Una stratificazione di interventi legislativi, spesso fra loro disomogenei e caratterizzati dall’utilizzo di diverse scale di progressività, ha accentrato l’attenzione politica sul crescente bisogno di una riforma dell’intero sistema fiscale.
La stessa Corte dei conti, nel Rapporto 2018 sul coordinamento della finanza pubblica, ha analizzato i dati e messo in luce i punti deboli del sistema di aliquote IRPEF, detrazioni e deduzioni.
In base all’articolo 53 della Costituzione «il sistema tributario è informato a criteri di progressività».
Questa è attualmente realizzata mediante la previsione di:
Secondo il Rapporto 2018 della Corte dei conti, la combinazione delle aliquote e delle detrazioni comporta la seguente tassazione effettiva:
Il complesso meccanismo di deduzioni e detrazioni differenzia dunque «su base individuale o familiare l’applicazione delle aliquote formali», operando «una discriminazione qualitativa dei redditi a fini fiscali, coerente con le finalità redistributive, ma fonte di incertezza per i singoli contribuenti, che a parità di reddito possono essere chiamati a pagare una diversa imposta a seconda del riconoscimento o meno di specifiche detrazioni».
Tra le possibili riforme dell’imposizione sui redditi, all’attenzione della classe politica vi è l’introduzione della flat tax. Di che cosa si tratta? È un tipo di tassazione proporzionale, in base alla quale tutti i contribuenti tassano la base imponibile con la medesima percentuale anziché con un’aliquota marginale crescente all’aumentare del reddito.
Con la previsione di un’aliquota fissa, verrebbe meno sia il sistema delle deduzioni – con il passaggio dal reddito complessivo a quello imponibile – sia quello delle detrazioni – con il passaggio dall’imposta lorda a quella netta.
La flat tax riguarderebbe i redditi prodotti dalle persone fisiche (assoggettati a IRPEF) e quelli prodotti dalla società (assoggettati a IRES).
La Costituzione sembrerebbe escludere l’esistenza di un sistema impositivo basato su un’aliquota unica per tutti i cittadini, in quanto in tal modo verrebbe minato il criterio di progressività.
L’incostituzionalità della flat tax sarebbe però superabile attraverso:
I vantaggi che si spera possano derivare dall’introduzione della flat tax sarebbero:
Diventerebbe dunque meno “conveniente” evadere le imposte, partendo dal presupposto che la riduzione dell’aliquota porterebbe alla luce quei redditi che attualmente sfuggono alla tassazione: in sostanza sarebbe più rischioso non dichiarare i redditi percepiti rispetto al risparmio d’imposta conseguito.
I possibili svantaggi sono i seguenti:
La Corte dei conti afferma che «Il passaggio a un’aliquota unica potrebbe ridurre il grado di progressività del sistema, così come provocare una perdita di gettito complessivo», e sono questi gli impatti «di cui occorre avere corretta misurazione nel discutere le proposte di flat tax».
La medesima Corte riconosce che comunque sono «poco significative se collocate al di fuori di una logica di revisione strutturale del sistema di prelievi e trasferimenti».
Referenze iconografiche: Andriy Popov/123RF