegliere questi testi, primo fra tutti: la bellezza del racconto.

  • Amo moltissimo Buzzati e ritengo importante che l’insegnante proponga alla classe i testi che ama di più: le nostre passioni sono ganci potenti per riuscire a condividere la bellezza con i nostri studenti. I testi di Buzzati sono ricchi di significati non banali e non univoci, aperti a più interpretazioni, perfetti per descrivere l’animo umano da molti punti di vista.
  • Il capolavoro di Saki è un racconto difficile, che deve essere mediato dall’insegnante. L’edizione curata da Orecchio Acerbo ha anche immagini da indagare, offre numerose possibilità di conversare sul testo e di condividere i significati.
  • I racconti fantascientifici sono stati scelti per le tecniche di scrittura, i colpi di scena e la possibilità di lavorare sull’ambientazione e le molteplici tematiche.
  • Il ladro Luca presenta un capovolgimento di ruolo che colpisce sempre molto le classi e non si tratta solo di una tecnica narrativa efficace: mette in scena l’ambiguità, lo scambio bene-male; aiuta a comprendere che la realtà non è sempre incasellabile in categorie preconcette.
  • Il suo primo ballo, pur sembrando lontano dalla quotidianità, andava incontro alla realtà della classe: a fine anno scolastico le studentesse e gli studenti di terza avrebbero festeggiato con un ballo. Questa lettura avrebbe dato così l’occasione di confrontare le emozioni, i sentimenti con cui una volta le giovani donne venivano introdotte in società, con le emozioni che le alunne e gli alunni si apprestavano a vivere in un momento di passaggio da un’età all’altra. La raffinatezza di Mansfield coglie bene tutte le sfumature dell’animo umano.
  • La ragazzina delle 6.30 appartiene invece a una raccolta intitolata Chiamarlo amore non si può, curata da F. Degli Innocenti. Si tratta di storie contemporanee di violenza di genere, a cui ho voluto avvicinare le ragazze e i ragazzi che stavano vivendo in contemporanea lo smarrimento per alcuni fatti di cronaca.

Obiettivi di apprendimento

L’obiettivo di apprendimento principale è ricavato dalle Indicazioni Nazionali del 2012:
«Leggere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie, commedie) individuando tema principale e intenzioni comunicative dell’autore; personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazione delle loro azioni; ambientazione spaziale e temporale; genere di appartenenza. Formulare in collaborazione con i compagni ipotesi interpretative fondate sul testo
Naturalmente su questo obiettivo si lavora gradualmente fin dalla scuola primaria e di anno in anno si scelgono testi più complessi, con personaggi più definiti, con trame più intricate e tematiche più difficili.
La metodologia del WRW è funzionale a per sostenere la collaborazione con i compagni e con gli insegnanti, che consente di formulare ipotesi interpretative fondate sul testo: fin dalla classe prima si possono proporre minilesson che aiutino a individuare trama, personaggi e temi.

Attività e strategie di lettura proposte

Abbiamo letto ad alta voce tutti i testi in classe, poi li abbiamo discussi e commentati anche con strategie di lettura del metodo WRW (Writing & Reading Workshop) o routine di pensiero del metodo MLTV (Making Learning and Thinking Visible). Di seguito riporto le attività svolte a partire da ciascun libro.

Il racconto fantastico

  • Dino Buzzati, Il colombre

Per l’analisi del racconto Il colombre ho proposto la strategia "Salta dentro, salta fuori", una delle prime strategie che ho incontrato nel WRW e che viene spiegata da Loretta De Martin sul suo blog.

  • Con Salta dentro, si chiede a chi legge di immedesimarsi nel personaggio con alcune domande: come pensi possa sentirsi il protagonista? Condividi la scelta che ha fatto? C’erano alternative? Cos’è successo a seguito della sua scelta?
  • Poi con salta fuori si considera la parte stilistica, di scrittura. Noi ci siamo concentrati su una parte del testo utilizzando le domande: perché l’autore ha scelto di scrivere questa parte? Ha reso la storia migliore? Perché serviva questa parte della storia? Cosa ti piace di come l’autore ha scritto questa parte? Come avresti fatto per scriverla diversamente? Cosa pensi che l’autore stia cercando di fare qui? L’autore qui sta cercando di dirci qualcosa di importante?

  • Dino Buzzati, I giorni perduti

Per affrontare insieme il testo I giorni perduti ho proposto di ascoltare il racconto letto su YouTube e, in seguito, ho somministrato lo schema a Y (ben spiegato da Agnese Pianigiani nel blog WRW Italia) e alcune domande per una condivisione in classe: trovi qualche legame con il racconto del Colombre? Quali secondo te? Ci sono connessioni con la tua vita, con altri testi? Se sì, cosa? quali? Che cosa sono secondo te i giorni perduti? cosa significa vivere bene la propria vita? Che cosa ti aspetti per te? Come immagini i tuoi giorni futuri? Che persona vorresti diventare? Quale è il tuo orizzonte? Qual è puntino che vuoi raggiungere e che ti farà sentire soddisfatto/a?
Infine, ho proposto un confronto tra il racconto Il colombre e I giorni perduti. Sul quaderno di lettura hanno disegnato un diagramma di Venn e inserito le proprie impressioni sui due testi, con la parte comune al centro.

  • Saki, Sredni Vashtar

Per affrontare in classe questo testo sfidante per complessità, linguaggio e impliciti ho proposto inizialmente una lettura dell’albo in cerchio e poi l’ho proiettato alla LIM. In seguito, ho invitato la classe a svolgere le seguenti attività.

Attività 1 – Thinking Routine – Cosa vedo, cosa penso, cosa mi domando
La prima attività è stata la routine “See, think, wonder: Cosa vedo, cosa penso, cosa mi domando”.

  1. Cosa vedo. La richiesta è di soffermarsi inizialmente solo sul cosa vedo, senza tentare per il momento alcuna interpretazione. Trattandosi di un testo illustrato, è molto importante dare spazio a cosa vedono tutti gli studenti, ed è sorprendente come un’attività apparentemente così semplice sia in realtà fonte di informazioni diverse.
  2. Cosa penso. Con il secondo step si inizia a costruire una prima interpretazione di quanto letto. Trattandosi di una storia complessa, con informazioni implicite non accessibili a tutti, con immagini che a volte sostengono e a volte stravolgono il testo, è fondamentale che tutta la classe partecipi, affinché emerga tutta la potenza del racconto. Spesso quando pongo questa domanda (Cosa ti fa pensare?), aggiungo la domanda Come lo sai? di Aidan Chambers (simile al What makes you say that?, del metodo MLTV) affinché il pensiero sia comunque sostenuto dal testo e dall’immagine e non totalmente avulso da essi.
  3. Cosa mi domando. L’ultimo step della Thinking Routine prevede che lettrici e lettori esprimano delle domande, qualcosa che rimane in sospeso, su cui si vorrebbe sapere di più. Anche in questo caso la discussione di gruppo è stimolante e arricchente e fa nascere possibili ipotesi interpretative fondate sul testo.

 

Attività 2. Minilesson “Capire cosa pensano i personaggi”
Dopo questo primo approccio ho proposto una minilesson dal titolo “Capire cosa pensano i personaggi”. Dal momento che il racconto è davvero difficile, ho chiesto di individuare nel testo e nelle immagini indizi che permettano di comprendere cosa i due personaggi pensano l’uno dell’altro e di completare una tabella riportando le parti di testo o la descrizione di immagini che ti aiutano a capire “come lo sai”.

Attività 3. Mentimeter
Come ultima attività, ho proposto di utilizzare l’applicazione Mentimeter, chiedendo a ogni studente e studentessa di scrivere:

  • tre parole per descrivere il protagonista Conradin;
  • tre parole per descrivere la cugina;
  • tre parole per descrivere l’intera storia.

Commentando insieme le nuvole di parole, abbiamo potuto renderci conto del livello di comprensione collettivo e approfondire o chiarire misconcezioni emerse tramite il contributo di tutti.

 

Attività 4. Mappa
A conclusione del percorso sul genere del racconto fantastico, ho proposto la creazione di una mappa sulle caratteristiche del genere  realizzata insieme.

Il racconto fantascientifico

  • Fredric Brown, Sentinella

Durante la lettura di Sentinella di F. Brown, interrompendomi al punto «Prese la mira e fece fuoco», ho proposto a studenti e studentesse, assegnandola in Classroom, la domanda: “come finirà la storia?”, in modo da stimolare da parte loro delle previsioni. Grande è stato lo stupore quando hanno scoperto che il nemico era l’uomo, mentre il protagonista era l’alieno. Questo ha dato modo da riflettere sui pregiudizi, sul punto di vista, anche grazie alla forte empatia che il brano crea in chi legge.

Un’altra strategia utilizzata è stata quella di riflettere sull’importanza dell’ambientazione. Ho invitato la classe a individuare nel testo tutti gli elementi che permettono di definire il tipo di ambiente in cui ci si trova e ho chiesto loro se fossero importanti per visualizzare la vicenda e se avessero un ruolo anche in relazione al colpo di scena finale.

  •  Fredric Brown, Questione di scala | Isaac Asimov, Razza di deficienti

Il plot twist (“colpo di scena”) è stato poi osservato anche nel racconto Questione di scala di F. Brown. In Razza di deficienti di I. Asimov abbiamo infine individuato i temi grazie a una nuvola di parole.
Da ciò che è emerso nel confronto, studentesse e studenti hanno costruito una mappa del racconto fantascientifico; solo in seguito abbiamo letto insieme un testo informativo sul genere.

Il racconto realistico

  • Massimo Bontempelli, Il ladro Luca

Il primo racconto realistico che abbiamo letto è stato Il ladro Luca di M. Bontempelli.

  • Per stimolare l’analisi generale del testo ho assegnato in Classroom la routine di pensiero “Cosa vedo, cosa noto, cosa mi colpisce” e l’esercizio ha dato dei risultati molto interessanti.
  • Poi abbiamo utilizzato l’organizzatore “Anatomia del personaggio" per analizzare i due protagonisti e comprenderli in profondità.
  • Infine, abbiamo riassunto la vicenda con un adattamento della strategia SWBST. (Someone, wanted, but, so, then), tipica della scuola anglosassone.

  • Katherine Mansfield, Il suo primo ballo 

Anche con Il suo primo ballo di K. Mansfield il percorso di analisi è stato simile:

  • abbiamo utilizzato la routine di pensiero “Cosa vedo, cosa penso, cosa mi colpisce” per iniziare a indagare il testo;
  • abbiamo proseguito analizzando il personaggio grazie all’organizzatore grafico “Arco di trasformazione", semplificandolo: da quale emozione parte, a quale emozione arriva, quale emozione attraversa, ponendo poi la domanda finale: “cosa fa scoprire queste emozioni?”;
  • abbiamo concluso l’attività con un Quickwrite,(spiegato nel blog WRW Italia),  uno spazio di dieci minuti in cui si chiede a studentesse e studenti di scrivere sul proprio taccuino, rispondendo a una nostra sollecitazione. Gli alunni non devono preoccuparsi di eventuali errori: devono solo scrivere senza smettere per tutto il tempo stabilito.

In questo caso avevo chiesto alla classe di partire da questo spunto: “Un'emozione che una volta mi ha fatto capire che…”

 

  • Ornella Della Libera, La ragazzina delle 6.30

Con l’ultimo racconto, La ragazzina delle 6.30 di O. Della Libera, ci siamo avvicinati all’attualità e ai fatti di cronaca intorno alla violenza di genere, che ci avevano sconvolto in quei mesi. Ad esso abbiamo applicato la routine See, think, wonder che ha generato un’ampia conversazione, soprattutto per quanto riguarda le domande emerse.

La valutazione

Studentesse e studenti hanno ricevuto continuamente feedback, sia dall’insegnante sia dai compagni e dalle compagne durante la discussione in classe.
Concluso il percorso, ai fini della valutazione sommativa, ho chiesto a ciascuno di scrivere il riassunto del proprio racconto preferito. Ho poi valutato in riassunti con un’apposita rubrica che tenesse conto di:

  • comprensione della vicenda narrata;
  • individuazione delle informazioni fondamentali;
  • mancanza di informazioni superflue;
  • correttezza morfosintattica e coesione del testo.

Referenze iconografiche: Cristina Conti/Shutterstock