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Educazione civica e lingue straniere: un possibile strumento di valutazione

Scritto da Silvia Minardi | feb 15, 2024

«L’insegnamento trasversale dell’educazione civica è oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste dal d. lgs. 13 aprile 2017, n. 62, e dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122. Il docente coordinatore di cui al comma 5 formula la proposta di voto espresso in decimi, acquisendo elementi conoscitivi dai docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica» (art. 2 comma 6).

Abbiamo riportato la norma che indica con quali modalità avviene la valutazione dell’insegnamento dell’educazione civica che la legge n.92/2019 ha introdotto nel nostro ordinamento: l’insegnamento è trasversale e il voto in decimi è proposto dal coordinatore della materia in ciascun consiglio di classe, sulla base di dati che ciascuno dei docenti coinvolti è tenuto a fornire al coordinatore stesso. Le Linee Guida prevedono anche che fino all’a.s. 2023/24 la valutazione dell’insegnamento di educazione civica si basa sugli obiettivi e le competenze che ciascun collegio docenti, nella sua autonomia, individua. Dall’a.s. 2023/24 la valutazione si baserà su traguardi di competenza e obiettivi di apprendimento definiti dal Ministero.

In questo contributo vorremmo presentare uno strumento di valutazione che i docenti di lingua straniera potrebbero usare per raccogliere gli “elementi conoscitivi” da fornire al coordinatore per formulare un voto finale. Si tratta di uno strumento da usare nelle diverse attività che si potrebbero proporre per l’insegnamento dell’educazione civica attraverso la lingua straniera (CLIL) o nelle lezioni di lingua straniera. Soprattutto, è uno strumento flessibile che può essere facilmente adattato da ciascun insegnante alla sua classe o ad uno specifico percorso di educazione civica in cui anche la lingua straniera sia presente.

Lo strumento è una rubrica che è stata costruita a partire dal Quadro di Riferimento delle Competenze per una Cultura della Democrazia1 (2018) elaborato dal Consiglio d’Europa. Il QRCCD, che ha usato come modello di riferimento nella sua costruzione il ben più noto Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento insegnamento valutazione (2001), presenta “un modello delle competenze che gli individui necessitano per agire da cittadini competenti dal punto di vista democratico e interculturale” (QRCCD - vol.1, 2018: 37). Il modello che viene qui riprodotto contiene 20 competenze suddivise in valori, atteggiamenti, abilità, conoscenze e comprensione critica.

Il QRCCD dedica il capitolo 3 del volume Guide for implementation ai molteplici aspetti della valutazione. Utilizzando le competenze specifiche da raggiungere come indicato dalle Linee Guida e il modello di competenza elaborato dagli esperti del Consiglio d’Europa (volume II del QRCCD) con i relativi descrittori abbiamo elaborato una rubrica di valutazione su tre livelli pensato per la scuola secondaria di II grado.

Per elaborare i diversi descrittori e soprattutto per definire la scansione su tre livelli si è fatto riferimento alla tassonomia di Anderson e Krathwohl (2001) che, di fatto, hanno proposto una revisione della tassonomia di Bloom, con una attenzione rivolta non più ai prodotti dell’apprendimento (le conoscenze), ma ai processi di pensiero: ricordare, comprendere, applicare, analizzare, valutare e creare. Abbiamo scelto di lavorare su tre livelli - base, intermedio e avanzato - che sono gli stessi proposti dalle scale del QRCCD. Sotto a ciascun livello abbiamo indicato un numero corrispondente alla valutazione in decimi da abbinare ai descrittori di livello che abbiamo inserito. Rispetto al QRCCD (2018) questo strumento non utilizza una delle 4 componenti della compensa, i valori. Per quanto concerne le conoscenze si ricorda che le Linee Guida prevedono tre macro-aree: Costituzione, Sviluppo sostenibile e Cittadinanza digitale. I descrittori che abbiamo inserito possono essere utilizzati per valutare, in termini di competenza, la capacità di usare le conoscenze apprese nello svolgimento di compiti autentici o di realtà relative a un argomento all’interno delle tre macro-aree. Come sappiamo, infatti, i contenuti non sono fini a se stessi in una valutazione delle competenze: se la competenza si può definire come un sapere agito, lo studente mostra ciò che sa attraverso ciò che fa e il modo in cui lo fa. I descrittori riferiti alle abilità e agli atteggiamenti sono il frutto di alcune scelte fatte, all’interno del QRCCD, su specifiche scale2. Per le abilità si è scelto di inserire i descrittori riferiti alle componenti del pensiero analitico e critico, del comunicare e del lavorare con altri. Per gli atteggiamenti sono state usate le scale riferite all’apertura all’alterità e alla tolleranza dell’ambiguità.

Ci sembra, infine, utile ricordare come la valutazione delle diverse componenti potrebbe anche avvenire usando strumenti diversi per la raccolta delle informazioni e dei dati utili al coordinatore per arrivare alla formulazione di un voto di profitto. In particolare, si ritiene utile formulare delle proposte di attività in cui la lingua straniera entra in gioco per la verifica e la valutazione delle competenze in educazione civica:

  • produzioni scritte da parte degli alunni usando generi discorsivi diversi a seconda delle situazioni ideate o dei contenuti selezionati;
  • presentazioni orali che permettano allo studente di usare strumenti diversi durante la sua esposizione;
  • uso del dibattito per usare la lingua in contesti fortemente interattivi.

Referenze Iconografiche: Riccardo Piccinini / Shutterstock