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Imparare con l’intelligenza artificiale | Folio.net di Sanoma Italia

Scritto da Daniela Casiraghi | ott 17, 2025

Nelle precedenti epoche storiche l’insegnante era principalmente colui che trasmetteva il sapere: tale approccio si contrappone a quello del docente spesso definito come “facilitatore”, che guida studentesse e studenti nell’esplorazione e in un processo di apprendimento attivo, supportando lo sviluppo di pensiero critico, ma anche stimolando la responsabilità sul proprio processo di apprendimento e rafforzando l’abilità di imparare.
Questa differente visione del ruolo docente ha le sue radici filosofiche e pedagogiche già in Socrate e, passando attraverso le teorie di studiosi come Dewey e Vygotsky, prende forza e si sviluppa nell’ambito delle teorie educative del costruttivismo del XX secolo con Rogers e il suo apprendimento basato sulla persona, Bruner che sviluppa il concetto di apprendimento per scoperta e infine Ausbel e l’apprendimento significativo, solo per citarne alcuni.
Negli anni Novanta e Duemila, con la diffusione delle tecnologie digitali e dei metodi didattici attivi (come il ciclo di Kolb, il problem-based learning, inquiry-based learning o la più recente flipped classroom), il ruolo del docente come facilitatore si rafforza ulteriormente, diventando poi, con l’introduzione dell’intelligenza artificiale nell’educazione, quanto mai necessario ma anche acquisendo un nuovo significato.

Imparare è un’abilità “importante” da sviluppare e allenare

La parola “importante” deriva da “importare”, ovvero “portare dentro”, in un contesto specifico, un elemento esterno che inevitabilmente genera un impatto sulla realtà per come la conosciamo. L’atto di “imparare” è effettivamente “importante” perché ci permette di “sapere” in modo critico, ovvero ci permette di acquisire, “portare dentro”, strumenti che ci aiutano a leggere il mondo che ci circonda in modo nuovo, coglierne le tensioni e le possibilità, e trovare il modo migliore per adattarci o plasmarle consapevolmente.
Imparare è un vero e proprio potere, come spiega Susanna Sancassani nel video “Il potere di imparare” del MOOC “Imparare con l’intelligenza artificiale”, accessibile a tutti, o nel podcast correlato.
Gli strumenti di intelligenza artificiale possono costituire un valido aiuto ma, se utilizzati in modo improprio (in forma di scorciatoia, per non fare fatica e senza spirito critico) possono diventare un grande limite per i discenti. Il nostro ruolo come docenti acquisisce quindi un significato fondamentale e si fa carico di un nuova responsabilità: non solo dobbiamo guidare i nostri studenti e le nostre studentesse nell’esplorazione dei contenuti e nello sviluppo di abilità legate alle differenti discipline e materie di studio, ma risulta fondamentale discutere con loro il nuovo ruolo che gli strumenti di intelligenza artificiale possono acquisire nei processi di apprendimento in modo da disinnescare approcci d’uso superficiali e passivi e, al contrario, stimolare approcci attivi e riflessivi, che rendano i giovani protagonisti del loro percorso di apprendimento.

Imparare a imparare con l’IA

Come accompagnare le nostre classi a imparare a imparare con l’IA? Strumenti basati su modelli di linguaggio (LLM) come ChatGPT, Claude, Gemini o Copilot possono supportare studentesse e studenti nei diversi momenti del processo di apprendimento (Esplorazione, Rielaborazione, Applicazione, Consolidamento, Metacognizione).
Spesso però un utilizzo “veloce” o improprio di tali strumenti porta a fermarsi all’esplorazione superficiale e alla richiesta di rielaborazione di supporto nell’applicazione pratica di concetti, senza una reale valutazione del risultato.
Per evitare questi errori, potremmo organizzare un’attività con ragazze e ragazzi, in cui chiediamo loro di “imparare” un nuovo argomento e li guidiamo nello svolgimento di tutti i passaggi (o alcuni di questi), riflettendo insieme sul giusto approccio da attivare, su pro e contro delle differenti risposte che otteniamo dal chatbot, su strategie di utilizzo dei differenti strumenti affinché risultino efficaci per raggiungere risultati di apprendimento più ampi, più approfonditi o che rispondano agli specifici interessi del singolo o della classe (che diventa capace di individuare e seguire una direzione, tenendo ben saldo il timone del proprio apprendimento).

Esplorazione

Potremmo chiedere a ragazze e ragazzi di utilizzare questi strumenti per selezionare fonti affidabili, ottenere contenuti prima generali, poi approfonditi, stimolando il continuo “andare oltre”. Potremmo quindi spingerli a generare domande che vadano in diverse direzioni, magari utilizzando e confrontando le risposte di differenti strumenti.
Dopo questa fase, il consiglio è quello di stimolare la discussione in particolare sulla tipologia di risposta ottenuta dai differenti strumenti nelle differenti fasi dell’esplorazione. Potremmo così scoprire con gli studenti che gli strumenti ci hanno portato ad acquisire numerose informazioni in direzioni che non avremmo immaginato, ma anche che le risposte possono risultare incomplete (lo strumento affronta solo una parte dell’argomento richiesto quindi è sempre utile cercare che acquisire un quadro generale) o troppo sintetiche (quindi non chiare e dettagliate), oppure troppo esaustive.

Rielaborazione

Potremmo chiedere a studentesse e studenti di farsi supportare nel processo di rielaborazione attraverso la creazione di sintesi, mappe concettuali, schemi e riassunti per organizzare meglio le informazioni. Potremmo proporre di svolgere il compito di rielaborazione prima in autonomia, senza l’utilizzo del chatbot, e di confrontarlo poi con il risultato proposto dall’IA. Studentesse e studenti si renderanno conto del fatto che, dopo una prima esplorazione ampia e approfondita, otterranno un risultato migliore se svolgono loro il lavoro di selezione e sintesi dei principali contenuti, per poi chiedere supporto agli strumenti nella fase di ulteriore sintesi e rappresentazione del contenuto in formato di mappa, glossario, lista di concetti principali, timeline ecc., sempre mantenendo una forte “guida umana” per produrre un lavoro che rispecchi il livello desiderato.

Applicazione

Potremmo chiedere a studentesse e studenti di farsi suggerire esercizi guidati, casi studio, simulazioni, piccoli progetti da svolgere per far “atterrare” o concretizzare i concetti appresi. o ancora, esercizi complessi da risolvere facendosi guidare passo dopo passo nella loro soluzione, chiedendo chiarimenti, gli errori più comuni, e così via.
Un’altra attività che si potrebbe proporre è la discussione con LLM generici (ChatGPT, Gemini ecc.), in cui lo strumento svolge il ruolo di partner in un gruppo o di controparte. Potremmo suggerire ai ragazzi di proporre una discussione seguendo un metodo strutturato, per esempio quello del dibattito. Anche in questo caso è sempre utile raccogliere dei feedback sull’attività: gli studenti potrebbero accorgersi della necessità di porre le domande “giuste”, ovvero che forniscano la descrizione esaustiva e dettagliata del contesto, il livello di difficoltà che si vuole raggiungere, il riferimento a metodi precisi, e così via. In caso contrario, gli strumenti potrebbero proporre attività non rispondenti alle loro necessità in termini di contenuti, complessità, modalità di svolgimento.

Consolidamento

Potremmo suggerire ai nostri studenti e alle nostre studentesse di farsi supportare dall’IA nella pratica del retrieval, ovvero il recupero attivo delle informazioni, per rafforzare la memoria e la comprensione​ e stimolare il consolidamento di quanto appreso, attraverso la creazione da parte dell’LLM di quiz a risposta chiusa, domande aperte, definizioni e così via. Non solo: tali strumenti potrebbero proporre una griglia di autovalutazione da seguire, effettuare un’analisi della performance dello studente e fornire feedback e consigli per approfondire lo studio. Anche in questo caso la discussione che ne consegue potrebbe essere molto utile per condividere le strategie più opportune a supporto dei processi di consolidamento e autovalutazione.

Metacognizione

Infine, potremmo incoraggiare studentesse e studenti a utilizzare lo strumento di IA per supportare la propria riflessione metacognitiva sul percorso di apprendimento svolto. In questo modo, potranno individuare con più facilità i propri punti di forza e le aree da migliorare. Lo strumento stesso potrebbe guidarli proponendo domande mirate e stimolando una riflessione più approfondita. Inoltre, potremmo chiedere a ragazze e ragazzi di esplicitare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale durante l’attività, invitandoli a farsi guidare dagli strumenti nel riflettere in modo critico su come l’IA abbia influenzato il loro processo di apprendimento e a identificare strategie efficaci, da condividere con la classe, per usarla in modo consapevole e proattivo.

Alcuni consigli generali da tenere sempre presenti

Innanzitutto, è fondamentale ricordare a studentesse e studenti di mantenere sempre un atteggiamento critico e valutativo nei confronti delle risposte fornite dagli strumenti di IA. È importante confrontare le risposte date da più strumenti sulla stessa domanda e verificarne l'affidabilità facendo riferimento sia alla propria conoscenza personale sia a fonti attendibili.
Inoltre, ricordiamo che ciascuno strumento di IA può fornire risposte diverse non soltanto in base alla disciplina o all'ambito esplorato, ma anche perché ogni strumento ha caratteristiche specifiche ed è progettato per scopi differenti. È quindi essenziale conoscere bene le peculiarità di ciascuno strumento per utilizzarlo nel contesto più adatto e per le finalità più appropriate.
Infine, stimoliamo studentesse e studenti a prestare attenzione alle attività che svolgono con il supporto dell’IA, come per esempio esplorare contenuti, sintetizzare testi o video, creare presentazioni e altro ancora. Invitiamoli a riflettere su come queste pratiche stiano influenzando le loro abilità e competenze:

  • stanno perdendo alcune capacità importanti che sarebbe meglio conservare?
  • stanno adottando, anche inconsapevolmente, strutture e metodi impliciti proposti dagli strumenti di IA (per esempio nella struttura del testo, nella scelta delle parole o nel modo di procedere durante un compito)? Se sì, quali?

In tutti gli step del processo di progettazione esplorati rimane fondamentale la guida del docente, che aiuta a definire il contesto, suggerisce metodi attraverso i quali interrogare i differenti sistemi, supporta studentesse e studenti nell’interpretare le risposte e nell’individuare le direzioni da esplorare ulteriormente. Inoltre, attiva costantemente processi di riflessione e condivisione su strumenti, metodi e risultati raggiunti. In questo modo sarà possibile utilizzare l’IA in maniera sempre più consapevole ed efficace, prevenendo eventuali criticità e sfruttando al massimo le sue potenzialità per imparare.

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Referenze iconografiche: DC Studio/shutterstock