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Educare alla prosocialità

I fatti di cronaca connessi a fenomeni quali il bullismo, la violenza giovanile e di genere, i femminicidi, destano periodicamente l’attenzione sul tema delle relazioni, dei valori e del rispetto della persona, invocando azioni educative efficaci soprattutto nelle principali agenzie educative come la famiglia e la scuola. Quest’ultima per molti bambini e adolescenti è il principale, se non l’unico contesto dove si trovano a costruire e sostenere relazioni sociali autentiche e dove imparano a stare insieme e interagire in un ambiente extrafamiliare. Tuttavia, quando si affrontano tematiche legate alla sfera relazionale o emotiva di bambini e adolescenti, spesso l’attenzione si focalizza più facilmente su fenomeni negativi da prevenire e contrastare, quali il bullismo e i comportamenti antisociali, piuttosto che sui comportamenti positivi da promuovere, come la cooperazione, la condivisione di esperienze, l’attenzione verso l’altro, la solidarietà. Tali comportamenti positivi non fanno sempre parte del naturale percorso di sviluppo dei più giovani, eppure giocano un ruolo essenziale nelle dinamiche relazionali, tanto all’interno del gruppo classe quanto nei contesti più estesi.

La recente Direttiva n. 83 del 24 novembre 2023 del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che istituisce percorsi progettuali per le scuole in tema di “Educazione alle relazioni”, recepisce questa esigenza e allo stesso tempo pone la necessità di avvalersi di modelli teorici capaci di analizzare la complessità di tali fenomeni, cogliere la stretta interconnessione tra fattori individuali e contestuali e proporre modelli di buone pratiche che abbiano evidenze di efficacia.

Nel contesto italiano è stato sviluppato e validato il programma CEPIDEAS - Competenze Emotive e Prosociali: un’IDEA per la Scuola (Caprara, Gerbino, et al., 2014), intervento school-based universale finalizzato alla promozione dei comportamenti prosociali nella Scuola secondaria di II grado. Il programma CEPIDEAS Junior è un percorso esperienziale e didattico che ha il fine di sensibilizzare gli studenti approfondendo le motivazioni e/o le implicazioni prosociali e promuovendo comportamenti individuali e collettivi positivi.

Le componenti del programma sono cinque:

  1. Valori e motivazioni prosociali;
  2. Competenze emotive;
  3. Empatia, capacità di assumere la prospettiva altrui;
  4. Capacità comunicative e di autoregolazione del comportamento;
  5. Precursori dell’impegno civico.

Si tratta degli aspetti costitutivi della prosocialità e delle sue determinanti, che vengono veicolate mediante l’integrazione con i contenuti curricolari di una o più materie scolastiche. Secondo i principi dell’apprendimento cooperativo, viene privilegiato l’utilizzo di metodologie attive, quali il role-playing, il brainstorming o i lavori in gruppo, che consentono la partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli alunni. Il programma ha mostrato risultati promettenti negli adolescenti in differenti contesti culturali (Italia, Colombia, Cile: vedi Caprara, Kanacri et al., 2014; Luengo Kanacri et al., 2020).

Prendendo le mosse dal modello CEPIDEAS e arricchendolo con nuovi contenuti tratti dai recenti sviluppi della ricerca sullo sviluppo e sulla educazione morale, si intende proporre e sperimentare un modello di intervento “di educazione alla cultura del rispetto e della responsabilità tramite la promozione di relazioni prosociali”, per gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado in accordo con le caratteristiche di personalità, i compiti evolutivi e le nuove fide che oggi contraddistinguono gli adolescenti.

 

Struttura del progetto

Il progetto prevede un intervento pilota con un gruppo di classi di Scuola secondaria di II grado e i loro docenti nel corso dell’anno scolastico 2024-2025. L’esperienza consentirà di raffinare e contestualizzare la progettazione e di realizzare e validare materiali didattici per le diverse discipline, che poi costituiranno i contenuti per la proposta del modello a un pubblico più ampio.

La formazione dei docenti

Il percorso formativo rivolto ai docenti – nella logica “train the trainer” – ha tre obiettivi:

  1. Formazione/Informazione alla conoscenza del modello di educazione alla cultura del rispetto e della responsabilità tramite la promozione di relazioni prosociali (vedi direttiva n. 83/2023);
  2. Formazione laboratoriale su come integrare gli obiettivi del modello con le discipline curricolari;
  3. Applicazione del modello nelle classi.

Target

  • Formazione: 15/20 insegnanti provenienti da scuole di indirizzo diverso (Liceo, Tecnico e Professionale).
  • Applicazione del percorso formativo: 7/9 classi, di 2/3 istituti dell’area di Roma.

Gruppo di lavoro

Direzione scientifica e progettazione: prof. Gian Vittorio Caprara, Università La Sapienza di Roma.

Co-direzione scientifica e progettazione: prof. Giovanni Maria Vecchio, Università Roma Tre.

Supporto alla progettazione, alla creazione dei materiali e all’applicazione nelle classi: consulenti ed esperti EY.

Tabella – I Moduli formativi

1.     Promuovere una cultura del rispetto e dello sviluppo della persona

     Temi: Potenzialità e proprietà uniche degli esseri umani. Coscienza, intenzionalità, responsabilità.

2.     La prosocialità: cos’è e perché promuoverla

    Temi: Disposizioni, capacità e valori. Orientamento esistenziale e fiducia.

3.     I fondamenti morali dell’agire prosociale

    Temi: Ragionamento, condotta, identità e coraggio morale.

4.     Competenze emotive ed empatiche

    Temi: Riconoscimento e gestione delle emozioni positive e delle emozioni negative. Empatia e capacità di assumere      la prospettiva altrui.

5.     Competenze relazionali e comunicative

    Temi: Capacità di riconoscere, valorizzare e comporre le diversità. Capacità di persuasione, negoziazione,           mediazione e composizione dei conflitti. Inclusione, aiuto e resilienza.

6.     L’Efficacia prosociale collettiva

    Temi: Fiducia, apertura mentale, pensiero critico, tolleranza, accoglienza e integrazione. Resistenze ed impedimenti      all’agire prosociale: stereotipi, pregiudizi, timori, rischi, meccanismi di disimpegno morale. Promuovere la tolleranza      e l’accoglienza.


 

Bibliografia

Caprara, Gerbino et al., 2014: G.V.Caprara, M. Gerbino, P. Luengo Kanacri, G.M. Vecchio, Educare alla prosocialità. Teoria e buone prassi, Pearson, Milano 2014.

Caprara, Kanacri et al., 2014: G.V. Caprara, B.P.L. Kanacri, M. Gerbino, A. Zuffianò, G. Alessandri, G.M. Vecchio, E. Caprara, C. Pastorelli, B. Bridglall, Positive effects of promoting prosocial behavior in early adolescence: Evidence from a school-based intervention, in “International Journal of Behavioral Development”, 38(4), 2014, pp. 386-396. https://doi.org/10.1177/0165025414531464

Luengo Kanacri et al., 2020: B.P. Luengo Kanacri, A. Zuffiano, C. Pastorelli, et al., Cross-national evidences of a school-based universal programme for promoting prosocial behaviours in peer interactions: Main theoretical communalities and local unicity, in “International Journal of Psychology”, 55(S1), 2020, pp. 48-59.
 https://doi.org/10.1002/ijop.12579

 

Immagine in apertura: © Flotsam/Shutterstock